Al via le Olimpiadi di Londra 2012, ma con qualche protesta da parte degli animalisti. La fastosa cerimonia d’apertura infatti che prenderà il via domani sera alle 21,00 , prevede un’ambientazione in stile cinematografico del paesaggio rurale inglese, con tanto di protagonisti animali veri. Sono previste infatti “in scena” ben 70 pecore, 12 cavalli, 3 mucche, 2 capre, 10 galline, altrettante anatre e 3 cani da pastore, tutti guidati dall’abile regia di Danny Boyle.
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La pecora che si crede un cane: ecco il video e la storia di Jack
La pecora che vedete nella foto si chiama Jack ed ha sei mesi. E’ un bell’animale, simpatico, tranquillo, ma con una particolarità: crede di essere un cane. Il tutto a causa delle sue fragili condizioni di salute alla nascita: non sarebbe sopravvissuto tra gli altri agnellini se non fosse stato accudito in casa da una famiglia nella contea dello Shropshire in Inghilterra. Qui la pecorella è cresciuta insieme ad un cane, uno springer spaniel (Jessie) e come tutti i cuccioli, crescendo osservano e imitano ciò che fanno i suoi simili. In casa l’unico essere a quattro zampe era Jessie e quindi Jack ora ne ha assunto il comportamento.
Sonny Wool: la pecora sensitiva
I mondiali di rugby in Nuova Zelanda avranno una nuova mascotte: si tratta della pecora Sonny Wool, che succede al polpo Paul star dei Mondiali in Sud Africa ed all’asino Andres all’ultima Coppa America in Argentina. Anche la pecora Sonny pare che sia una sensitiva: il suo proprietario, l’allevatore Dan Boyd, afferma che già da giovane l’ovino era in grado di prevedere l’arrivo della pioggia.
Addio a Shrek: la pecora ribelle che non si voleva far tosare
In Nuova Zelanda sono giorni tristi perché si dice addio ad un eroe nazionale, la pecora Shrek, avviata ad una morte dolce su consiglio del medico veterinario perché irrimediabilmente malata. In una Nazione che conta poco più di 4 milioni di abitanti e circa 12 milioni di pecore potrebbe sembrare normale avere un tal simbolo, ma Shrek, una merino di quasi 17 anni è diventata famosa per la sua vita avventurosa e ribelle. Pensate che quando aveva all’incirca 10 anni, stanca della tosatura annuale è scappata dal suo gregge. Il suo padrone John Perriam l’ha cercata a lungo per poi rinunciare.
Festa del sacrificio, la LAV protesta contro il cruento sgozzamento degli animali
Da domani centinaia di pecore e capre verranno sgozzate nell’ambito della Festa del sacrificio celebrata dal mondo musulmano.
La LAV protesta contro le modalità cruente di queste esecuzioni di rito, che in molti casi potrebbero anche andare contro la legge, dal momento che l’uccisione dell’animale senza stordimento preventivo, tecnica molto dolorosa, è consentita solo nei macelli specificatamente riconosciuti mentre ogni anno si assiste ad uccisioni in case, garage, giardini.
Gianluca Felicetti, presidente dell’associazione animalista, avverte di questo rischio confidando nell’intervento delle autorità competenti in caso di trasgressioni:
Rivolgiamo un appello alle Forze di polizia locali e nazionali, ai Prefetti, ai Sindaci e ai Veterinari delle Asl affinché nei prossimi giorni siano rafforzati vigilanza e controllo, in applicazione dei Decreti Legislativi 333 del 1998 e 193 del 2007 oltre che dell’articolo 544 bis del Codice penale, si rischia infatti l’arresto da sei mesi ad un anno o l’ammenda fino a 150mila euro. Sono da rispettare, inoltre, le normative sulla corretta identificazione degli animali (codice individuale o di allevamento a seconda dell’età dell’animale), sul trasporto anche del singolo animale (solo mezzi autorizzati dalla Asl e con certificazione veterinaria di partenza e uso farmaci), visita veterinaria pre e post macellazione. Inoltre, vista la presenza nei normali circuiti distributivi, di carni “halal” o “kosher” da animali scartati dopo la macellazione, chiediamo il chiaro riconoscimento delle vendite in supermercati e macellerie.
