Davanti ad un’emergenza bisogna avere il coraggio di misure forti e anche impopolari. Per affrontare il randagismo in attesa di migliorare le strutture di accoglienza, educare alla sterilizzazione e punire chi abbandona gli animali, sarebbe opportuno incenerire i cani abbandonati.
Questa era stata la proposta choc avanzata da Gianfranco Bardanzellu, ex AN ora consigliere comunale di Olbia per il Pdl: ovviamente tale affermazione ha scatenato numerose polemiche, nonostante il politico si sia difeso affermando che si trattava solamente di una provocazione. Provocazione piuttosto pesante, come hanno affermato diversi esponenti politici e di associazioni animaliste. L’onorevole Francesca Martini ha così commentato:
Sono profondamente indignata per una proposta così incivile e ricordo al consigliere che nel nostro paese l’ uccisione degli animali d’affezione è un reato sanzionato penalmente. Le leggi dello Stato di tutela dei cani puniscono chi li abbandona, maltratta e uccide. Ritengo indispensabile ribadire che il dovere dei rappresentanti delle Istituzioni, come dello stesso Bardanzellu, è quello di far rispettare le norme e non istigare a commettere reati, dimostrando ignoranza delle leggi di cui dovrebbe essere garante. Il randagismo non si può risolvere attraverso incivili mattanze di cani.
Il presidente dell’Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa) Lorenzo Croce, ha annunciato che domani presenterà alle autorità competenti denuncia penale contro Bardanzellu per istigazione al maltrattamento di animali. Ciò che preme ricordare è che anche una semplice dichiarazione tesa a provocare, può portare disastrose conseguenze, soprattutto in una regione dove l’emergenza abbandoni è concreta e dove i cani randagi sono molti.