Il miglior amico dell’uomo, ora è il ‘prescelto’ per esperimenti di ingegneria genetica. Almeno in Cina. Si chiamano Ercole e Tiangou (‘cane del cielo’). Sono super beagle, geneticamente modificati creati in laboratorio, con la tecnica del ‘taglia e incolla’ di singoli geni. Hanno il doppio della forza dei loro simili normali, il doppio della massa muscolare e per gli scienziati responsabili della mutazione genetica potrebbero essere usati in attività di polizia e di caccia. Notevoli potrebbero essere i campi di applicazione di questa tecnica: dalla biomedicina, alla terapia genica per la distrofia muscolare, alla correzione di malattie genetiche che colpiscono alcune razze di cani. Tuttavia restano i dilemmi etici e un vago senso d’inquietudine.
scienza e genetica
Cani e riflesso condizionato di Pavlov
Oggigiorno possiamo parlare di educazione cinofila grazie ad un fisiologo russo, nato 162 anni fa, che scoprì il riflesso condizionato: al ripetersi di un evento viene associato un comportamento da parte dell’animale. Ivan Pavlov riuscì a dimostrare e studiare il motivo per cui il cane può associare ad un campanello l’arrivo del cibo.
Tutto iniziò osservando il momento in cui i ricercatori entravano nella sala degli animali, i cani non si preoccupavano di usare l’olfatto per cercare il cibo, bastava la visione del camice bianco per cominciare a sbavare.
Cani e disturbi ossessivo-compulsivi, ecco le nuove scoperte
Gli scienziati della University of Massachusetts Medical School, della Cummings School of Veterinary Medicine, della Tufts University e del Broad Institute del Massachusetts Institute of Technology, tutti negli Stati Uniti, attraverso le loro ricerche sono arrivati a una scoperta importantissima, che non interessa solo i cani, ma potrebbe rivelarsi molto utile anche per noi esseri umani.
Anche i nostri piccoli amici a quattro zampe purtroppo soffrono di disturbi ossessivo-compulsivi, tic nervosi e disordini di matrice neurologica e queste ricerche si rivelano un vero passo in avanti per poter provare a sconfiggere questi disturbi. E’ stato identificato un gene, nel cromosoma 7, associato al rischio di questo tipo di problematiche, frequenti soprattutto nei Doberman e nei Bull Terrier.
Il ritorno degli animali estinti
“Resuscitare” animali estinti è possibile? Sì, a patto di avere a disposizione l’intera sequenza del Dna dell’animale: un patrimonio che per ogni essere vivente è scritto in ogni cellula ma che degenera facilmente, in quanto i raggi del sole lo alterano, come le aggressioni di germi e batteri, rendendolo inutilizzabile. Quindi, se può essere relativamente facile recuperare peli, frammenti di ossa o pelle di animali estinti, occorre che questi siano perfettamente conservati e non oltre un certo limite di tempo. I genetisti concordano che non valga la pena studiare materiale più vecchio di 100 mila anni, quindi i dinosauri non possono essere riportati in vita perché sono si sono estinti molto prima.
Il New Scentist ha stilato una lista di 11 grandi animali del passato che, con l’aiuto della moderna scienza e tecnologia, potrebbero tornare; vediamo quali sono.
Tigre dai denti a sciabola: estinta da 10 mila anni, presentava canini di 15 cm di lunghezza; le fauci si aprivano formando un angolo di 120 gradi che permetteva l’utilizzo di questi denti.
Orso dalla faccia corta: un terzo più alto dell’orso polare, ritto sulle zampe arriva a 3 metri e pesava fino ad una tonnellata.
Moa: è un uccello non volatore della Nuova Zelanda; alto 3 metri, era un parente alla lontana dello struzzo. Di questo animale c’è molto Dna disponibile, quindi la “resurrezione” appare possibile.
Gliptodonte: nella forma ricorda l’armadillo, che però e molto più piccolo
Rinoceronte lanoso: è un animale estinto da 10 mila anni, e anche i suoi discendenti attuali dono a rischio di estinzione.