Sono trascorsi 25 anni dal disastro di Chernobyl, ma l’incidente che provocò l’immissione nell’aria di un gran numero di particelle radioattive continua a causare danni non soltanto agli esseri umani, ma anche agli animali. La biodiversità in generale, continua a soffrire degli effetti di quel tragico evento e a confermare questo dato, arrivano i risultati di uno studio pubblicato sulla rivista “Ecological Indicators”. Sembra, addirittura, che le popolazioni di mammiferi ed uccelli in tutta la zona siano in forte e continua diminuzione, segno che le condizioni di vita non sono ottimali.
Uccelli
In 25 anni, dimezzate 33 specie di uccelli degli ambienti agricoli
In un mondo dichiarato “malato” dagli esperti ormai da molti anni, non è solo l’aria ad essere inquinata o i mari ad essere carichi di liquami; anche la fauna sta vivendo un periodo di crisi senza precedenti. La biodiversità continua a superare stagioni altamente negative e, attualmente, l’attenzione è tutta puntata sulle specie a rischio di estinzione in particolare degli uccelli, ma non solo. Si calcola infatti, che lo Stivale sia il Paese Europeo con il maggior numero di specie di animali e, quindi, quello dove si nota più facilmente la diminuzione di un gruppo piuttosto che un altro. Ritornando ai volatili, i dati forniti dagli studiosi parlano di almeno 33 varietà tipiche degli ambienti agricoli, dimezzate in meno di un quarto di secolo.Il rischio maggiore, in questo senso, lo corrono l’Allodola, il Balestruccio e la Rondine, secondo quanto riportato sul secondo Annuario per il 2009 dell’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale, Ispra.
Pappagalli: immagini e un po’ di notizie
Psittaciformes. Ovvero l’ordine a cui appartengono una gran moltitudine di uccelli, noti a tutti come Pappagalli. La diffusione di questi animali è avvenuta principalmente nelle zone tropicali e subtropicali del mondo, Africa, Oceania, India e Asia sudorientale.
Possiamo riconoscere i pappagalli da alcune caratteristiche fisiche:
- La posizione del corpo, che a differenza di quella di molti altri (piccoli) volatili non è piegata, ma tende ad essere eretta;
- Il becco ricurvo, che ricorda quello dei rapaci (falchi e avvoltoi ad esempio), e che rende il pappagallo specializzato nell’apertura dei frutti o dei semi legnosi;
- La mandibola superiore non si fonde con il cranio, in questo modo i pappagalli possono effettuare dei movimenti piuttosto sciolti con il becco e con la testa;
- Il numero delle dita delle zampe, che sono quattro e sono opposte tra loro e accoppiate a due a due;
- E infine la caratteristica forse più famosa: alcune specie riescono a imitare e riprodurre suoni e voci umane.
I pappagalli che meglio riproducono suoni e parole sono i Cinerini, ovvero quelli di colore tendente al grigio, e anche quelli della specie Ara più grandi (quelli dal caratteristico colore rosso e blu). Quando sono liberi in natura i pappagalli comunque tendono a non imitare suoni e versi, questa loro tendenza si sviluppa quando sono tenuti in cattività e instaurano un rapporto affettivo con i loro proprietari. I pappagalli infatti spesso “parlano” o per attirare l’attenzione o anche quando qualcuno, principalmente il loro padrone, si avvicina e tende ad instaurare una sorta di dialogo con loro. Questa capacità sembra sia data dal fatto che numerose loro emissioni vocali, proprie della specie, somiglino ad alcune consonanti e vocali del parlato umano, e quindi per i pappagalli risulta estremamente semplice riprodurre dei suoni così simili alla loro “lingua”.
IV e ultimo Round per la scelta degli animali domestici
Riguardo all’ordine sicuramente sono stata un po’ banale, sono partita dalle prime scelte, quelle che ricadono sui cane e sui gatti, per poi giungere in discesa tra criceti, topolini e conigli e concludo qui, parlando di tartarughe, uccelli, serpenti e acquari, scelte semplici per alcuni, ma sicuramente da ritenere folli per altri…mi riferisco ai rettili chiaramente!
Arriviamo subito al dunque, partiamo dalle cose semplici e concludiamo con qualcosa che non ha a che fare solo con gli animali o la passione che nutriamo nei loro confronti, ma anche con il gusto e l’arredamento: gli acquari.
Gli uccelli
E’ chiaro che decidere di prendere un canarino, un cardellino, o comunque un piccolo uccellino è una decisione piuttosto semplice da prendere. Si possono tenere in veranda ma anche in casa, magari in gabbiette mobili da poter spostare sul balcone quando ci sono le belle giornate. Troverete sempre qualcuno che si prenderà cura di loro quando non ci siete, e le spese saranno davvero limitate, per quanto riguarda il nutrimento e la cura. Certo, un pappagallo è più impegnativo. Innanzi tutto sono molto delicati, tanto quanto sono belli in pratica, vanno tenuti con estrema cura e attenzione, e se poi desiderate proprio degli esemplari particolari, con cui interagire, allora considerate che occuperanno nella vostra casa non solo un grande spazio materialmente, ma diventeranno i veri protagonisti anche quando riceverete degli amici!