Aveva ucciso senza pietà un cagnolino e aveva utilizzato pure un atroce metodo: il bastone. La povera creatura non aveva avuto scampo e si era accasciata sanguinante in una scena assolutamente raccapricciante. Il motivo di tutta questa cieca violenza? Gli aveva rovinato un mobile ed, evidentemente il suo padrone non essendo abituato ad allevare amici a quattro zampe in casa, non aveva calcolato una simile eventualità. Tra l’altro, non ha mostrato la minima capacità di controllo. La reazione era stata terribille e adesso, lo stesso protagonista della vicenda, che si è macchiato di un simile reato, ha ricevuto una punizione esemplare che potrebbe servire ad evitare che episodi del genere, in futuro, possano ripetersi.
L’uomo che ha ucciso il meticcio, sembra abbia pagato fino all’ultimo centesimo quello che ha fatto, anche se ovviamente niente, nessuna punizione, potrà mai riportare in vita il povero animale da compagnia.
La multa inflitta al”uomo è di 12 mila euro per una vicenda giudiziaria lunga due anni, da quando appunto il cane è morto. A intervenire con grande soddisfazione sulla vicenda, è stata Ilaria Innocenti, responsabile nazionale LAV settore cani e gatti, la quale ha confermato: “Una condanna significativa per un reato grave come l’uccisione di un animale. L’uccisione del cane risale a due anni fa; l’animale era di proprietà del figlio della sua compagna. Ma è bene ricordare che, dal dicembre 2010, in Italia maltrattamenti e uccisioni di animali sono puniti più severamente: la legge n. 201 del 4 novembre 2010 “Ratifica ed esecuzione della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia, fatta a Strasburgo il 13 novembre 1987, nonché norme di adeguamento dell’ordinamento interno” ha aumentato infatti le sanzioni previste dal Codice Penale per i reati di uccisione e maltrattamento di tutti gli animali: un inasprimento che ci auguriamo possa contribuire ad arginare la piaga della violenza di cui sono vittime gli animali, garantendo una migliore convivenza”.
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