Della serie “le buone notizie” che ci piacciono: Tigro, un bel gatto striato ogni mattina si reca a scuola con le sue padroncine Michelle e Nicole. Non si limita ad accompagnarle al cancello e a tornare a casa, ma entra in classe e segue con loro le lezioni. Accade a Tegna, nel Ticino, dove ormai è diventato una star. Della storia di Tigro, racconta LaRegione Ticino, sottolineando come la pacifica e tranquilla presenza del gatto domestico sia un ottimo stimolo per tutti. Bambini ed insegnanti lo adorano e lui, come evidenzia il quotidiano, contribuisce a creare un “ambiente sereno, positivo e collaborativo in cui studiare”….anche se dorme tutto il tempo in un angolino.
storie di gatti
Gatto sindaco da 15 anni: in Alaska
Un gatto è sindaco in una cittadina dell’Alaska da ben 15 anni: si chiama Stubbs ed è un bel micione dal pelo rossiccio. Una carriera duratura che la dice lunga sull’opinione che i 900 cittadini di Kalkeetna, paesino ai piedi del monte McKinley, hanno dei politici locali. O forse è solamente un modo per attirare turisti in un luogo così sperduto? Pare che ogni giorno il gatto sindaco riceva delegazioni di circa 40 turisti, giunti nel luogo ameno solo per conoscerlo e stringergli la zampa. Ci piace comunque pensare che invece, l’elezione del micio Stubbs sia una sorta di bandiera in favore degli animali. Come dire: qui cani, gatti e company possono dormire sonni tranquilli. A dirla tutta pare invece che sia stato candidato per provocazione ed abbia sbaragliato i contendenti a due zampe.
La più bella gatta di Ischia, Lyuba
Oggi vi raccontiamo la storia di Lyuba, una gatta di Ischia. E lo facciamo attraverso le parole di chi la ama profondamente ed ha deciso di condividere con noi le emozioni che questa splendida micia è in grado di suscitare in lei, Ilenia, la sua padroncina. E’ la storia di un incontro e di un affetto immediato, particolare ed al contempo comune, come quello che riguarda ogni amico lettore di Tutto Zampe ed i corrispettivi animali domestici.
I gatti di New York: 11 Settembre 2001
11 Settembre 2001. Dieci anni fa in queste ore gli attacchi terroristici agli Stati Uniti. Vi abbiamo lungamente parlato dei cani eroi dell’11/9, ma del drammatico evento, se non altro come vittime o spettatori sono stati partecipi anche altri animali. I gatti ad esempio. Come hanno reagito? In che modo avranno affrontato la polvere ed il caos di quei giorni? Siamo abituati a vedere i nostri mici muoversi sinuosamente e con calma nei loro spazi, passare da un divano ad un tiragraffi con estrema nonchalance, qualunque cosa accada. Ed in quelle ore?
Gatti strani, dal micio fotografo al cleptomane
Quali sono i gatti più strani che avete conosciuto o di cui avete sentito parlare per le loro gesta non proprio da quattrozampe? Per strani intendiamo mici che hanno hobby o particolarità che li rendono diversi dagli altri, anche se, a conti fatti, tutti i nostri gatti sono speciali, anche quando non sanno fare i salti mortali. Personalmente mi hanno colpito, per i loro hobby, tanto da parlarne in servizi dedicati, due micioni dediti a passioni insolite: il primo, Cooper, è un fotografo, suo malgrado perché sono stati i proprietari ad attaccargli una telecamera per osservarne i movimenti di nascosto; il secondo, Dusty, è un cleptomane, di sua spontanea volontà stavolta, nel senso che purtroppo i proprietari non possono farci nulla, esce di soppiatto di casa di notte e va a rubare oggetti di tutti i tipi nelle case dei vicini, è nato con lo spirito di Lupin.
Almond, il gatto che vive su un albero
La storia che vogliamo raccontarvi oggi è quella di Almond un gatto nato sopra ad un albero dal quale non è mai sceso; ma non pensate a un povero gattino pieno di paure, denutrito o abbandonato: Almond non scende dall’albero perché non vuole e ha anche un “padrone” che si prende cura di lui.
Almond è un bel gattone di sette mesi e la persona che si occupa di lui, il signor Ron Venden assicura che è buono e affettuoso; Almond è nato su un ramo di un acero e quando la mamma gatta e i suoi fratellini lasciarono l’albero, Almond decise di rimanere lì e pare che non sia mai sceso; il signor Venden assicura di non averlo mai visto a terra, e di non aver mai visto impronte sulla neve o sul terreno, ma anche i vicini sono certi che Almond sia sempre rimasto sull’albero, nonostante la neve o il freddo.