La piaga della vendita di animali online, da parte di persone senza scrupoli e senza nessuna attenzione nei confronti degli amici a quattro zampe, non si ferma. Aidaa (associazione difesa animali ed ambiente) denuncia nove nuovi negozi, rei tra l’altro di non aver rispettato le regole anticiriclaggio imposte dalla legge. I negozi infatti vendevano cani ed altri animali attraverso un sito web, anche a rate, accettando assegni post datati ed applicando tassi di interesse che superano in alcuni casi il 23% (per i pagamenti a 48 rate per importi superiori ai 1200 euro). Tassi da usura che non possono essere applicati, soprattutto quando oggetto dello scambio sono esseri viventi, degni di cure e di attenzione.
L’inchiesta è partita dopo una serie di segnalazioni e di richieste di consulenze arrivate all’associazione, da parte di persone che avevao acquistato gli animali online, pagandoli cifre esorbitanti: questi poveri cuccioli di cane inoltre in molti casi risultavano essere malati e con i documenti veterinari contraffatti. Da qui Aidaa ha dato vita ad una serie di richieste fittizie via email per l’acquisto dei cani, che ha permesso di rintracciare e denunciare questi venditori che, oltre a vendere cani malati, praticano tassi usurari e violano le norme sul riciclaggio. Cogliamo l’occasione per ricordare ancora una volta a tutti i nostri lettori, di stare attenti quando si acquista un animale domestico e di diffidare da chi promette condizioni economiche non in linea con il mercato.
Acquistare pet online significa non poter visionare i genitori, non conoscere nulla della storia dell’animale, e non essere certi della sua provenienza: spesso si tratta di cuccioli provenienti dall’est Europa, malati e non vaccinati, incrociati geneticamente in maniera non conforme alle norme del nostro paese. La conseguenza è quella di acquistare cani malati, con tutte le conseguenze del caso, o con un pedigree che non avrà nessun valore legale.
Fonte: Aidaa
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