Il dibattito intorno al tema della vivisezione diventa sempre più acceso, e a parlare, questa volta è Claude Reiss, che per 35 anni è stato direttore di ricerca in biologia molecolare al Cnrs. Secondo l’esperto, infatti, i test sugli animali è la scelta peggiore per verificare la tossicità dei medicinali.
Come abbiamo detto più volte proprio in questa sede, più del 90% dei farmaci testati sugli animali non superano nemmeno le prove cliniche sull’uomo. Questo perché ogni specie ha un proprio genoma unico e irripetibile. Reiss, a tal proposito, fa un esempio molto calzante. Gli scimpanzé, da sempre impiegati in laboratorio per studiare i vaccini contro l’Aids (sono gli unici animali non umani in possesso di un sistema immunitario che può essere infettato con l’HIV-1), raramente sviluppano la malattia dopo l’infezione da HIV.
Questa evidenza sottolinea come nessuna specie possa essere presa a modello di un’altra. Ma allora, perché la vivisezione esiste ancora? Come ha spiegato Reiss:
Perché costano poco, ma soprattutto perché permettono alle case farmaceutiche di ottenere i risultati che vogliono. Prendiamo una sostanza X, ritenuta cancerogena. Se sono il tossicologo di una ditta che vuole mettere sul mercato quel prodotto sceglierò dei topi molto robusti. Ci sono almeno 100 linee differenti di topi, e ognuno si comporta in modo diverso. Prenderò ad esempio i B57L, molto resistenti al cancro. Li nutrirò poco, così che le cellule cancerogene non si inseriscano nei grassi. Alla fine dell’esperimento avrò un risultato positivo: il prodotto non è cancerogeno, ecco l’autorizzazione. La ditta concorrente potrà testare lo stesso prodotto su un’altra linea di topi meno resistenti al cancro ottenendo come risultato lo sviluppo tumorale nel 90% del campione.
E’ sconvolgente sapere che i tossicologi, in sostanza, possono fare un po’ come gli pare e adattare i test al risultato desiderato. Eppure, le tecniche sostitutive non mancano, tra cui la tossicogenomica, ovvero la sperimentazione su colture di cellule umane sviluppate in laboratorio.
La tossicogenomica è nata negli anni Novanta e permette di testare gli effetti dei farmaci direttamente sulle cellule umane, garantendo risultati decisamente più affidabili, oltre che a costi ridotti e in tempo reale.
Per questo motivo, Reiss, che dopo essere andato in pensione ha fondato un’associazione che promuove la tossigenomica come sistema alternativo alla sperimentazione animale, ha presentato al Consiglio Europeo un programma per adottare in Europa questa metodologia per i test dei medicinali. Il costo dell’operazione si aggira intorno ai 2 miliardi di euro, ma non fatevi spaventare, cosa sono in confronto ai 52 miliardi stimati per gli effetti di medicinali inadeguati immessi sul mercato?
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