Esistono moltissime persone al mondo che darebbero la vita per il proprio animale o per salvarne uno in pericolo, ce ne sono altrettante, invece, che non solo non si sentono vicine a queste tenere creature, ma neppure sono in grado di rispettarle. I secondi, purtroppo, a volte sembrano avere la meglio sui primi, nonostante i continui controlli da parte delle associazioni a tema o dei volontari. L’ennesimo caso per il quale ogni commento è superfluo, riguarda una villa di Taranto, dove gli amici a quattro zampe, venivano tenuti in condizioni “incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze”. Per questo è scattata tempestivamente la denuncia, una volta accertato il fatto, da parte dei carabinieri della stazione di Crispiano, nei confronti del proprietario che era un rispettabile medico del luogo. Il cinquantaquattrenne, infatti, sarebbe stato il responsabile di condizioni al limite delle decenza, con escrementi lungo il pavimento e quattro mura domestiche che erano diventate un lager per creature indifese.
Taranto
Taranto: le vere bestie sono gli uomini
Qualche giorno fa a Taranto un pirata della strada investe un povero cane che gironzolava al bordo della strada: non si ferma nemmeno per soccorrerlo, o per vedere se per caso è ancora vivo. No, preferisce inserire la prima e ripartire, lasciando quel povero meticcio bianco lungo la carreggiata. Sono in molti a vedere la triste scena, subito qualcuno accorre per portare aiuto a quel cagnolino sfortunato ma purtroppo non vi è più nulla da fare: l’impatto violento ha ucciso il cane sul colpo.
All’improvviso dalla folla si fa avanti un cane meticcio di colore nero, il padre del cane investito, dicono le persone accorse che li conoscono bene: i due cani erano soli vagare senza meta li intorno, sul lungomare pugliese, sempre insieme. Il cane padre arriva sulla strada e tenta di soccorrere il figlio esanime: ad un certo punto si accascia su di lui, come se volesse proteggerlo, e non fa avvicinare nessuno al cadavere del figlio. Prova persino con le due zampe anteriori a portarlo via ma non riuuscendovi si limita a guardarlo e leccarlo, in un ultimo, straziante gesto d’amore.
Solo l’arrivo della Polizia e dei veterinarti dell’Asl locale riescono a far desistere il padre, che acconsente affinchè il cadavere del meticcio sia portato via. Le foto della vicenda sono state diffuse dall’associazione culturale Filonide e pubblicate sui giornali locali: ne proponiamo uno stralcio qui di seguito, come testimonianza dell’amore immenso che lega il cane padre al figlio. E riflettendo sulla vicenda viene veramente da chiedersi, chi sono le vere bestie?
I carabinieri sequestrano canile vicino Taranto
Una situazione igienico-sanitaria piuttosto precaria, sovraffollamento di animali e possibilità che le condizioni strutturali non siano conformi alle norme tutt’ora vigenti: con queste motivazioni i carabinieri hanno sequestrato il canile consortile “San Francesco” di Lizzano, al fine di verificare anche tutti gli altri aspetti che, da un primo sguardo, non convincono rispetto all’abitabilità da parte di esseri viventi. A scoprire una situazione degradante, è stata l’Azienda sanitaria locale nel corso di un controllo e ha subito informato le autorità competenti. I Comuni che aderiscono al “Consorzio tutela e prevenzione del randagismo” della zona sono parecchi e a gestirla sono dei privati che adesso dovranno rispondere di una serie di possibili reati. Intanto, al momento sono ospitati fra le sue mura almeno 200 cani, ma sono in corso ancora delle indagini per verificare quali e quante responsabilità siano effettivamente da addebitare ai padroni della struttura.