Cuccioli di Green Hill abbandonati? La notizia l’ho letta già nel week end, ma non volevo crederci, pensavo si trattasse di un caso isolato, di un cucciolo smarrito e poi ritrovato. Ma così non è. Non si è neppure conclusa del tutto la campagna affidataria dei cuccioli di Green Hill, che già si sono verificati dei casi di “restituzione al mittente”. Solo tre, per fortuna, segnalati dal quotidiano Brescia Oggi, ma comunque che devono lasciar pensare. E’ ovviamente un numero irrisorio nei confronti del totale (più di 2250 cani dati in affido in circa trenta giorni), che non può che manifestarsi come eccezione. Pensate che nelle ultime ore ne sono stati affidati altri 34 di cuccioli di beagle provenienti da Green Hill, nati da fattrici incinte alla fine di luglio.
SOS Green Hill
Green Hill: video della liberazione e musica dei SubsOnica
Sono liberi i cuccioli di beagle nati a Green Hill ed un video ne racconta il momento clou, quello in cui dalle gabbie vengono visitati e poi affidati alle nuove, vere, famiglie. Un pezzo di storia, la loro e non solo. Ancora poche decine gli animali da dare in affidamento, ma la campagna SOS Green Hill, voluta dalla LAV e Legambiente (custodi giudiziari dei cani) e da numerose altre associazioni animaliste, è ben lontano dal vedere la parola fine. Ed ha bisogno ancora di molto sostegno, da parte di tutti. E’ per questo che anche il gruppo musicale dei SubsOnica ha deciso di contribuire: ha infatti concesso a titolo gratuito l’utilizzo del brano “liberi tutti” per un video realizzato dalla LAV proprio sui cani in questione. Da una storia, una canzone ed un video che diventano anche un motto, un obiettivo, ancora lontano, ma sicuramente non impossibile: liberare ogni cane destinato alla vivisezione. La Lav con un comunicato ringrazia ovviamente i SubsOnicA, ma anche le etichette EMI Music Italy e Warner Chappel Music Italiana, per l’utilizzo gratuito del brano e per il sostegno offerto a questa battaglia di civiltà. Vediamo insieme il video?
Cuccioli di Green Hill, proseguono gli affidi dei beagle
Ci sono ancora molti cani di Green Hill da prendere in affidamento. E così a partire da domani 23 agosto, l’iter riprenderà e si concluderà solo dopo aver trovato casa all’ultimo cucciolo. La pausa era iniziata il 9 agosto per decisione dei Medici Veterinari Ausiliari di Polizia Giudiziaria per il Corpo Forestale dello Stato, che si stanno occupando della valutazione delle condizioni di salute degli animali oltre che degli altri controlli di prassi come la determinazione dell’età ed il controllo del microchip.
Green Hill e LAV: Melosi smentisce consulenza
Dopo neppure 24 ore è arrivata la replica di Marco Melosi alla Lav che in un comunicato aveva accusato duramente alcuni medici veterinari impegnati nella consulenza legale per l’azienda Green Hill, nel caso sotto indagine da parte della Procura di Brescia. In particolare, la Lega Anti Vivisezione, segnalava tra i consulenti di parte anche il dottor Marco Melosi presidente dell’Anmvi (l’Associazione nazionale medici veterinari italiani) e presidente dell’Ordine dei veterinari di Livorno ed invitava i colleghi veterinari ed i clienti privati a prenderne le distanze.
Green Hill, perché i cani beagle per le sperimentazioni?
Torniamo a parlare di Green Hill e dei cani beagle che caratterizzano l’attività di questa azienda ora sotto inchiesta da parte della procura di Brescia. Si tratta, come più volte abbiamo spiegato, di un vero e proprio allevamento di cani della medesima razza, che ha però lo scopo di crescere cuccioli da vendere alle case farmaceutiche per degli esperimenti. In molti forse si saranno chiesti perché i beagle e non i pitbull o i pastori tedeschi: sono geneticamente più simili all’essere umano? No semplicemente sono mansueti, di indole tranquilla, di taglia media…..insomma facili da allevare ed utilizzare. Spiega ulteriormente la Lav in un comunicato:
Affido dei cani di Green Hill, in cosa consiste?
L’affidamento di un cane è sempre una questione delicata, legata a numerose normative che in tutela del benessere dell’animale. Ancora di più lo è nel caso dell’affidamento provvisorio dei cani di Green Hill che oltre tutto è un sub –affido, cioè pattuito tra le associazioni “custodi” ed il singolo cittadino che si impegnerà a prendersi cura del beagle in questione. Di fatto dunque verrà stipulato un vero e proprio “contratto”, ovvero un accordo per l’affido provvisorio. Quali sono i punti salienti del documento?
Cani beagle Green Hill: indirizzi ed info per affidamento
Torniamo ancora oggi sul tema dell’affidamento dei cani beagle di Green Hill. Domani i primi verranno consegnati alle nuove famiglie individuate, ma gli animali sono tanti e nonostante la grande richiesta non sarà semplice trovare una casa a tutti. E’ per questo che le associazioni Legambiente e Lav che hanno ricevuto l’affido temporaneo da parte della procura di Brescia che ha posto il canile Green Hill sotto sequestro, hanno dato il via all’operazione SOS Green Hill in collaborazione con numerose altre organizzazioni: c’è bisogno dell’aiuto di tutti, per un’impresa che rimarrà unica nella storia d’Italia e forse del mondo, trovare casa rapidamente a 2.400 cani in forte disagio. Ma i potenziali affidatari, proprio per le condizioni dei beagle in questione devono essere consapevoli di alcune cose ben precise. Quali?
Come adottare un cucciolo di Green Hill?Al via SOS Green Hill
“SOS Green Hill“, inizia una nuova vita per 2. 400 beagle ed occorre la partecipazione attiva di tutti gli italiani. Sono stati descritti in un’ampia conferenza stampa questa mattina, i contenuti dell’iniziativa SOS Green Hill, volta all’affido temporaneo dei cani posti sotto sequestro dalla Procura di Brescia insieme a tutta la struttura di Montichiari di proprietà della multinazionale Marshall. Ecco i punti salienti.
Per i beagle di Green Hill, migliaia di richieste
Più di 2 mila famiglie sono pronte a dare una casa ai Beagle di Green Hill. Le associazioni affidatarie Legambiente e Lav, infatti, sono state letteralmente sommerse dalle richieste di adozione, che ora stanno cercando di organizzarsi al meglio, anche se non sarà una cosa semplice, poiché un terzo dei cani è a rischio di restituzione.