Sulla piazza ci sono state diverse
scuole di educazione e di addestramento per impartire al cane dei comandi vocali o gestuali che vengono tradotti in azioni da eseguire, presto passeremo alla pratica ma senza teoria non si va da nessuna parte, il lettore deve capire cosa c’è dietro l’educazione di un cucciolo o di un cane adulto.
Educare è diverso da addestrare, nel primo caso cerchiamo di plasmare il comportamento dell’animale in modo che conviva nel miglior modo possibile il mondo creato dall’uomo, per addestramento si intende il valorizzare delle capacità innate nel cane, anche se nel mondo canino non gli sarebbero servite possono essere utili alla società in cui vive, basta pensare al
cane bagnino Luba o ai cani guida per gli ipovedenti.
All’inizio dei tempi si pensava che dominare l’animale punendolo era la via giusta, la mia nonnina non ha mai picchiato un cane, però il vicino in campagna usava lo sculaccio nel sederino, con relativo guaito del malcapitato cucciolo, quando faceva un’azione ritenuta errata, con l’arrivo dell’etologia, la scienza moderna che studia il comportamento animale nel suo habitat, si è scoperto che per far fare un qualcosa che noi desideriamo bisogna utilizzare il metodo gentile basato sul rinforzo positivo del comportamento esatto usando le mani solo per premere il clicker, distribuire il meritato premio e fare carezze, in caso contrario l’animale va ignorato.
Diciamo basta alle persone che schiacciano il muso nei bisogni, che prendono a schiaffi il cane, se volete richiamare l’attenzione del cane utilizzando il contatto fisico trasformatevi in una mamma e fate quello che farebbe ai cuccioli per rimproverarli prendendo il cane per la collottola, la parte posteriore del collo tra la testa e la nuca, e sballottandolo leggermente a destra e a sinistra, anche se per esperienza serve solo con soggetti sottomessi oppure inibiti in ambiente favorevole.