Conosciamo tutti la Lega Anti Vivisezione, LAV, come conosciamo il suo impegno per la lotta alla vivisezione, da tempo, con la collaborazione di altre associazioni, si è fatta promotrice della Campagna “Stop ai test su animali”.
vivisezione
Giornata internazionale per i diritti degli Animali
Riceviamo e pubblichiamo con grande interesse. Con la Campagna di comunicazione Il Diritto di Vivere, la Lega Nazionale per la Difesa del Cane con Margherita Hack e Roberto Marchesini, si rende protagonista di una delle campagne di sensibilizzazione più importanti sul tema vivisezione. L’approvazione, da parte del Parlamento Europeo, della Direttiva 2010/63 sull’utilizzo degli animali per fini scientifici ha purtroppo dimostrato quanto il predetto organo legislativo sia più sensibile agli interessi dell’industria farmaceutica che alla sensibilità dei cittadini sul tema della vivisezione.
Nonostante nel testo si faccia riferimento alla limitazione dei test più dolorosi e all’utilizzo delle cavie solo nei casi necessari, destano sgomento le deroghe per esigenze scientifiche che prevedono l’utilizzo di animali in via d’estinzione catturati in natura, come scimpanzé e gorilla, e addirittura di animali randagi, come gatti e cani, nel caso non sia possibile raggiungere altrimenti lo scopo della procedura.
A tal proposito bisogna ricordare come gran parte dei primati provenga da catture allo stato selvatico, dove tutto il nucleo familiare viene ucciso per prelevare il piccolo che, atterrito e disorientato, affronta viaggi transoceanici rinchiuso in piccoli contenitori per raggiungere l’Europa, e come ultima tappa il laboratorio. La nuova Direttiva 2010/63 prevede anche la possibilità di utilizzare lo stesso animale per più esperimenti, di utilizzare anidrite carbonica per la soppressione delle cavie (procedura che provoca un’elevata e prolungata sofferenza), e la possibilità di effettuare anche toracotomie (aperture del torace) senza anestesia. E tutto questo mentre il Consiglio Nazionale delle Ricerche degli USA, annunciando la necessità di una svolta epocale nella tossicologia, insiste per trasferire le prove tossicologiche dall’animale ai metodi in vitro.
Nascono i lager per cani, il primo business per la vivisezione
La vivisezione non porta con se solamente uno strascico di polemiche e di morte ma anche un nuovo business: allevare animali che andranno a morire.
Legare le coronaria significa provocare una morte per infarto, un fatto che accade ai Beagle allevati nel dipartimento francese di Yonne in Borgogna, Francia, da una coppia di coniugi che hanno dato il via ad uno dei tanti business legati al processo di vivisezione, come accade per molti altri animali.
Allarme nell’Unione europea: sono 21 mila i cani vivisezionati
Nell’Unione Europea la situazione sta diventando insostenibile e, attualmente, sembra che siano almeno 21 mila i cani vivisezionati, solo se parliamo dei dati raccolti a partire dal 2008. Se si volge lo sguardo alle altre specie, poi, le cifre non sono per niente consolanti e si parla di 330 mila conigli e 9 mila scimmie. Non è necessario essere degli animalisti incalliti per rendersi conto che si tratta di un vero e proprio allarme e che bisogna intervenire immediatamente, per salvare milioni di creature innocenti pronti a fare una fine atroce. I numeri sono stati resi noti dalla lettura del rapporto sulle statistiche relative al numero di animali utilizzati a fini sperimentali da tre anni, nei laboratori dell’Europa. La lotta è partita dalla Lega Antivivisezione la quale ha ricordato che il 56 per cento dei primati che vengono utilizzati a fini sperimentali vengono catturati, quando si trovano in natura e questo comporta dei traumi ancora maggiori. Ogni pet, quindi, accumula dei livelli di ansia e angoscia insostenibili, anche perchè non è abituato a stare al chiuso o al contatto continuo con gli esseri umani. Senza contare che poi, molto spesso, l’intero nucleo familiare viene sterminato per prendere l’esemplare migliore, pronto magari ad affrontare un viaggio transoceanico lunghissimo, all’interno di scatole minuscole rispetto alle sue dimensioni.
