Liberati 25 beagle dal canile di Green Hill in seguito ad un bliz di animalisti. I fatti sono avvenuti ieri pomeriggio, ma le immagini che abbiamo visto oggi nei telegiornali nazionali li raccontano alla perfezione. Non lo nego, mi sono emozionata fino alle lacrime nel vedere quei cuccioli liberati passare da una mano all’altra attraverso il filo spinato dei recinti e guadagnare così una possibilità di vita serena, lontana dalle sperimentazioni a cui erano destinati, per nascita.
Green Hill
Vivisezione, a rischio l’emendamento per chiudere Green Hill
L’art.14 della legge comunitaria 2011, che prevede la chiusura degli allevamenti di gatti, cani e primati per la vivisezione come Green Hill, rischia di essere annullato, nonostante l’esito favorevole della votazione già espressa alla Camera dei Deputati, il parere favorevole del Ministro della Salute Balduzzi e della Commissione Igiene e Sanità dello stesso Senato.
Contro la vivisezione, animalisti incatenati al San Raffaele di Milano
La vivisezione è un argomento su cui le luci non si sono mai spente dopo il caso dell’allevamento-lager di Green Hill, facendo emergere un’Italia che poco si conosceva. E ora è la volta del San Raffaele di Milano, secondo gli attivisti del Coordinamento Fermare Green Hill, infatti, all’interno dei centri di ricerca presenti nella struttura, dove si trova un piccolo zoo, vengono utilizzati gli animali come cavie da laboratorio.
Le associazioni animaliste raccolgono firme per fermare Green Hill ed Harlan
Vi abbiamo parlato ieri dell’importazione di 900 macachi destinati alla vivisezione, da parte dell’allevamento Harlan che ha sede in Brianza. Le associazioni animaliste, si sono duramente opposte a questo che hanno definito un
“episodio senza precedenti che indigna l’intero nostro Paese”.
Ed ancora una volta, insieme hanno deciso di fare un muro compatto per dire basta a questo stato di cose. L’ Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA), la Lega Anti Vivisezione (LAV), la Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente (LEIDAA), la Lega Nazionale per la Difesa del Cane (LNDC) e l’ Organizzazione Internazionale Protezione Animali (OIPA) attendono ora dagli organismi preposti una risposta concreta sul fatto;
Stop all’utilizzo di animali in ambito scientifico: le associazioni animaliste si uniscono
Stop alla sperimentazione sugli animali. A dirlo ancora una volta le associazioni di animalisti più note nel nostro Paese che stavolta però si sono unite con uno scopo comune. ENPA, LAV, I-Care Italia, OIPA e Lega Italiana Per la Difesa del Cane e numerose altre hanno organizzato per il prossimo 1 febbraio prossimo un convegno sul tema, dal titolo “Ricerca: l’Italia non perda il treno per una scienza sicura e senza animali. I principi e i criteri direttivi per l’attuazione della direttiva europea”. Di fatto l’anno appena iniziato è molto importante per ciò che riguarda le leggi circa l’uso degli animali nei laboratori: entro novembre il nostro Paese dovrà pronunciarsi in merito alla direttiva 2010/63 dell’Unione Europea circa la protezione degli animali da usare a scopi scientifici.
Fonte: LAV
Foto: Thinkstock
Green Hill viola le leggi sul benessere dei cani: la conferma dell’Oipa
E’ pazzesco quanto sia intricata e complessa la vicenda di Green Hill, la fabbrica di Beagles destinati alla vivisezione e alle sperimentazioni. E’ un lager e più volte sono state riscontrate delle violazioni alle comuni norme circa il benesere degli animali, eppure la struttura non è ancora stata obbligata alla chiusura. L’ultimo capitolo è quello di ieri ed arriva dall‘OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) ONG affiliata al Dipartimento della Pubblica Informazione dell’ONU, nonché associazione riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente.
