Inghilterra, stop alle vendite dei cuccioli nei negozi

Cocchi di mamma a quattro zampe (FOTO)

Stop alle vendite di cuccioli di cani e di gatti nei negozi: il Dipartimento britannico per l’ambiente e gli affari rurali (Defra) si impegna per arginare il fenomeno delle vendite degli animali e per arginare il mercato di allevatori senza scrupoli. A breve, per acquistare un cagnolino o un gattino di età inferiore ai sei mesi sarà necessario rivolgersi direttamente a un allevatore o a un rifugio autorizzato. 

Cocchi di mamma a quattro zampe (FOTO)

La mossa è stata messa in atto per stroncare le fabbriche di cuccioli di proprietà di allevatori senza scrupoli che anche a costo di condizioni igieniche e di benessere animale scarsissime, costringono le fattrici a sfornare cucciolate che poi continuano a rifornire la rete di negozi. 

Cani nei negozi: in Friuli basta divieti

Animali domestici e negozi

cani e negozi

Una bella notizia giunge dalla regione Friuli Venezia Giulia, dove è stato deciso che gli animali domestici potranno avere libero accesso negli esercizi commerciali: se un esercente non vorrà animali nei suo esercizio commerciale lo dovranno preventivamente comunicare al Sindaco. Basta ai divieti posti all’ingresso di negozi o di uffici: questa legge, approvata dal Consiglio regionale, introduce l’accesso a tutti i pet nei luoghi pubblici, ovviamente purchè si tratti di animali curati e dotati di guinzaglio e museruola. La novità risulta gradita in una regione come il Friuli Venezia e Giulia dove una famiglia su tre ha un animale: in tutto il territorio regionale vi sono 100mila gatti e 145mila cani.

Cani e negozi, la campagna ENPA “Io posso entrare”

Cani negozi campagna ENPA io posso entrare

Cani negozi campagna ENPA io posso entrare

Chi ha un cane lo sa bene, non c’è un solo posto dove non lo si vorrebbe portare, ma non sempre questo è un desiderio realizzabile. I negozi, infatti, spesso e volentieri, non accettano di buon grado la presenza dei nostri amici a 4 zampe, anche quando non si tratta di supermercati o alimentari. Negli altri Paesi europei, però, tutta questa “ostilità” non esiste e andare a fare acquisti con fido o trascorrere una serata al ristorante senza lasciarlo a casa da solo è una normalità.

Cani nei negozi per combattere la crisi

Amo gli AnimaliVedete il cartello in basso a sinistra? Essendo di un negozio di animali riporta “Io qui posso entrare“, però quante volte siete finiti nei negozi con cartelloni ben esposti con la foto stilizzata di un quattrozampe e un’antipatico segno color rosso che sanciva il divieto di entrare a Fido?

Come vestire i cani il giorno di Natale?

Ghì Folletto

Polpetta NataleIl Santo Natale si avvicina per tutti, anche per i nostri amici pelosi, Franca di Amo gli Animali ci aiuta nuovamente nella scelta per gli acquisti di Natale.

Nello scorso articolo avevamo ricevuto dei consigli per gli acquisti da far trovare sotto l’albero del nostro animaletto, oggi vediamo come vestire il cane il giorno di Natale.

Premetto che sono abbastanza contrario a vestire i poveri quadrupedi, può essere carino aprire la porta ai parenti e presentare l’animaletto vestito, dopo di che lasciatelo in pace nelle sua vesti naturali.

Divieto di accesso ai cani nei negozi, scomparso per via della crisi

La crisi economica, che ha messo in ginocchio negozianti ed imprese, ha avuto un impatto devastante sui consumi. Gli esiti sono perlopiù negativi e non si vuole in alcun modo affermare che i tempi duri per le finanze degli italiani di questi ultimi anni siano stati un bene. Ma per certi versi, lo abbiamo visto con la diminuzione dell’inquinamento dovuto al rincaro dei costi dell’energia e della benzina, e di conseguenza a meno spostamenti in macchina e ad un maggiore risparmio energetico in casa, è stato così.

Altro esempio di un piccolo dato positivo dovuto alla crisi è la quasi totale scomparsa del cartello di divieto di accesso ai cani sulle insegne dei negozi, imputabile, secondo gli animalisti, proprio alla crisi. I gestori non possono permettersi di rivolgersi bruscamente ai tanti potenziali clienti, con quattrozampe al seguito, che vogliono entrare a dare un’occhiata, e magari comprare, ma dovendo lasciare il cane fuori, si tratterrebbero poco, o ancora alcuni non entrerebbero affatto, scoraggiati e anche infastiditi da questi diktat.