Sembra impossibile, ma splendidi esemplari di tartarughe, come quella che vedete nella foto sono presenti nel Mediterraneo, sono molto vicine a noi. Purtroppo però, secondo un’indagine appena pubblicata dal Wwf Italia, ogni anno in questo mare più di 130.000 tartarughe rimangono coinvolte involontariamente in battute di pesca (accidentalmente catturate dagli attrezzi immersi in acqua): 40.000 di esse non riescono a sopravvivere. La presenza dell’uomo e le sue attività, alcune accidentali come nel caso specifico, rappresentano la principale causa di morte di questi meravigliosi animali.
Solo in Italia, la pesca accidentale colpisce 20.000 tartarughe, a cui vanno aggiunte quelle che muoiono soffocate da sacchetti di plastica ingeriti perché scambiati per meduse, o vengono colpite da natanti mentre nuotano in superficie, senza parlare dei nidi distrutti dai mezzi per la pulizia delle spiagge ed il turismo selvaggio. Fondamentale è riflettere su tutto ciò e pensare a quanto invece sia importante farlo imparando a conoscere questi animali, tra i rettili più antichi esistenti al mondo. Il Wwf allora ci suggerisce come farlo: con il “turismo sostenibile”. Ad esempio si è appena conclusa la “Turtle Week”, una settimana di iniziative dedicata proprio alle tartarughe marine che ha visto anche la liberazione nel mare d 10 esemplari di Caretta caretta, recuperati nei centri del Wwf dopo un incidente. Questa specie, in Italia ha individuato tra le 30 e le 40 spiagge in cui nidificare, per lo più in Calabria e Sicilia.
In chiusura delle manifestazioni è stata promossa una nuova piattaforma web per il Mediterraneo: si tratta di una vera e propria mappa multimediale delle nostre coste e del nostro mare, in cui si descrivono le caratteristiche, i rischi, le attività internazionali per la salvaguardia del Wwf in tutto il Mediterraneo dalla Francia al Nord Africa e fino alla Turchia. Attraverso questo portale è possibile partecipare alle iniziative, osservare, studiare, scoprire numerosi consigli per vivere il mare nella sua naturalezza. Perché il mare è vita. A partire dalle splendide tartarughe.