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Taglio coda e orecchie nei cani: marcia indietro del Ministero della Salute?

Taglio coda e orecchie nei cani

Niente taglio di coda e di orecchie per i cani. Come noto una legge approvata qualche anno fa, nello specifico la numero 201 del 2011, vieta qualunque mutilazione estetica nei confronti degli animali domestici: tale legge è stata approvata recependo le direttive di numerosi paesi europei che avevano già legiferato in tal senso. L’approvazione di tale legge venne accolta come una bellissima notizia, come un esempio di sensibilità finalmente nei confronti dei poveri cani, martoriati e privati di pezzi di coda e di orecchie. Peccato che questo argomento sia tornato ad essere triste attualità a causa di una circolare del ministero della Salute, nella quale viene confermato il divieto di interventi chirurgici a solo scopo estetico, ma si ammette, tuttavia, la possibilità di ricorrere alla caudotomia, cioè il taglio della coda, per quei cani che siano impegnati in attività di lavoro.

 

Possibilità di cautodomia inoltre anche per i cani che svolgono attività sportive o venatorie. La motivazione alla base di questa, sostanziale retro marcia? Tutelare la salute dei cani che svolgono queste attività e che quindi sarebbero esposti al rischio di fratture, ferite e lacerazioni della coda. Oltre alla possibilità, piuttosto remota, del rischio di fratture negli animali, un aspetto che non bisogna sottovalutare è quello del dolore: molti dicono che i cani non soffrono, dato che l’operazione viene fatta quando sono ancora cuccioli.Ma sarà vero? Si tratta pur sempre di un’operazione chirurgica, fatta in anestesia locale che provoca comunque dolore e sofferenza, almeno peri primi giorni.

E’ giusto sottoporre un cucciolo di poche settimane a tutto ciò? Le associazioni animaliste si sono schierate contro tale nota: la Lav condanna la caudotomia per tutti gli animali, parlando chiaramente di maltrattamento mentre l’Enpa invita i veterinari a fare obiezione di coscienza ed a prendere posizione circa la realizzazione di tali interventi. E voi cari lettori, che cosa ne pensate?

Foto credits: Thinkstock

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