Sperimentazione animale: battaglia parlamentare dei Radicali
Abbiamo presentato insieme al senatore Marco Perduca e con le senatrici Amati, Chiaromonte e altri emendamenti al testo in discussione alla commissione Sanita’ del Senato sulla sperimentazione animale, un testo che comunque e’ migliorativo dell’attuale legge nella giusta direzione di limitare sofferenze inutili agli animali e soprattutto di promuovere metodi alternativi riconosciuti come piu’ efficaci e piu’ affidabili.
L’annuncio è stato dato dalla senatrice dei Radicali Donatella Poretti, che in merito alla proposta specifica:
L’espressione ‘metodi di sperimentazione alternativi a quelli animali‘, comprende anche test su cellule staminali embrionali umane, sperimentazioni contrastate ideologicamente tanto che questa formulazione inizialmente prevista e’ saltata dall’ultima versione della direttiva europea recentemente approvata.
Roma: manifestazione anti vivisezione
Domani pomeriggio a Roma si terrà la prima manifestazione anti vivisezione, organizzata dal Movimento Antispecista per richiedere una modifica della nuova direttiva Ue relativa alla vivisezione. La manifestazione si terrà in piazza della Repubblica alle ore 15.00. Per ora è completa l’adesione di tutte le associazioni animaliste, moltissimi enti, canili e gattili ed addirittura medici veterinari.
Tutti in piazza per gridare No alla vivisezione, così come prevista dalla modifica della direttiva, ma anche per chiedere la chiusura di Green Hill e di tutti gli allevamenti che forniscono animali vivi su scala industriale per gli esperimenti. Il Movimento organizzatore ha dichiarato:
Vivisezione di conigli a scuola: studenti in rivolta
La vivisezione sugli animali è un problema rilevante che da molto tempo associazioni di settore e di categoria cercano di limitare il più possibile e tenere sotto controllo: si tratta di una pratica barbara portata avanti da molti istituti universitari e di ricerca, per testare su diverse specie animali, soprattutto come conigli e cani, componenti chimici, creme di bellezza, medicinali e molto altro ancora.
All’apparenza la vivisezione può apparire una pratica utile per la crescita ed il progresso umano: ma solo apparentemente. In realtà moltissimi test effettuati sugli animali si rivelano poi inutili ed inapplicabili sull’uomo, ma le sofferenze che gli animali hanno patito ovviamente non possono trovare soluzione oltre la morte. Del resto basti pensare alle differenze fisiologiche tra uomo ed animale: i componenti chimici hanno reazioni differenti sull’uno e sull’altro, dunque spesso le ricerche sono vane e dolorose.
Premesso ciò, pensate dunque all’orrore di un gruppo di studenti e genitori quando un professore di scienze di un liceo trentino ha proposto in classe di vivisezionare un coniglio per scoprire meglio le funzionalità fisiche ed altro ancora. L’idea ha sconvolto ovviamente gli studenti che si sono subito attivati per impedire questo scempio, attaccando volantini pro liberazione dell’animale e brandendo le circolari ministeriali che limitano l’uso di animali vivi per le lezioni scolastiche, dove previsti metodi alternativi.
LAV, Lega Anti Vivisezione
La LAV, Lega Anti Vivisezione, nasce nel 1977 con lo scopo di proteggere e affermare i diritti degli animali, abolire la vivisezione e difendere la biodiversità e l’ambiente, inoltre combattere la zoo mafia. La LAV si batte contro ogni forma di sfruttamento e violenza sugli animali, sull’ambiente, per il rispetto di ogni ecosistema, e in più per il rispetto per il diritto alla vita che ogni essere vivente su questa terra merita (e che in più questa vita sia dignitosa e giusta e non ricca di dolore, di soprusi, maltrattamenti e sfruttamenti).
La LAV è la maggiore associazione antivivisezionista e animalista in Italia e una delle più importanti in Europa.
Ci sono sedi operative in ogni regione italiana, a cui è possibile rivolgersi per avere tutte le informazioni che si desidera avere, per conoscere l’operato e le azioni in corso.