Gli incroci di cani hanno sempre rappresentato un tema particolare da affrontare. L’Olanda ha deciso di mettere un punto fermo su quelli che rischiano di far soffrire l’animale stesso. Dicendo no.
Gli incroci di cani hanno sempre rappresentato un tema particolare da affrontare. L’Olanda ha deciso di mettere un punto fermo su quelli che rischiano di far soffrire l’animale stesso. Dicendo no.
In base alla razza di cane scelta, si può dire molto del carattere del padrone. Adam Christman, veterinario molto noto anche su Tik Tok è fermamente convinto di questo assunto. Vediamo insieme quale è la sua idea.
Il bulldog americano (o American Bulldog), come è facile immaginare dal nome, è una razza canina originaria degli Stati Uniti, messa a punto -con caratteristiche lievemente diverse da due allevatori John D. Johnson e Allen Scott. Per tale motivo parlando di questi cani può capitare di distinguere il Bulldog Johnson dal Bulldog Scott. Vediamo nel dettaglio quali caratteristiche fisiche ha questo cane e di quali cure necessita.
Visto che sono d’attualità, per ora numericamente vincono i Pokemon, i mostri tascabili, che sono 649. Mentre le razze di cani esistenti al mondo sono ‘appena’ 400. Senza contare però che ce ne sono di non riconosciute e che ne spuntano come funghi di nuove; ogni giorno ne nascono di sorprendenti tra incroci vari, come il labradoodle, incontro tra labrador e barboncino. Guardate per esempio in queste 10 foto cosa succede se un corgi, cane preferito dalla regina Elisabetta, sia incrociato ad altre specie che incredibili varietà crei.
Cos’è che rende una razza di cani davvero unica? Caratteristiche fisiche non comuni, verrebbbe da dire subito! Che so: il corpo lungo e le zampe corte del bassotto, o il muso schiacciato e la coda arricciata del carlino? Forse non è ancora abbastanza e va considerata qualche particolarità ulteriore: il pelo, il mantello, o qualcosa nella storia d’origine piuttosto che la provenienza geografica? Nel dubbio, vi proponiamo 10 razze specialissime, rigorosamente in ordine alfabetico dalla a alla zeta, come nelle migliori trattazioni scientifiche.
Il mondo dei cani è affollato di super cervelloni e di ‘Einstein’ capaci anche di scodinzolare: che dubbio c’è? Invece il mondo umano talvolta è assai più sciocco: ad esempio ama fare classifiche. Noi ne abbiamo trovata una che di sicuro accontenterà alcuni e scontenterà molti altri proprietari di amici a quattro zampe. Infatti questa top ten delle prime dieci razze di cani più intelligenti, seleziona gli animali in base a due qualità: capacità di imparare in fretta nuovi comandi e di eseguirli pressoché sempre.
Il mondo delle razze canine è in continua evoluzione: nei giorni scorsi infatti sono state presentate ben sei nuove razze canine. I cani sono stati presentati a New York durante la conferenza stampa presso il Kennel Club Dog Showdi, dove è stato presentato il 136 esimo Westminster. Si tratta di uno dei più celebri concorsi per cinofili. La foto rappresenta i proprietari con le nuove razze individuate. Da sinistra a destra ci sono: Katrina, un cesky terrier, Nils, un lundehund norvegese, Hoss, un entlebucher mountain dog, Armani, uno standard xoloitzcuintli, Myles, un lapphund finlandese e Game Changer, un coonhoung angloamericano.
Ho avuto la possibilità di vedere il Rhodesian Ridgeback da vicino ad una mostra canina, ed è un esemplare davvero splendido. Non è una razza molto conosciuta in Italia e nel resto d’Europa, per questo motivo è difficile trovarne un cucciolo, e la caratteristica che la rende unica è la particolare cresta sul dorso.
I nostri amici a quattro zampe sono tantissimi e molti diversi tra loro: le razze nelle quali si possono distinguere sono molto variegate. Ma tutti i cani e le loro razze hanno una origine comune: l’antenato lupo grigio. I primi esemplari furono addomesticati circa dodici mila anni fa, quando ancora il lupo possedeva un’ampia distribuzione su tutto l’emisfero settentrionale del pianeta.
Durante il periodo romano furono definite molte delle razze odierne: a quel tempo i i cani venivano usati per la caccia, il lavoro con il bestiame, per guardia e compagnia. L’epoca più importante per la selezione delle razze si ebbe nel medioevo quando fu applicata un’intensa attività di allevamento altamente selettivo che delineò moltissime linee di sangue. In particolare al termine del IX secolo erano già apparse le più importanti razza di cani da caccia.
Dallo studio di fossili risalenti all’età prestorica è stato possibile risalire a quattro tipologie di cani:
Molossoidi: sono i cani di grandi dimensioni dotati di un’imponente massa muscolare, utilizzati principalmente come cani da guardia.
Lupoidi: sono i cani dotati di muso lungo, orecchie dritte ed a punta, con pelo liscio duro e ruvido, utilizzati principalmente come cani pastori.
Graioidi: sono i cani longilinei dalla corporatura snella, la testa era tipicamente stretta e dal muso allungato.
Braccoidi: cani dotati di una robusta corporatura, testa quadrata, dentatura a forbice, naso grosso ed orecchie ben sviluppate, erano razze impiegate per la caccia da ferma.
