Il nome di questa razza canina non mi diceva niente. Sono quindi andata a cercare delle immagini e mi sono imbattuta in questo cane, di cui non conoscevo nome e provenienza, ma che mi è capitato spesso di incontrare in giro per le città. Allora mi sono avventurata dentro le leggende, dalle origini fino alla diffusione folle durante il secolo scorso e ho deciso di raccontarvi la storia di questo cane, bellissimo e misterioso, dal manto meravigliosamente grigio, che ha bisogno di una doppia puntata per ricevere i giusti onori.
Le origini del Weimaraner si perdono nella nebbia della Boemia. Lì, all’inizio dell’Ottocento, il principe Esterhazy presentò all’arciduca Carlo Augusto di Weimar certi strani cani da caccia. Un’altra storia invece racconta che l’arciduca, grandissimo e stimatissimo cacciatore, allevò questa razza in una proprietà della Germania centrale. Altri invece sostengono che sia il Weimaraner ad essere stato rappresentato in alcuni arazzi medievali, e che quindi le sue origini siano ancora più antiche.
Fatto certo è che la sua nobiltà di razza è percepibile ad occhio nudo, osservando il suo manto grigio, che oltretutto sta anche a rappresentare proprio le origini remote e le leggende e i miti che hanno accompagnato questo cane dalle origini fino alle più recenti del secolo scorso.
Sicuramente questo cane discende dai migliori segugi e dai cani da fiuto della vecchia Europa, ma provando a essere precisi, a quale epoca si può far risalire il suo lignaggio? Come per tutte le razze antiche le tracce ci portano in Egitto, anche se stavolta non arriviamo ai tempi dei faraoni, ma all’epoca egiziana che corrisponde al nostro Medioevo.
Secondo alcuni storici fu Luigi IX di Francia, di ritorno dalla prima crociata, a portare questo cane in Europa, e infatti la razza per un certo periodo fu nota come “il cane grigio di San Luigi” (San Luigi era il nome con cui il re era conosciuto). Nel XIV secolo la razza si diffuse velocemente in tutte le corti d’Europa, visto che il Weimaraner era un cane bellissimo, da possedere e da donare, e visto che i cavalieri, quando non erano in guerra, potevano gioire della sua compagnia sia come fedele amico che come ottimo cane da caccia.
I più bei cani da caccia medievali erano chiamati “limieri”, dal francese liemier e dal latino ligamen, tutti termini che indicavano “il cane tenuto al guinzaglio”. Questa era considerata l’elitè dei cani, i seguigi tenuti al guinzaglio, che fiutavano e puntavano senza allontanarsi mai dal loro padrone. Ancora oggi il Weimeraner conserva il desiderio di uno stretto legame con il suo padrone, dovuto proprio alla sua fama di cane da guinzaglio, sempre legato al suo conduttore. Desiderava e desidera ancora adesso un trattamento particolare.
Quando poi il cane da caccia per eccellenza diventò il Pointer, il Weimeraner venne incrociato con esso (Weimar Pointer) e ne derivò così un cane dalla spiccata vivavcità, unita alla tenacia nella caccia. Il Weimeraner grigio mantenne così la sua bravura nel seguire la pista, e aggiunse a questa qualità anche quella di indicare dove si nascondeva la preda.
E a questo punto torniamo all’inizio della nostra storia, perchè qui si inserì l’arciduca Carlo Augusto che, si presume, affinò la razza. Nel XIX secolo questo cane si guadagnò il titolo di re dei cani da caccia.
Il Weimeraner ha un’altezza che va dai 57 ai 70 centimetri e il suo peso oscilla dai 25 ai 40 chilogrammi. La testa è elegante e aristocratica, il muso lungo e forte, occhi color ambra, azzurro-grigiastri o grigi, risultano particolarmente attraenti nel modo in cui fissano concentrati tutto ciò che accade. Le orecchie hanno la punta arrotondata e ricadono con perfetta simmetria. La coda viene solitamente mozzata; le dita dei piedi sono leggermente palmate. La struttura corporea è slanciata e muscolosa, torace ampio, arti lunghi e quarti posteriori capaci di acquattarsi. Il pelo e corto e fine, di un grigio vellutato, con una sfumatura color argento. Testa e orecchie sono leggermente più chiari.
