La scorsa estate il nostro Parlamento aveva approvato i criteri di legge per restringere la vivisezione nel nostro Paese (il famoso articolo 13), che prevede il divieto di allevamenti come Green Hill, lo stop agli esperimenti su animali senza anestesia e gli incentivi concreti ai metodi sostitutivi. Adesso, però il Governo sta modificando 10 punti su 13. In particolare non sono più rispettati lo stop a esercitazioni didattiche con animali e il divieto di esperimenti senza anestesia, mentre il fondo per i metodi alternativi viene destinato per l’84% a chi invece si serve della vivisezione.
I ministri della Salute Lorenzin e degli Affari europei Moavero, dunque, su 13 precetti previsti dall’articolo 13, hanno stravolto o affossato ben 10 punti. È evidente che gli interessi in ballo sono molto forti e il fatto di destinare l’84% del fondo per le tecniche sostitutive a chi addirittura effettua la vivisezione ne è indiscutibilmente la prova lampante. Senza contare, poi, lo slittamento di 4 anni al divieto di prove con animali per xenotrapianti, alcol e droghe, il tutto con sanzioni non dissuasive.
La LAV (Lega Antivivisezione) e le associazioni di animalisti sono scese in campo affinché i principi di cambiamento stabiliti per Legge dal Parlamento, che delega il Governo a legiferare, siano rispettati come previsto dall’articolo 76 della nostra costituzione e dichiara: le carte in tavola non si cambiano! Dal prossimo 14 gennaio il Governo sarà chiamato ad emanare il Decreto Legislativo che cambierà formalmente la normativa del nostro Paese sulla vivisezione, l’utilizzo di quasi 900mila animali l’anno in oltre 500 laboratori pubblici e privati.
Per unirvi alla protesta e chiedere al Presidente della Repubblica, ai Ministri della salute Lorenzin e degli Affari Europei Moavero, al Presidente del Consiglio Letta, ai deputati e ai senatori delle Commissioni parlamentari che l’articolo 13 sia recepito senza stravolgimenti potete partecipare alla petizione della LAV.
Via| LAV – Lega Antivivisezione; Photo Credit| Thinkstock