Quando purtroppo un animale domestico viene a mancare, occorre trovare una soluzione per trovargli un posto adeguato dove riposare per sempre. Le soluzioni maggiormente adottate solitamente sono l’acquisto di uno spazio presso un cimitero per animali o la sepoltura nel proprio giardino seguendo precise regole. E’ assolutamente vietata la dispersione del cadavere in cassonetti, acque, canali, falde acquifere o in tutti i luoghi che possano provocare inquinamento e diffondersi delle malattie.
Dopo il decesso l’animale domestico è considerato dalle più recenti disposizioni nazionali e comunitarie come materiale di CAT.1 destinato solo alla eliminazione presso impianti di incenerimento o altri impianti sempre di CAT.1 riconosciuti ai sensi del Regolamento C.E. 1774/02. La cremazione sarebbe in realtà la soluzione maggiormente consigliata dalle normative in materia: tuttavia si tratta di una pratica poco conosciuta e costosa che cercheremo di conoscere meglio.
Gli animale da affezione devono essere cremati in appositi impianti certificati, che permettano la cremazione di singoli animali d’affezione recuperando integralmente le loro ceneri, senza precludere la possibilità di far comunque fronte alle problematiche imposte dal controllo a scopo profilattico. La procedura di cremazione segue le seguenti fasi:
- l’animale viene posto nel combustore;
- avviamento del combustore per il raggiungimento della temperatura d’esercizio (circa 1000°C)
- fase di cremazione che in base al peso dell’animale varia da 1,5 ore a 3 ore;
- fase di raffreddamento (circa 6 ore);
- recupero delle ceneri e la collocazione in un’urnetta in legno.
- I tempi tecnici per una corretta cremazione singola sono in media 8/9 ore