Il Weimaraner è un cane da pista, da punta e da riporto, capace di lavorare con sistematicità e grande resistenza. Ama l’acqua e nuota con instancabile determinazione. Il suo temperamento è allo stesso tempo aggressivo e dolce, è un cane sensisibile, che non caccia per amore di quell’azione (vedi i Terrier ad esempio), ma per l’amore che nutre nei confronti del cacciatore, suo padrone.
E’ un cane vivace, sincero, allegro e affettuoso. Ha estremamente bisogno della compagnia umana e non può assolutamente vivere in isolamento o in un canile. E’ un cane intelligente, con una spiccata capacità nel risolvere i problemi, si lascia addestrare da una mano decisa e docile al tempo stesso e pare che sia intuitivo a tal punto da poter essere addestrato mostrandogli le azioni si un cane già addestrato. Ha un carattere forte, il suo padrone deve quindi mostrarsi sicuro e chiaro nel suo ruolo, senza mai essere aspro però, rischiano altrimenti che il cane diventi ribelle.
E’ un cane curioso, che impara dalle sue esperienze. Ha bisogno di vivere necessariamente all’aria aperta, in un giardino o in un cortile, e non in appartamento. Può essere aggressivo nei confronti delle altre razze, con i bambini piccoli risulta un po’ troppo turbolento, mentre per quelli grandicelli sarà un ottimo compagno di giochi, anche molto protettivo.
Il Weimaraner è un cane speciale, e domani vi racconterò le folli leggende sviluppatesi sul suo conto!
[Photo Credits: rachmistyaayela]
La coda attualmente non si può tagliare, in quanto vietato per legge, e attualmente non rientra belle razze presenti nell’allegato deroga. Gli occhi sono azzurri o grigi SOLO nei cuccioli, dopodiché virano verso il color ambra ( l’azzurro o grigio negli adulti è grave difetto).
Per il resto buona descrizione della mia amata razza!
MariaGiulia ottime precisazioni tecniche… ma un elogio a Claudia che ha scritto un bel racconto con foto su questo re!?
Aggiungo solo brevi considerazioni morali. Chi conosce “veramente” questo cane non può che amarlo… in altri termini si traduce in RISPETTARE, CONOSCERE e FAVORIRE la sua incredibile natura e le sue necessità, cosa non semplice per proprietari non esperti, ottemperando alle SUE esigenze e non alle nostre!
Il Waimaraner non è solo un cane ma un “compagno di vita” e da tale va trattato.
Soffre molto la lontananza dal suo amato padrone/a, con il quale ha un rapporto totalitario esclusivo e simbiotico, per questo consiglio di prenderlo solo se abbiamo la possibilità, o meglio LA FORTUNA, di condividere con lui la nostra vita 24h/7 lasciandoci coinvolgere dalla sua esuberante energia, vitalità ed affetto, nonché dalla sua voglia di esplorare il mondo assieme a noi… sarà lui a cambiarci la vita… in meglio naturalmente!!!
Mi chiamo Manuela, ho un meraviglioso Waimaraner di nome BALOO arrivato a casa dopo BAGHEERA (detta Baghy), una cagnetta nera riscattata in un canile spagnolo sei mesi prima. Quando lui è arrivato, cucciolo di 3 mesi, la piccola Bagheera di circa 10 mesi era la padrona di casa. Sorprendentemente Baloo ha imparato e copiato da Bagheera ogni cosa che lei aveva già acquisito. Oggi lui è 3 volte più grande di lei ma Baghy è rimasta la sua guida, anch’essa molto amata e rispettata da Baloo che da buon cavaliere aspetta persino che lei inizi a mangiare per farlo lui, come entrare o uscire di casa, etc… sempre dopo di lei, da vero gentlemen o meglio “gentledog”!!??
Meravigliosi compagni!! ???❤️