Come richiedere il bonus animali domestici 2022? Anche quest’anno lo Stato ha deciso di dare una mano a coloro che hanno bisogno di aiuto nel sostenere le esigenze veterinarie dei propri animali domestici: vediamo insieme di cosa si tratta, come funziona e come richiederlo.
spese veterinarie
Dichiarazione dei redditi precompilata, come detrarre le spese veterinarie
È disponibile online a partire dal 16 aprile la dichiarazione dei redditi precompilata che gli italiani possono consultare direttamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate: la precompilata riguarda sia il modello 730 sia il modello Redditi. Una volta consultata, la precompilata potrà essere modificata a partire dal prossimo 2 maggio in poi.
All’interno della dichiarazione è anche possibile poter detrarre le spese veterinarie relative agli animali di casa il Sistema Tessera Sanitaria fornisce all’Agenzia delle Entrate tutti i dati relativi ai costi sostenuti da ciascun soggetto, che entreranno in automatico nella precompilata.
Spese veterinarie, come portarle in detrazione?
I amici amici domestici di riempiono di coccole e di attenzioni, ma anche cani, gatti e altri animali da compagnia hanno necessità di controlli e visite mediche gravando sul bilancio della casa.
Fortunatamente c’è la possibilità di poter ricevere qualche detrazione e sconto fiscale da inserire nella dichiarazione dei redditi per recuperare parte delle spese sostenute per i propri animali domestico. Vediamo come.
Mantenere Fido costa caro? Ecco come risparmiare
Quando si decide di adottare un cane occorre valutare, tra le altre cose, anche la disponibilità economica: mantenere Fido ha un costo, certamente variabile e modulabile in base alle possibilità di ciascuno, ma sempre un costo è. Purtroppo in questo periodo di crisi economica sono in troppi a non pensare a questo fattore ed ad abbandonare il proprio pet quando i conti poi non tornano. Ma si può risparmiare, ecco alcuni consigli utili.
Spese veterinarie nel redditometro e microchip, che ne pensate?
Certe notizie non le comprendo, come questa che ho trovato stamane e che riporta un allarme dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari (ANMVI): il possesso del cane e le spese veterinarie inserite nel redditometro possono indurre a non mettere il microchip ai cuccioli che si prendono in casa, per paura del fisco. Secondo quanto segnalano le agenzie di stampa, il Presidente dell’Anmvi Marco Melosi avrebbe richiesto un incontro urgente al Ministro per la Sanità Balduzzi al riguardo, affinché intervenga presso il dicastero delle finanze.
Cani randagi adottati, il Comune li allontana
Accadono cose strane in Italia. Quella che vi raccontiamo oggi riguarda 16 cani randagi, accolti e curati amorevolmente da tempo da un quarantenne, Alfredo Di Rauso, residente nel comune di Sant’Elia di Fiumerapido, tra Cassino e Frosinone. Ad uno ad uno, anno dopo anno, li ha visti feriti, ammalati, affamati e li ha raccolti nel suo giardino preoccupandosi di tutte le spese veterinarie e per il cibo. Cani di ogni razza e taglia, senza distinzione. Il tutto fino a questa estate, quando, a causa della crisi economica che ha colpito gli italiani, lui compreso: avrebbe potuto sbarazzarsene tranquillamente, ma non lo ha fatto, ha piuttosto pensato di chiedere aiuto per un minimo sostentamento agli animali.
Spese veterinarie via dal redditometro: lettera congiunta delle associazioni animaliste
Continua costante il dibattito sulle spese veterinarie ed il redditometro. Queste sono una necessità, per chi ama gli animali e fa anche numerosi sacrifici economici pur di mantenerli nel benessere: può questo essere idividuato come indice di ricchezza? I cani e gatti non sono beni di lusso e stavolta a gridarlo a vivavoce sono le associazioni animaliste più importanti, riunite, in un unico documento congiunto indirizzato al Presidente del Consiglio Monti, al Ministro della Salute Balduzzi e al Sottosegretario Cardinale: l’obiettivo di Enpa, Lav, Leidaa, Lega nazionale difesa del Cane e Oipa è quello di sollecitare le istituzioni a togliere dal redditometro le spese veterinarie.
Cani e gatti beni di lusso, la LAV contro il governo Monti
Cani e gatti rischiano ancora una volta di essere considerati “beni di lusso”. Il provvedimento per inserire le spese veterinarie proposto dal Governo Monti, infatti, continua a seguire il suo iter nel silenzio più assoluto. A denunciarlo, è la LAV.
Animali e fisco: detrazioni delle spese veterinarie
La normativa fiscale prevede una vasta serie di agevolazioni importanti per chi detiene animali da compagnia, soprattutto si tratta di misure indirizzate a facilitare la cura del proprio animale tramite detrazioni sulle spese veterinarie. Un aiuto davvero importante per chi vuole garantire al proprio amico a quattro zampe un trattamento impeccabile.
Le spese veterinarie alle quali sottoponiamo il nostro amico a quattro zampe quando ve ne è necessità, sono detraibili dalla dichiarazione dei redditi, con detrazione delle spese di imposta pari al 19% della spesa totale sostenuta. In particolare è possibile detrarre le spese per prestazioni veterinarie sostenute per le cure di animali detenuti a scopo di compagnia e per pratica sportiva, limitatamente all’eccedenza di euro 258,23 e fino ad un massimo di euro 387,34.
Sono anche detraibili interamente le spese per l’acquisto di un cane guida per non vedenti, anche in caso di perdita dell’animale: a loro spetta anche una detrazione forfettaria annuale di € 516,46. A chi spettano tali detrazioni? Ai proprietari di animali da compagnia o per pratica sportiva, la detrazione d’imposta non compete nel caso di spese veterinarie sostenute per la cura di animali: