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Veleno per topi, se i cani lo ingeriscono cosa fare?

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Il veleno per topi è una delle cause di mortalità più diffuse tra gli animali, e non solo nei cani randagi. L’aspetto forse più singolare, è che inizia a manifestare il suo esito letale a distanza di diversi giorni dalla sua ingestione. Quando la diagnosi è precoce esiste un antidoto che riesce a contrastare il veleno: però solo se non ha fatto danni irreparabili.

I cani e i gatti sono particolarmente esposti al rischio di avvelenamento, inoltre, i gatti possono anche mangiare i topi che hanno a loro volta ingerito il veleno.

Il veleno usato per scacciare i roditori agisce inibendo l’azione della vitamina K, che è importante poiché è coinvolta nella coagulazione del sangue (attività antiemorragica).

I sintomi di avvelenamento sono perciò legati a una insufficiente capacità del sangue dell’animale di coagulare. Spesso ci si accorge che il nostro amico a 4 zampe sta male perché è debole, trema e smette di mangiare.

Una attenta visita del veterinario potrà evidenziare un pallore delle mucose, presenza di sangue nelle urine o nelle feci, presenza di ematomi a livello cutaneo e, nei casi più gravi, emorragie in cavità toracica o addominale. Il veterinario, probabilmente, somministerà subito delle gocce di acqua ossigenata o sua equipollente per far espellere il veleno, stimolando così il vomito nel cane o nel gatto.

Per confermare la diagnosi però, e per poter quindi intervenire, bisogna effettuare esami di laboratorio e valutare il grado di anemia (legato alla presenza di emorragie) e il profilo coagulativo. La terapia prevede la somministrazione di vitamina K per almeno 20-30 giorni, o comunque finché non sono stati ripristinati tutti i parametri ematici.

Inoltre l’animale deve essere tenuto in un posto tranquillo, dove può fare pochi spostamenti, per evitare che subisca ulteriori traumi che possono provocare ulteriori emorragie. Nei casi molto gravi può essere indispensabile effettuare una trasfusione di sangue.

Photo credit|ThinkStock

4 commenti su “Veleno per topi, se i cani lo ingeriscono cosa fare?”

  1. Approposito di veleno per topi: un pincer adulto dal peso di cirda 5/6kg in piena salute, salta corre a mezzogiorno sale in casa con fatica, si sdraia nella cuccia e stà male, sintomi, come da faringite e bronchite, visto che respira affanosamente nel pomeriggio viene portato dal veterinario,(conttattato telefonicamente visto che il cane aveva avuto delle forti contrazzioni e un vistoso irrigidimento muscolare) in ambulatorio il medico diagnostica uno sock anafilatico, produce una lastra al torace con esiti negativi pratica un prelievo di sangue dove prevale un altissima percentuale dei globuli bianchi. pensando ad una infezzione viene praticata un’ iniezzione di cortisone e una di antibiotico dopo di che’ viene rimandato a casa con una visita da fare successivamente dopo circa 24 ore.La mattina successiva, il cagnolino ha peggiorato tanto da contattare telefonicamente il veterinario il quale si è messo a fare una lezione di un sicuro avvelenamento da “veleno per topi”, comunque il cagnolino è stato riportato in ambulatorio dove venivano constatati alcuni ematomi sottocutanel e…. è morto, vorrei solo capire se quel veterinario aveva capito veramente i sintomi ed era preparato per il caso.

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    • E’ difficile dirlo, soprattutto x chi veterinario non è (come me) certo è che se avesse almeno sospettato un avvelenamento da veleno per topi te lo avrebbe detto subito e non gli avrebbe iniettato antibiotici. Oppure Forse ha fatto il giusto, ma spesso, il giusto non basta. Mi spiace tanto.;=(((

  2. Vorrei un chiarimento se possibile dopo anni dal primo post. se qualcuno può gentilmente rispondere. Le domande sono queste:
    1) Se i primi sintomi si manifestano dopo diversi giorni serve provocare il vomito nell’animale?
    2) Come riconoscere immediatamente se il cane o gatto ha assimilato veleno o tramite ingestione della carne del topo o semplicemente leccando il sangue fuoriuscito dallo stesso.
    3) Nel dubbio cominciare la somministrazione di vitamina K ha delle controindicazioni? E se dopo averla somministrata si eseguono analisi di verifica si possono alterare i risultati?
    Grazie Marco

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