Divenuti famosi soprattutto negli ultimi anni, i ciclidi africani sono sempre più presenti negli acquari degli appassionati di tutto il mondo. Questi ciclidi sono generalmente più vicini agli esemplari selvatici per quanto riguarda comportamento, livrea e alimentazione, anche se alcune razze dalla forte capacità riproduttiva sono sempre più comuni e resistenti, permettendone quindi l’inserimento nelle vasche riempite con la comune acqua di rubinetto opportunamente trattata.
Il ciclidi africani possono essere classificati per quanto riguarda il biotopo di provenienza: si parla quindi di cilcidi dei grandi laghi (Tanganica, Malawi, Victoria) e ciclidi dei fiumi dell’Africa Occidentale. Il primo biotopo è caratterizzato da acqua alcalina e mediamente dura, con una scarsissima presenza di piante e con fondale roccioso ricco di anfratti e nascondigli, dove i maschi fanno le loro tane per nascondere i propri avannotti e dove trovano riparo.
I territori scelti sono piuttosto ampi: questo aspetto, unito alle medie dimensioni e alla necessità di vivere almeno in coppia, rende i ciclidi dei laghi adatti solo ad acquari di litraggio superiore ai 300 litri e con lato lungo di almeno 130 cm circa, in modo da fornire un adeguato spazio per il nuoto. I ciclidi dei fiumi sono invece di dimensioni medie lievemente inferiori, pur avendo un comportamento assolutamente simile ai ciclidi dei laghi.