La Sindrome da Canile

sindrome da canile

Il sito internet dell’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) ci fornisce moltissime informazioni utili che riguardano aspetti come la legislazione sugli animali, così come curiosità varie e altri servizi, e in più ha anche una sezione in cui vengono trattate alcune patologie con i loro relativi rimedi. Io personalmente sono rimasta colpita e incuriosita da questa Sindrome da Canile.

A differenza di quanto si possa immaginare, basandosi sul nome, questa patologia comportamentale non riguarda solamente i cani che hanno vissuto nei canili prima dell’adozione, ma può riguardare anche quegli esemplari che vengono tenuti magari in allevamenti molto grandi, o che vivono in cascine e case di campagne. Non è necessario che i cani vengano lasciati a se stessi, ma semplicemente chi si prende cura di loro (e anche nei canili ci sono persone che fanno i salti mortali per far stare i cani in ambienti puliti e adatti alle loro esigenze) involontariamente crea uno sviluppo comportamentale negativo. Il fatto di vedere sempre solo la stessa persona, ma anche sempre lo stesso genere di persona (solo uomini o solo donne), di vivere in ambienti senza alcun rumore, e magari non solo eccessivamente silenziosi, ma anche poco illuminati, oppure vivere sempre al chiuso o sempre solo all’aperto, nei primi mesi di vita dei cuccioli crea tutta una serie di imprinting negativi che poi gli renderanno estremamente difficile la vita da adulto.

Il Dalmata, “il cane dei cani”

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Le origini del Dalmata si perdono nella notte dei tempi. Ci sono tracce della sua presenza tra gli Egizi, è stato immortalato in bassorilievi e su numerosi cocchi, quindi probabilmente aveva a che fare con questi mezzi di trasporto e anche con la corsa su ruote. Il Dalmata è stato per secoli anche il cane degli zingari, abituato a lunghe camminate e al traino, e in più ottimo cane da compagnia per la vita nomade. Si trovano tracce della sua presenza anche in India, dove fu cane da caccia, per poi arrivare alla sua funzione forse più conosciuta, quella di cane pompiere, supporto speciale per gli uomini che salvano la vita agli altri uomini e che negli anni è diventato davvero indispensabile perchè in grado di fare compagnia, di lanciarsi tra le fiamme, di fare la guardia alla base e anche di cacciare i ratti nei momenti di pausa!

Il Dalmata, come si può capire dalla sua storia, è un cane di mondo, che ha la sua nazionalità ovunque, che è stato e continua ad essere apprezzato come simpatico cane da compagnia in ogni paese, e il fatto che le origini jugoslave, in Dalmazia, siano dubbie, alla fine non è poi così importante visto l’amico fidato che è stato per l’uomo fin dagli inizi della civiltà.

 

Yorkshire Terrier, dalle miniere ai salotti

yorkshireOttenuto nel XIX secolo dall’incrocio tra lo Skye e altri Terrier, lo Yorkshire è un cane che appare semplice e da coccolare, anche da esibire, invece nasconde un passato e delle caratteristiche “da combattimento” sconosciute ai più.

Lo Yorkie, così lo chiamano gli inglesi, era un cane da caccia di ratti. Lo faceva sia nei quartieri, ma soprattutto nelle miniere, infatti era il cane che i minatori si portavano dietro durante il lavoro in modo che non solo trovasse i ratti, ma anche che li uccidesse, pare in modo molto violento e brutale! Quindi oltre che un simpatico birbante lo Yorkshire è anche un duro, anzi, a dirla tutta le femmine sono delle dure, sono più scattanti e più propense non solo alla caccia, ma anche alla difesa, sembra addirittura che i maschi che crescono con le sorelle delighino a loro tutto il lavoro. Evitiamo di fare commenti e paragoni!

Cani attori, casting per star a quattro zampe

cani attoriTutti i cuccioli e cani adulti che vediamo negli spot, nei film, nelle fiction, e anche a teatro o nelle fiere expo prima di diventare degli attori provetti hanno fatto dei casting! In Italia, ormai da un anno, è attivissima l’attività di Cani Attori che si occupa proprio di organizzare casting in tutta Italia e poi di mettere a disposizione e addestrare i nostri piccoli amici per il grande schermo o per degli spettacoli teatrali, e anche per alcune delle nostre serie televisive preferite!

Il modello del casting che hanno adottato è quello americano, e sta ormai prendendo piede in tutta Italia e anche nel resto dell’Europa. I casting sono aperti a ogni cane, di qualsiasi razza o taglia e i cani non devono necessariamente essere già addestrati. Le uniche cose importanti sono che siano socevoli, che non siano paurosi o aggressivi, magari perchè spaventati da tanta gente o dalle telecamere, e anche che vadano d’accordo con gli altri animali, in modo che se dovranno collaborare con altri colleghi cani o con altre specie non vada a finire tutto in una gran confusione!

Vestitini e gioielli? Di cosa hanno davvero bisogno i nostri cuccioli?

cappottiniPer affrontare questo argomento devo tralasciare un po’ le mie opinioni personali, visto che trovo questo mondo dello shopping, anche di lusso, per animali, decisamente folle e  a volte un tantino fuori luogo, ma ne sono comunque in parte affascinata. Credo che comprare un guinzaglio simpatico e colorato, un cappottino ispirato alle ultime mode dell’autunno, una lettiera comoda e pratica, ma anche divertente (mettiamo che sia a forma di casetta o di garage!), una gabbietta per canarini o per criceti multiaccessoriata, una vaschetta per le tartarughe con motivi particolari, siano accortezze, atteggiamenti estrosi, pazzie a volte, da attribuire a noi esseri umani, padroni dei nostri piccoli animali, che decidiamo che qualcosa di fantasioso o un po’ eclettico rappresenti noi stessi, ma anche il nostro piccolo compagno. Quando parliamo di gioielli, pellicce, occhiali da sole, capi d’abbligliamento veri e propri si va oltre ogni possibile immaginazione, e giustificazione, e in alcuni casi secondo me si sfiora il maltrattamento!

L’indissolubile intesa tra bambini e cani

cani bimbiTra tutti gli animali domestici il cane è stato quello che fin dai primi contatti con gli umani si è adattato meglio alla vita in comune, in modo attivo e partecipativo, a differenza degli animali da fattoria, come il cavallo, ad esempio, che vive in modo più indipendente e meno bisognoso di continua compagnia, o del gatto, che tutti sappiamo essere assolutamente autonomo e anche passivo nella vita casalinga. I cani non sono stati addomesticati, rinchiusi in recinti (vedi le mucche, le galline, i maiali, e qui potrebbe aprirsi una lunghissima parentesi sulla crudeltà di alcuni esseri umani), ma si è sviluppata un’intesa con l’uomo che li ha portati a dividere la casa, il cibo e quindi a stabilire una sorta di affetto reciproco. Il cane riconosce il suo padrone, lo segue, ne ha bisogno, vive una sua dimensione gerarchica e soffre se colui che aveva riconosciuto come capo branco viene a mancare.

Nelle famiglia il capo è solitamente una figura adulta, un genitore, o comunque sia un adolescente. I bambini vivono con i cani un’intesa silenziosa e quasi ancestrale, dettata innanzi tutto dal fatto che i cani conservano sempre un aspetto puerile, che permette questo tacito accordo che si divide tra gioco e affetto e che a volte stupisce noi adulti quando vediamo dei bambini piccoli non aver paura e giocare gioiosamente con dei cani di grossa taglia, come se fossero davvero due cuccioli.