Tempo fa abbiamo fatto un piccolo viaggio nel rapporto cane-uomo dal punto di vista storico e abbiamo scoperto, anche se molti di noi già lo sapevano o lo immaginavano, che questo connubio, indissolubile e incredibilemente profondo è nato proprio da una comune esigenza, a suo tempo, ovvero la caccia. I primi uomini che entrarono in contatto con quei canidi, molto più simili ai lupi che ai comuni cani che oggi conosciamo, lo fecero per la caccia, e gli stessi lupi si avvicinarono all’uomo e si fecero addestrare, diventando “domestici”, proprio per questo comune interesse, perchè capirono che il loro istinto non bastava, l’uomo poteva essere il loro vero capo branco. Poi la storia si è evoluta, il legame è diventato affettivo e noi non possiamo fare a meno di loro e viceversa, ma non solo per motivi pratici e materiali, ma perchè i cani fanno parte della nostra vita, la colmano d’amore e la rendono più dolce e giocosa.
Tornando alla caccia. Non è questa la sede per discutere su quanto sia giusta o no questa pratica… E’ un po’ brutto è strano fare un intero discorso sui cani da caccia andando a trattare un’attività che uccide altri animali, però proviamo solo a concentrarci sulle razze e sulla loro evoluzione, pur ammettendo che c’è qualcosa da discutere su chi ama e addestra un cane con tutto l’affetto e la passione di cui dispone, e poi lo utilizza per stanare e ammazzare i passerotti e i conigli… Ma l’uomo è anche questo.
Cani troppo belli e soggetti a numerose malattie, in Inghilterra scatta l’allarme. Gli allevatori dovrebbero smettere di incrociare i cani che provengono dalle stesse famiglie, perchè questo crea gravi problemi nei cuccioli, innanzi tutto malformazioni (ad organi interni così come ben visibili esternamente), ma anche la probabilità di essere soggetti a determinate malattie, anche proprio quelle caratteristiche delle razze, probabilità che potrebbero essere evitate, o molto diminuite almeno, se si smettesse di lasciar accoppiare giovani cani consanguinei, alla ricerca del cane perfetto.
Gli scienziati britannici, giudati dal biologo Patrick Bateson hanno lanciato l’allarme e si sono rivolti a chi di dovere, in modo che le regolamentazioni degli standard possano impedire questa feroce ricerca del cane sempre più bello e sempre più perfetto esteticamente, questo per far sì che gli allevatori non cerchino in ogni modo di non perdere caratteristiche “rilevanti” di una certa famiglia canina cercando di riprodurle accoppiando i cani in ogni modo possibile (fratelli con sorelle, ma anche i cani genitori con la loro prole).
Nel 1938 il Westminster Kennel Club poteva già vantare 32 esposizioni canine, ma in quella occasione il Time dedicò la copertina alla manifestazione, consacrando in questo modo l’avvenimento come il vero America’s Dog Show. Ancora oggi le cose non sono cambiate, nel 2010, con precisione il 15 e il 16 febbario, ci sarà la 134 edizione del più grande spettacolo di cani al mondo.
Abbiamo nominato tantissime volte il Kennel Club, soprattutto quello americano, parlando delle razze canine e dei loro standard. Il Westminster Kennel Club nasce nel 1877 e si impone immediatamente come organizzazione più importante, e anche più antica d’America, possiamo aggiungere oggi, dedicata ai cani di razza. Lo show del Westminster Kennel Club è famoso in tutta America, si tiene a New York ogni anno e la maggiro parte degli americani sicuramente non si perde questo meraviglioso spettacolo trasmesso in tv. A differenza di come noi intendiamo una mostra o un’esposizione canina, negli Stati Uniti questo è un vero e proprio spettacolo, il Westminster Kennel Show è il simbolo dei cani di razza e di tutti quelli che li amano.
In Australia sono state dissotterrate le ossa di un Dingo che risalgono a seimila anni fa, ma questo cane selvatico che non abbaia potrebbe anche non appartenere a queste regioni. Sembra imparentato con delle razze che noi non conosciamo affatto e che personalmente non ho nemmeno mai sentito nominare: il cane Cantatore della Nuova Guinea e il cane Paria del Medio Oriente, entrambi forse discendenti dal “dhole” indo-malese, lontano e feroce progenitore che sta tra la volpe e il lupo.
In Australia il Dingo è molto temuto dagli allevatori per la sua fama di squartatore di pecore, proprio come i lupi. In realtà il popolo aborigeno rispetta molto questo cane, e ha un particolare attaccamento per lui, consentendogli anche di dormire con i bambini o di montare di guardia.
Esistono comunque opinioni discordanti sulla storia e sul carattere di questo cane, così come sui suoi comportamenti standard. Alcuni sostengono che il Dingo, chiamato Warrigaul dagli aborigeni, viva nelle loro famiglie fino a quando non arriva il momento dell’accoppiamento, e allora se ne va per la sua strada. Secondo altri invece, questo cane si ferma nelle famiglie aborigene per lunghissimo tempo, anni e anni, diventando un ottimo compagno, addomesticato nonostante la sua natura di lupo. Esistono prove di cuccioli di Dingo allattati dalle donne aborigene, forse unica testimonianza di affetto nei confronti di questo cane, che pur essendo “cane da unico padrone”, non è uno di quei cani verso cui i padroni si prodigano con dolcissime carezze e coccole.