Gatti transgenici resi fluorescenti serviranno alla ricerca contro l’aids e non solo. La notizia è di ieri ed ha già scatenato una serie di critiche. A pochi giorni dalla pubblicazione da parte della LAV circa i dati sulla vivisezione degli animali non poteva essere altrimenti. Si tratta di una ricerca scientifica pubblicata sulla rivista Nature Methods, e realizzata presso la Mayo Clinic di Rochester (Stati Uniti). La fluorescenza (all’osservazione con la tradizionale luce blu) deriva dal gene di una medusa, opportunamente inserito nel dna dei mici da laboratorio, insieme ai geni dei macachi Rhesus resistenti al virus dell’aids.
salute animali domestici
La rabbia, una zoonosi da eradicare con la vaccinazione dei cani (e non solo)
L’OIE (Organizzazione Mondiale della Sanità Animale) dice basta alla rabbia, una zoonosi (ovvero una malattia che si trasmette anche agli esseri umani) che ancora non è stata del tutto debellata, neppure nel nostro Paese. Lo fa partecipando alla Conferenza mondiale per il Controllo della Rabbia in corso in questi giorni a Seoul, in Korea. Questa malattia, tra le più antiche che si conoscano, uccide ogni anno 50.000 persone, soprattutto bambini. La prevenzione e dunque in primis la vaccinazione, è la principale arma a disposizione.
Giappone: anche animali a rischio radiazioni
Loro sono per le strade, come i tanti uomini senza più sogni e speranze che hanno perso casa, affetti e temono per la propria incolumità e per quella dei propri cari. Il terremoto che ha colpito da pochi giorni il Giappone, ha lasciato solo morte, distruzione e desolazione per tutte le creature presenti.
Il sisma è stato il primo a provocare crolli e lo tsunami successivo, ha inghiottito tante vite ancora non del tutto identificate e anche parecchi amici a quattro zampe. Di molti di loro non si saprà mai nulla, nessuno ne parlerà, perchè non ci sarà un padrone a cercarli e a segnalarne la presenza.
Cani e gatti: le regole per proteggerli dall’inquinamento
L’inquinamento ambientale causa una serie di problemi, anche gravi, a breve e a lungo termine e, per tal motivo è sempre bene limitarne gli effetti per noi e per i nostri animali domestici. Si, ma come intervenire? Come combattere un fenomeno che, purtroppo, è dovunque intorno a noi? Vediamo qualche semplice consiglio per tenere lontane malattie e disturbi da smog e gas presenti nell’aria.
La cina si apre ai pet, 1 miliardo di vegetariani?
“Scusi signolina dagli occhi a mandolla, mi da due zampe di cane? Stasela viene a mangiale il mio nipotino maschio.”
Con la frase d’apertura non voglio strappar un sorriso e nemmeno essere sarcastico, a noi europei sembra impossibile ma è quello che accade in Cina quotidianamente, è anche quello che accade in Italia con altri animali non ritenuti pets cioè animali domestici, per me non dovremmo mangiare nemmeno quelli ma la voce di un vegetariano è assolutamente irrisoria, specialmente con quello che sta succedendo nella repubblica dal colore rosso.
A Febbraio avevamo parlato della rivoluzione che stava vivendo la cina nei confronti di cani e gatti tutti si ricorderanno il divieto durante le olimpiadi per non turbare le povere anime diversamente abituate a non cibarsi di animali domestici, questa volta i Cinesi si fanno spuntare un cuore e intraprendono una possibile amicizia con l’animale che fino al giorno prima era nelle loro tavole.
Il fumo passivo nuoce alla salute degli animali
Il fumo passivo non nuoce soltanto alla salute delle persone che ci stanno intorno, ma è pericoloso anche per il benessere dei nostri amici a quattro zampe. Un motivo in più per decidersi finalmente a smettere di fumare. E sembra proprio che molti proprietari di animali domestici incuranti dell’effetto deleterio che le sigarette avevano sulla loro di salute, si siano però convinti ad abbandonare il vizio delle bionde proprio quando hanno saputo che un ambiente impregnato costantemente di fumo è tossico per cani e gatti. Che l’amore per gli animali superi quello per sè stessi? A quanto risulta da una recente ricerca pare proprio di si, o almeno in molti casi è così.
Lo studio, realizzato dai ricercatori dell’Henry Ford Health System, ha analizzato i dati raccolti su un campione di fumatori, ed è emerso che un fumatore su tre ha smesso o ha in programma di smettere proprio perchè il fumo passivo fa male al suo animale domestico.
I risultati della ricerca, pubblicati sul British Medical Journal Tobacco Control, rappresentano i primi dati raccolti su questo argomento, ovvero sul comportamento dei fumatori che possiedono un animale domestico.