Non è giusto regalare un animale domestico a Natale, mai. Specialmente se esotico. A puntare l’accento sulla questione nelle ultime ore di shopping natalizio è la LAV, nella figura di Nadia Masutti, responsabile proprio del settore animali esotici. Di fatto un pet, va accolto in casa dopo una scelta ponderata, sul desiderio e sulle possibilità economiche e di tempo a disposizione da dedicargli per le cure, magari poche, ma doverose. Anche quando però il destinatario del dono è convinto di volerlo ricevere e si sente il forte desiderio di salvare un cucciolo da un canile o da un gattile, non è detto che la convivenza vada per il meglio.
pesce pagliaccio
Pesce pagliaccio: vita, riproduzione e curiosità
Il pesce pagliaccio Amphiprion Ocellaris è forse una delle bellezze più famose dei mari tropicali. Di sicuro il cartone animato “Alla ricerca di Nemo” ne ha solo consolidato il successo, eppure cosa sappiamo del suo habitat, di cosa mangia e delle sue abitudini? Scopriamone insieme alcune caratteristiche. Il pesce pagliaccio vive nelle barriere coralline, in simbiosi con gli anemoni di mare, rispetto al veleno dei quali è immune a differenza degli altri pesci. Per questo motivo i pesci pagliaccio sono anche chiamati pesci anemoni. Il loro nome è comunque legato ai colori vivaci del manto rosso-arancio e con strisce nere e bianche.
Pesce pagliaccio: a rischio per l’inquinamento
Il pesce pagliaccio è a rischio di estinzione ed il pericolo viene dal continuo aumento dei livelli di CO2 nell’atmosfera. Questo provocherebbe alla lunga un’eccessiva acidificazione dell’acqua capace in pochi giorni di rendere sordi questi splendidi pesciolini e quindi incapaci di sfuggire ai predatori. Per provare tutto ciò un gruppo di studiosi dell’Università di Bristol (Regno Unito) ha eseguito il seguente test: alcuni pesci pagliaccio sono stati messi in una vasca con l’acqua caratterizzata dai livelli di acidità attuali (390 ppm), altri sono stati inseriti in un acquario con l’acidità prevista per il 2050 ed altri ancora in presenza dei livelli ipotizzati per il 2100. Dopo 20 giorni, sollecitati da suoni che riproducevano la presenza dei loro predatori, solo i pesci della prima vasca se ne tenevano lontani, gli altri nuotavano indifferentemente in tutto lo spazio a disposizione.