E’ arrivato il nuovo Orso Dino?
Dino ormai è più un mito che una preoccupante realtà: ha iniziato nell’inverno scorso ad uccidere pecore e altri animali allevati dall’uomo nel Nord Italia e per mese è stato in grado di beffarsi di tutti riuscendo a sfuggire grazie ad un radiocollare non più in funzione. Ben presto, si sono fatti spazio i fans in aumento di mese in mese, che hanno deciso di sfoggiare magliette e gadgets dedicate “all’eroe” del momento, mentre si moltiplicavano i gruppi su facebook che lo celebravano. Adesso potrebbe essere arrivato il momento di cedere lo scettro ad un degno successore e, vista l’estate agli sgoccioli, il nuovo caso “dell’orso fuggitivo” potrebbe essere montato ad arte o anche, perchè no, essere reale.
Orso Dino, questa volta in pericolo è proprio lui
Da predatore a rischio di diventare preda: la vita è così, imprevedibile e, per molte specie, anche piuttosto pericolosa. Ne sa qualcosa l’Orso Dino, ormai braccato da tempo e protagonista, a volte positivo e altre negativo, di quotidiani e social network. La paura degli abitanti dell’altopiano di Asiago, non è solo per i poveri asini che continuano a morire dilaniati dalle sue zanne e dagli artigli appuntiti, ma il timore è che possa rivoltarsi pure contro l’uomo. Del resto è un animale selvatico e si sente anche stretto in una morsa, inseguito da giorni e con un radio collare che si porta dietro pure se funziona male. Di contro, su facebook sono 15mila i fans che hanno realizzato anche delle magliette con il suo nome al fine di difenderlo. Ma tra chi lo credeva già morto e chi poco si fida di un essere che può diventare anche molto feroce, il rischio alla fine sembra che sia più per lo stesso Dino.
Potenza, scagliava frecce sulle pecore al pascolo
La notizia di pochi giorni è apparsa sul quotidiano Libero e sulla Gazzetta del Mezzogiorno, ed ancora una volta sconvolge per la facilità con la quale l’uomo è capace di infliggere sofferenze agli animali per puro godimento personale. Un operaio appena 24enne della provincia di Potenza si divertiva a fare il tiro al bersaglio con delle pecore che appartenevano ad un suo vicino di casa, pastore di professione.
Il ragazzo pare che si divertisse a scagliare frecce con una balestra di precisione, puntando alla gola delle povere bestiole le quali morivano dissanguate oppure, se non colpite alla gola, vagavano ferite e doloranti per ore ed ore. Il pastore ovviamente ha segnalato le strani e sospette morti dei suoi animali alle forze dell’ordine, le quali dopo appostamenti vari in località Monte Li Foj dove il branco di pecore era solito pascolare, hanno potuto vedere il giovane all’opera, bloccandolo mentre cercava di dileguarsi a bordo del proprio automezzo.
Abordo dell’autovettura sono state trovate una balestra da caccia con ottica di precisione a led marca Scorpion e cinque frecce con punta a quattro lame per la caccia: l’arciere improvvisato dovrà ora rispondere dei reati di uccisione di animali e porto abusivo di arma atta ad offendere. Alle richieste di indicare il motivo di questo suo vizio, il ragazzo ha riferito ai carabinieri che lo aveva fatto per puro divertimento.
Aspirante arciere trafiggeva per gioco le pecore
Nella vita di tutti i giorni era un operaio, ma per hobby si divertiva a fare l’arciere, peccato che i suoi bersagli preferiti fossero le pecore, alle quali trafiggeva atrocemente la gola. Un ventiquattrenne potentino, aveva terrorizzato gli abitanti della zona e anche gli animali che vi si trovavano ma, dopo accurati servizi di controllo, i Carabinieri hanno verificato la sua colpevolezza e lo hanno denunciato. Scoccava le frecce con una balestra di precisione e pensava, in questo modo, di affinare la sua tecnica, ai danni di poveri animali innocenti.