Il gatto selvatico europeo (Felis silvestris silvestris) è una sottospecie del gatto selvatico che abita le foreste dell’Europa occidentale, centrale e orientale, così come la Scozia e la Turchia e che ha le sue origini in Scandinavia, Inghilterra e Galles. Il suo aspetto fisico è molto più ingombrante di quello del gatto selvatico africano e dei comuni gatti domestici. Raggiunge un metro e venti centimetri di lunghezza. La testa è corta e rotondeggiante. La coda è caratterizzata dalla presenza di striature cerchiate di colore nero.
La folta pelliccia e le dimensioni sono i suoi tratti distintivi, anche se è molto facile che sia confuso con i gatti che molti di noi abbiamo in casa, dal momento che la contaminazione tra questa e le altre razze è comune, vista la natura nomade degli esemplari di gatto europeo. Gli occhi spiccano per il tipico colore giallo. La sua vista è acutissima, così come l’olfato e l’udito, entrambi molto sviluppati.
Paragonato al gatto domestico, appare evidente che è decisamente più attivo durante il giorno, e questa è un’altra peculiarità che lo caratterizza.
I gatti selvatici erano comuni nel Pleistocene ma, quando il ghiaccio svanì, essi si adattarono a una vita nelle fitte foreste. Nella maggior parte dei paesi europei sono diventati molto rari. Anche se giuridicamente protetti, sono ancora uccisi dai cacciatori che li scambiano per i gatti domestici. In Scozia, l’incrocio con i gatti randagi rappresenta una grave minaccia per la popolazione selvatica. Non è noto in quale misura l’incrocio ha colpito o sostituito la popolazione selvatica, o addirittura se esistano ancora gatti selvatici europei di razza pura.
La Spagna e il Portogallo sono i paesi dell’Europa occidentale con la più grande popolazione di gatti selvatici, anche se gli esemplari presenti in queste regioni sono minacciati dalla perdita di habitat.
Le popolazioni più a est, in Ucraina, Moldavia e nell’area del Caucaso, hanno bassi livelli di ibridazione con i gatti domestici. In Italia è possibile avvistarli nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, sulle Alpi occidentali, sull’Appennino centro-meridionale, nel Gargano, in Sicilia ed in Sardegna.