Secondo alcune voci, con la nuova legge di stabilità sarebbe allo studio una tassa sui cani guida per i non vedenti. Il sospetto che si tratti di una bufala, come per altro è già accaduto con la tassa sugli animali domestici, è legittimo, ma l’Enpa vuole comunque vederci chiaro e ha invitato l’Esecutivo a smentire al più presto la notizia.
Come ha dichiarato l’Ente Nazionale Protezione Animali:
Qualsiasi ipotesi di tassare gli animali o di trasformarli in un indicatore della capacità di acquisto delle famiglie italiane ci trova assolutamente contrari. Gli animali, infatti, sono esseri senzienti che non possono in alcun modo essere assimilati ai beni di lusso. Come è possibile anche solo immaginare di equiparare un cane o un gatto a uno yacht, a una macchina di grossa cilindrata o a un’abitazione di pregio? Speriamo che si tratti solo di una boutade autunnale.
Sinceramente, ce lo auguriamo di tutto cuore, anche perché, nonostante il Governo debba affrontare la crisi e spunti una tassa nuova un giorno si e un giorno no (vedi quella sulle pensioni di reversibilità o di invalidità ndr), è difficile credere che stia seriamente pensando di tassare gli animali come se fossero beni di lusso. Pericolo scampato questa primavera, poi risoltosi in una battuta di spirito (tutt’altro che simpatica) del Sottosegretario del Ministero dell’Economia e delle Finanze Gianfranco Polillo.
Certo che se la notizia si rivelasse fondata, vorrà dire che avremo superato davvero ogni limite e sono d’accordo con l’Enpa nel ritenere un abuso inaccettabile un’imposta su qualunque animale da compagnia, tanto più sui cani guida, così essenziali per una categoria sociale estremamente vulnerabile come appunto sono i non vedenti. Per farla breve, sarebbe una cattiveria inaudita. Speriamo che il Governo si faccia avanti e smentisca queste voci di corridoio.
Via|ENPA – Ente Nazionale Protezione Animali; Photo Credits|ThinkStock