Cani sciolti a Montichiari, ma non sono i Beagle di Green Hill
“Cani sciolti” in giro per Montichiari (Brescia), ma non è la bella notizia che tutti si aspettano gli oltre 2.500 Beagle racchiusi nel canile lager di Green Hill, non sono ancora stati liberati. Nonostante le proteste e gli inviti anche da parte delle Istituzioni a chiudere i battenti, i capannoni rimangono ancorà lì, a fabbricare cani da destinare a torture e morte nei laboratori delle case farmaceutiche. Nel fine settimana è iniziato un nuovo sit-in ed i partecipanti sono i “cani sciolti” in questione. Inizialmente, il 2 dicembre erano in 15, un gruppetto proveniente da tutta Italia che ha iniziato uno sciopero della fame oltre che il sit-in davanti al Comune di Montichiari, per chiedere ancora una volta la chiusura di Green Hill.
I clienti italiani che comprano la vivisezione di Green Hill
Trattiamo da molto tempo le vicende che avvengo nel lager per cani Green Hill, in diverse occasioni mi sono chiesto chi fossero i clienti di tali barbarie senza però trovare una risposta. Finalmente siamo venuti a conoscenza di alcune aziende italiane che comprano il massacro di poveri Beagle in nome della ricerca e del guadagno, scopriamole insieme.
Green Hill, in migliaia al corteo anti-vivisizione
Il corteo anti-vivisezione organizzato dagli attivisti del Comitato “Fermare Green Hill” ha visto la partecipazione di migliaia di persone. Decine di pullman sono arrivati da mezza Italia, con lo scopo di convincere il Ministero della Salute e il Comune a smantellare quella che viene oramai chiamata la fabbrica delle cavie, in cui ogni anno transitano 2.500 beagle da laboratorio.
Corteo Nazionale contro Green Hill il 19 novembre
Il 19 novembre si terrà un nuovo corteo nazionale contro Green Hill, la contestata azienda di Montichiari, in provincia di Brescia, che alleva cani beagle per i laboratori di vivisezione. Dopo 1 anno e mezzo di proteste e iniziative, infatti, sembra che l’attenzione si è finalmente accesa su questo orrore e che il caso sia arrivato finalmente ad una svolta.
Green Hill: la Brambilla scende in campo contro i maltrattamenti dei Beagle
Abbiamo già parlato dell’allevamento di cani Green Hill di Montichiari, in provincia di Brescia, dove migliaia di cuccioli di Beagle vengono cresciuti per poi essere utilizzati dai laboratori scientifici per esperimenti. E ora, dopo 2 settimane di occupazione del tetto da parte di 5 animalisti, anche il ministro del turismo Brambilla scende in campo contro questo orrore.
Stop all’allevamento di cani Beagle da avviare alla vivisezione: è mobilitazione
“Questo lager deve chiudere”! Tali parole campeggiano da ieri sopra il tetto della tristemente nota Green Hell di Montichiari (BS), l’allevamento di cani Beagle destinati alla vivisezione. Un gruppo di attivisti animalisti si è infatti raggruppato nei dintorni dell’azienda e 5 di loro sono riusciti anche a salire sul tetto dell’edificio, dove hanno passato la notte. I manifestanti vengono da ogni parte d’Europa, pacificamente per chiedere la chiusura o la conversione di tale azienda, all’interno della quale sono stazionati circa 2.718 Beagle, poco più che cuccioli, pronti per essere spediti quali cavie in laboratori per sperimentazioni (circa 250 al mese).
L’Inghilterra dice no ai beagle di Green Hill
Buone notizie per gli amici animalisti che leggono Tutto Zampe, dall’Inghilterra arriva un nuovo impedimento “tecnico” per la multinazione che specula sugli animali adibiti alla sperimentazione, Marshall, che, dopo le instancabili proteste sull’insediamento specializzato nell’allevamento di cani beagle per la sperimentazione biomedica presente sul territorio italiano – più precisamente a Montichiari (BS) – si vede sbattere la porta in faccia da parte del Consiglio Comunale di Hull nell’ East Riding of Yorshire, in Inghilterra.
Approvata la mozione Bossi, tempi duri per la vivisezione
Il 15 Marzo 2011 è simbolo di una giornata storica per la lotta contro la vivisezione: il Consiglio Regionale della Regione Lombardia ha approvato la mozione contro Green Hill presentata dal Gruppo della Lega Nord.