Un amico a quattro zampe che è diventato un eroe: stiamo parlando di Myrtle, un cane di razza pechinese di dieci anni, che vive a Forest Row un villaggio nel distretto di Wealden, nell’East Sussex, in Inghilterra. Grazie al suo sesto senso innato ed al suo fiuto, ha salvato infatti la vita all’anziana vicina di casa, la signora Audrey.
Pechinese
Japanese Chin, carattere e allevamento
Il Janpanese Chin, chiamato anche Spaniel giapponese o più semplicemente Chin, è un cane di piccola taglia, molto docile, sveglio e allegro. Dotato di una calma “monastica” è il più felino dei cani… come rivela il suo aspetto deriva da incroci tra Spaniel tibetani e piccoli cani cinesi, compreso il Pechinese. Conosciamo più da vicino questo affascinante amico a 4 zampe!
Pechinese: caratteristiche, prezzo e allevamento
Il Pechinese è una delle razze più piccole al mondo dall’aspetto leonino. Fedele e affettuoso, le sue origini si perdono nella notte dei tempi. Secondo la leggenda Buddha aveva come compagno un cagnolino, che in caso di pericolo aveva il dono di trasformarsi in leone… un leone, chiaramente, di fantasia. Nella Cina del tempo, infatti, non esistevano immagini certe su come dovesse essere un leone, ma l’unica cosa che si era capita bene era che il leone avesse la criniera. Da qui il particolarissimo mantello di questo dolce amico a 4 zampe!
Il Pechinese, foto della razza
Il Pechinese è un cane dal muso simpatico, grazie alle orecchie lunghe e penzolanti ed al naso schiacciato, che gli conferiscono un’aria particolare e aristocratica. Ci siamo occupati di questa razza nel giorni scorsi, analizzandone le caratteristiche fisiche e caratteriali, ed oggi vi regaliamo una bella galleria fotografica con alcune foto di questi amici a quattro zampe.
Il pechinese, carattere e struttura fisica
Il pechinese è un cane nobile originario dell’Asia, di taglia piccola e con un aspetto originale e piuttosto simpatico. Fisicamente è un cane di piccola taglia, robusto e con collo e zampe corte, caratterizzato da un pelo lungo e abbastanza liscio che assume diverse colorazioni: le due caratteristiche che lo rendono speciali sono senza dubbio le orecchie e il muso. Le orecchie sono sporgenti e abbastanza cadenti mentre il muso è schiacciato, con un bel tartufo largo e nero.
Cagnolina Pechinese allatta micio randagio (VIDEO)
La storia che vi raccontiamo oggi, è veramente speciale: una cagnolina di razza pechinese ha adottato con estrema naturalezza un gatto randagio di pochi giorni, ritrovato nel giardino della sua casa. La cosa straordinaria è che dopo tre giorni di convivenza Mittens, la pechinese di 4 anni, ha cominciato a produrre latte e dunque ad allattare il piccolo micio, poi chiamato Bootsi. Un caso raro sicuramente, se si considera che l’ultima gravidanza (e dunque allattamento) di Mittens risale a due anni fa, ma non unico e comunque eccezionale per la dolcezza che comporta.
Lhasa Apso, il piccolo cane del Dalai Lama
Le terre d’origine di questo cane antico sono state probabilmente l’India, la Cina e il Tibet e comunque sia il Lhasa Apso ha seguito il Buddismo e il Dalai Lama lungo tutte le peregrinazioni del culto religioso, fino a una stabilizzazione proprio in Tibet, luogo in cui il Dalai Lama, intorno alle metà del 1600, si stabilizzò e divenne anche il capo temporale, oltre che spirituale, di quel Paese, sotto la sovranità della Cina.
Abbiamo visto l’importanza del Pechinese, cane leone, in quelle regioni e nelle credenze buddiste, e così anche il Lhasa Apso aveva la sua importanza, tra le montagne del Tibet, un ruolo che non era mitologico, ma reale, infatti la presenza di questi cani era ben radicata all’interno del culto.
La razza rimase pura per moltissimo tempo, visto che il Dalai Lama dava in dono solo degli esemplari maschi. All’interno del monastero, il Lhasa Apso, oltre ad essere anch’esso un cane leone, per la sua criniera leonina che lo contraddistingue, era considerato anche il cane della preghiera e il cane del cristantemo. Il primo appellativo derivava dal fatto che si dicesse che il piccolo cagnolino fosse stato addestrato per far girare i rotoli delle preghiere davanti al Dalai Lama; il secondo invece deriva sempre dal suo aspetto, dal muso incastonato nel fluente pelo bianco, in una forma vagamente floreale. L’appellativo Apso dovrebbe derivare invece da Rapso, che in tibetano significa “simile alla capra”, altro appellativo che deriva dal mantello del cagnolino, e comunque nei monasteri buddisti si sentivano pronunciare le parole apso seng kye: il cane leone, sentinella che abbaia.
Pechinese: il cane leone
Il cane leone del Tibet, molto noto nelle leggende orientali, somiglia al Pechinese. La storia di questo piccolo cane da tenere in mano si perde nelle dinastie dei Khan dell’antica Cina e attraversa le religioni che hanno visto il Pechinese protagonista accanto alle divinità. Il leone che era accucciato ai piedi del Buddha divenne un canide, quando il buddismo migrò dall’India alla Cina, e questo fu ritenuto giusto perchè il cane non avrebbe solo protetto il Buddha, ma lo avrebbe anche servito.
In Giappone i miti del Buddha vennero affinati e il pechinese divenne il cane di Foo. Nell’arte nipponica esso venne molto spesso dipinto accanto al Buddha e in una pittura giapponese dell’XI secolo il dio viene mostrato mentre entra nel Nirvana e accanto ai suoi discepoli si scorge anche questo cane leone, rappresentato mentre sta disteso sulla schiena , con le zampe all’aria, la tipica posa del Pechinese.
Nel 1861 durante l’invasione di Pechino da parte delle forse europee gli ufficiali inglesi e francesi si trovarono davanti a una visione paralizzante. In una stanza segreta c’era il corpo di una principessa defunta, che prima di togliersi la vita aveva chiamato i suoi cinque cani leone, che erano rimasti lì fermi e immobili a vegliare sul suo corpo senza vita.