Abbiamo cercato di smentire il detto “vita da cani” elencando quattro progressi nella cura del cane rispetto a 25 anni fa e quali sono le prospettive odierne e future per i nostri amici quadrupedi. Continuiamo il viaggio nel mondo dei quattro zampe sempre più compagni di vita per noi bipedi oltre che semplici animali domestici con cui passare qualche minuto durante la giornata.
Camminata con il guinzaglio: rispetto a 25 anni fa è cambiato il modo di vedere la passeggiata con il cane. Se un tempo era una seccatura oggigiorno è una terapia per noi e per il nostro amico a quattro zampe. Mentre lui odora possiamo camminare, scaricare i nervi, socializzare con bipedi e quattro zampe, e mettere in moto il nostro corpo sempre più costretto su una sedia di ufficio. Non solo camminate ma anche sport cinofili, anche gli animali domestici soffrono lo stress e grazie al movimento e alla collaborazione partecipano ad attività di svago diminuendogli lo stress quotidiano.
Giocare con il cane: nella pedagogia giocare significa imparare, questo assioma vale anche per gli amici a quattro zampe. E’ un aspetto fondamentale per sviluppare e mantenere buone relazioni tra conduttori e cani. Il cane è felice perché impara divertendosi insieme ai suoi simili, al padrone o a giochi per cani sempre più pensati ad hoc come l’esempio del Kong.
Sport cinofili: li citavamo prima, i più famosi sono l’agility e il flyball. Molti centri cinofili mettono a disposizione spazio e corsi di formazione per cani come l’obedience. Gli sport cinofili hanno preso il posto della caccia, se un tempo l’unico “sport” a cui partecipava il cane era il riporto della preda i tempi sono cambiati notevolmente e con il susseguirsi degli anni nasceranno sempre nuovi sport per i nostri amici a quattro zampe.
Non solo al parco: mi piace definirlo “il cane in tasca”. Finalmente posso portare il mio cane praticamente ovunque, lo porto al panificio, dal parrucchiere e addirittura in ufficio. I cani del 2012 sono benvenuti in più luoghi. Rispetto a 25 anni fa possono passare più tempo all’interno di un edificio che fuori, l’ospitalità maggiore è dovuta anche al fatto che i cani vengono considerati membri della famiglia. Se un tempo era il padrone eccentrico a pretendere di portare il cane nei negozi oggi è una tradizione – dettata forse anche dalla crisi -, infatti sempre meno negozi espongono il cartello che vieta l’ingresso a Fido.
Si prospetta un futuro roseo per gli amici a quattro zampe.
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