Animali abbandonati per trascorrere le vacanze in tranquillità, prima scelti con tanto amore e poi lasciati come un pacco vicino ai cassonetti, maltrattati e picchiati come se avessero la colpa di non essere graditi ai propri padroni e vittime silenziose di indifferenza e isterici capricci umani. Gli amici a quettro zampe, in particolare, da sempre molto presenti nelle abitazioni, se avessero il nostro stesso linguaggio, potrebbero davvero dire moltissime cose, ma per fortuna in tutto il mondo, sempre più spesso associazioni animaliste e volontari organizzano manifestazioni per dire no a queste tragiche violenze. Un pò come è successo anche a Taiwan e per la precisione a Taipei, dove migliaia di ragazzi sono scesi in piazza con tanto di cartelli e striscioni per cercare di combattere un fenomeno sempre troppo presente in tutto il mondo.
maltrattamenti
New York, legittimi i video che mostrano violenze sugli animali
La sentenza è di quelle che lascia senza parole, che crea sbigottimento e perplessità e, che certamente, porterà ad una lunga serie di proteste da parte degli animalisti più tenaci. L’argomento in questione riguarda i video o il materiale televisivo dove vengono mostrati degli atti di violenza nei confronti degli animali, ritenuti legittimi in quanto rappresenterebbero una forma di libertà di espressione che non può essere fermata proprio perchè protetta dal Primo Emendamento della Costituzione americana. A fornire questa spiegazione al termine di un lungo incontro con otto voti favorevoli e soltanto uno contrario, sono stati i giudici della Corte Suprema degli Stati Uniti. Secondo la loro decisione, quindi, il governo federale non può punire un soggetto che possiede o ha personalmente riprodotto video cassette o altri media, mentre maltratta una creatura indifesa. Diverso è il discorso se viene colto in flagrante di reato.
Ancora maltrattamenti: scandalo a Manta
Ancora una volta siamo a parlare di maltrattamenti sugli animali, ancora una volta l’ignoranza dell’uomo prevale sul buon senso e sulla civiltà: questa volta ci trasferiamo a Manta di Saluzzo, comune del cuneese. La situazione nella quale vivevano numerosi animali era già stata resa nota dalla trasmissione tv Striscia la Notizia, grazie alla segnalazione effettuata dall’Anpana, Associazione Nazionale Protezione Animali Natura Ambiente di Cuneo.
Secondo il rapporto effettuato dall’associazione, in un casolare della zona vivrebbe in condizioni igienico sanitarie penose una famiglia con più di 20 cani di cui 10 detenuti in condizioni veramente estreme, oltre ad altri animali come capre e bovini. Le capre in particolare sarebbero rinchiuse in un’angusta scatola di legno, i bovini non hanno nulla da mangiare se non della frutta marcia mentre i cani sono rinchiusi in gabbie di ferro adatte ai conigli, molti sono legati a catena corta senza il ben che minimo riparo dal freddo e dal caldo.
Da nessuna parte vi è poi traccia di ciotole per cibo o acqua, in inverno gli animali erano tenuti al freddo sul ghiaccio: tutti manifestano comportamenti depressi e tipici della mancanza di libertà. Molti non riescono ad abbaiare, altri girano su se stessi: rinvenute anche molte carcasse di animali, probabilmente cani che il branco ha mangiato per la disperazione e la fame. Una situazione di disagio non solamente per le povere bestie costrette a vivere in condizioni disperate e senza la minima via di fuga, ma anche per il territorio circostante, un bosco frequentato da famiglie e villeggianti, dove vi è anche un ristorante.
Aidaa, una lista nera per chi maltratta gli animali
Chi maltratta un animale deve essere fermato non solo per il reato in se stesso, seppure estremamente grave e deprecabile, ma anche per il rischio altissimo di reiterazione, che di solito supera il 90 per cento dei casi. Coloro che, infatti, non hanno rispetto per le creature indifese, non si fermeranno di fronte ad un semplice rimprovero ma solo davanti ad una punizione esemplare. Ne è convinta l’Aidaa, l’Associazione italiana per la difesa di animali e ambiente che chiede al governo di istituire una lista nera pubblica che riporti tutti i nomi di queste persone e proibisca loro di possedere in futuro un’altra bestiola di qualunque razza o tipo.
Italiani uniti contro i maltrattamenti sugli animali
Gli italiani, come tutti i popoli, sono diversi fra loro per gusti, modi di vivere e di essere, ma su una cosa sono praticamente tutti d’accordo: il no convinto ai maltrattamenti sugli animali. Secondo un recente sondaggio condotto dall‘Ipsos per conto della Lav, dell’Enpa, della Lipu, del wwf e di Legambiente e reso noto dall’agenzia di informazione Asca, trovano terribile il fatto che qualcuno possa fare a queste creature viventi della violenza gratuita, senza dare loro la possibilità di difendersi. Alla domanda proposta nel corso dello studio “Quali tra le seguenti affermazioni descrive maggiormente la sua visione sul rapporto fra l’uomo e gli altri animali”, infatti, il 41 per cento ha risposto che “gli animali sono in grado di provare affetto, gioia e dolore e non è mai giusto far loro nessun tipo di offesa a livello fisico”.