Una nuova campana contro l’utilizzo delle pellicce, lanciata dalla onlus Animalisti Italiani ed un volto caro al piccolo schermo: quello di Vladimir Luxuria. Lo slogan è chiaro ed essenziale, Il pelo non fa donna, il sottotitolo invece recita Pelliccia? No, grazie. Scegli solo abbigliamento e accessori tessili. Vladimir Luxuria è una testimonial d’eccezione: da sempre al fianco di chi combatte per i diritti degli animali, si proclama contro l’utilizzo delle pellicce. Luxuria ha dichiarato alla stampa, prima di partire per le Honduras:
pellicce animali domestici
Animali da pelliccia: Federico Villaruel dice no agli allevamenti
Una canzone dedicata agli animali, per dire no ai maltrattamenti ed alle violenze nei loro confronti, per scopi commerciali: è questo il succo di Io non ho parole, canzone incisa dal ventiduenne Federico Villaruel, originario di Catania. La canzone è intensa ed il video, che vi proponiamodi seguito, è piuttosto esplicito: le pellicce lasciano una scia di morte al loro passaggio, proprio come avviene purtroppo anche nella realtà. Il cantante Federico Villaruel, che ringraziamo, ci ha concesso un’intervista esclusiva nella quale spiega le ragioni che l’hanno portato all’incisione del brano e qualche curiosità legata alla nascita del progetto:
Conigli, gatti e cani: anche loro diventano pellicce
Ebbene sì, anche i cani, i gatti, i conigli, i nostri più comuni animali domestici possono diventare delle pellicce. Questo accade anche e soprattutto nel mercato clandestino delle pelli, per il quale secondo alcuni dati forniti da AIDAA ogni anno vengono allevati o catturati per poi essere uccisi e scuoiati almeno 250.000 animali. Non è che il fatto che si tratti di mici e cagnolini sia peggio che se si tratti di volpi o cincillà, certo è che il solo pensiero dovrebbe indurre gli acquirenti ad una riflesssione: ridurreste i vostri dolcissimi pets casalinghi, che vi accompagnano ovunque e dormono sul vostro lettone, ad un paio di guanti caldi e morbidi? E allora perché farlo con altri animali?
Reclusione per chi commercia pellicce di cani e gatti
Pene severe per chi importerà pellicce di cani e gatti dall’estero da utilizzare per il confezionamento di capi d’abbigliamento: il Consiglio dei Ministri ha approvato, infatti, un decreto legislativo che impone nuove sanzioni per chi fa commercio di pellicce di animali domestici. Chiunque si occuperà di questa attività sarà
punito con l’arresto da tre mesi ad un anno o con l’ammenda da 5.000 a 100.000 euro; oltre alla confisca e distruzione del materiale a proprie spese.
Secondo un dossier del 2001 della Lav, la Lega Anti-Vivisezione, molti cani e gatti venivano uccisi per confezionare gli inserti in pelliccia di scarpe, cappotti e giacche; questi animali, allevati in Asia in condizioni spaventose, venivano poi sacrificati sull’altare della moda, ovviamente nei circuiti semi-clandestini.