Rondini: tutela ed attenzioni per l’animale simbolo della primavera

Con l’arrivo della primavera, sui nostri cieli ci si aspetta di vedere il ritorno anche dell’animale simbolo di questa stagione: la rondine. Ma purtroppo, così  non è. Secondo fonti dell’Unione Europea le rondini sono infatti diminuite del 20% negli ultimi vent’anni. Come mai le rondii non fanno più ritorno nei propri nidi? Perchè la rondine è un animale abiutudinario e territoriale: quando torna spesso nn trova più il proprio nido, tolto o bruciato da persone insensibili che non si rendono conto del danno che stanno causando all’ambiente.

Oppure ancora, spesso le rondini sono vittime degli interventi edilizi, che distruggono nidi e rifugi. Come fare per fermare la strage delle rondini? Le Associazioni animaliste Amici della Terra Lombardia e Gaia Onlus, in collaborazione con l’Associazione APE, hanno lanciato una curiosa ed interessante campagna di sensibilizzazione, chiamata Adotta una rondine. In pratica si potranno installare sui propri tetti dei nidi artificiali, proprio là dove questi sono stati abbattuti o distrutti.

Alcuni Comuni si sono già attivati per richiedere la sostituzione dei nidi perduti, anche attraverso delle delibere e provvedimenti di rigorosa tutela di questi animali: ad esempio il Comune di Rozzano, nel milanese, ha inaugurato la Casa delle rondini, una struttura dedicata in legno, con nidi artificiali, costruita dall’Amministrazione comunale nell’Oasi dello Smeraldino ed ha posto la tutela della rondine, del rondone, del balestruccio e del topino, al centro del regolamento di Tutela degli Animali, con divieto di ristrutturazioni edilizie fino al 15 settembre prossimo e divieto di raccolta delle uova di rondine.

Multato per aver distrutto un nido di rondini

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Un uomo di circa 60 anni in Lombardia è stato recentemente multato per aver distrutto un nido di rondini con l’ausilio di una sbarra di legno, mentre il volatile femmina stava covando: la coppia di rondini aveva predisposto il proprio nido sotto ad un cornicione di un palazzo, ma evidentemente tale sistemazione dava fastidio ad uno dei condomini, che lo aveva rimosso. Il suo gesto tuttavia non è passato inosservato, in quanto gli altri undici condomini hanno deciso di sporgere denuncia, rivolgendosi al tribunale degli animali di Aidaa.

Ci sono voluti ben undici mesi di attesa ma alla fine la giustizia ha fatto il suo corso: l’uomo è stato condannato a pagare un’ammenda di 516 euro a favore del condominio, per il suo gesto incivile ed incolsulto. Il giudice ha infatti ritenuto resposanbile l’uomo di aver violato le norme relative alla tutela dei volatili migratori, normativa sia di stampo nazionale che anche internazionale. L’epilogo buffo della vicenda è che una nuova coppia di rondini sono tornate a covare proprio sullo stesso cornicione, costruendo con pazienza un nuovo nido e deponendo nuove uova.

L’uomo multato però non abita più nel palazzo da alcuni mesi, per cui il nuovo nucleo famigliare può star tranquillo: nessuno oserà più disturbare la covata! Anzi, lo stesso Tribunale ha stabilito che proprio la somma pagata dall’uomo a titolo di ammenda, dovrà essere utilizzata dal condominio per l’acquisto di becchime, mangime e quanot altro possa essere utile allo sviluppo dei volatili ed alla loro protezione.

Rondini monitorate con microspie per studiare le migrazioni

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L’arrivo delle rondini in questa primavera sarà all’insegna delle nuove tecnologie: infatti quest’anno i volatili saranno dotati di un mini geolocator che permetterà di seguire il viaggio che effettueranno a fine estate, per andare a svernare in Africa. Saranno circa 200 gli esemplari di rondini dotati di microscopia, che, precisa la Lipu, in seguito verranno ricatturate e private della microcamera.

Il progetto, che è partito in questi giorni, è finanziato dalla Fondazione Cariplo e coordinato dall’Università di Milano in collaborazione con l’Università Bicocca, il Parco Adda Sud e la Lipu-BirdLife Italia.

La ricerca proseguirà fino al 2012 e in questo periodo, grazie alle telecamere sarà possibile ricostruire il percorso migratorio verso le aree africane sub sahariane nelle quali questi volatili svernano, e studiare gli effetti delle migrazioni sul clima.