Un nuovo recentissimo orientamento della Corte di Cassazione, riguarda il caso di un cane addestrato con il collare elettrico. La posizione dei giudici, è sempre stata quella di individuare tale comportamento antigiuridico nel reato di maltrattamento, mentre ora la Suprema Corte afferma che si tratta di abbandono.
contro collare elettrico
Cane torturato con scosse elettriche, succede a Monza
Un cane torturato con delle scosse elettriche. E per quale motivo poi? Per non farlo abbaiare e disturbare i vicini di casa. La triste storia arriva da Monza, dove i volontari dell’associazione Enpa hanno sottratto un meticcio di undici anni dalle sevizie cui era sottoposto quotidianamente.
Collare elettrico per i cani di Jessica Biel?
Jessica Biel ha fatto storcere il naso agli animalisti… l’attrice, infatti, è stata pizzicata dai paparazzi a spasso con i suoi due cani, un Boxer e una femmina di Pit bull, che sfoggiavano collari elettrici! Il particolare è stato riportato su moltissimi giornali e potete immaginare la pioggia di critiche…
Collari elettrici su cani: troupe di Striscia la Notizia aggredita (video)
In molti ieri sera hanno visto il servizio di Edoardo Stoppa per Striscia la Notizia, in cui l’amico degli animali e la sua troupe venivano aggrediti e picchiati da uno dei proprietari di un allevamento per cani, a Breganze in provincia di Vicenza. Come accaduto altre volte Stoppa, con i suoi operatori, ha seguito le forze dell’ordine (i NAS di Padova nello specifico) nell’atto di effettuare un controllo sul benessere degli animali in una struttura sospetta.
Collari elettronici: sequestrati a Ragusa
Ancora maltrattamento sugli animali, questa volta ci spostiamo nella zona di ragusa, in Sicilia, dove un uomo è stato denunciato e segnalato all’autorità giudiziaria dai Carabinieri del Nas e dalle Guardie Zoofile della Sezione Enpa di Ragusa, in quano utilizzava collari elettrici sui suoi due cani. Il reato che è stato contestato all’uomo è ovviamente quello di maltrattamento di animali. Le indagini sono partite grazie alla preziosa segnalazione di un residente della zona dove l’uomo denunciato viveva, il quale ha informato gli agenti dell’Enpa la presenza di due animali che vagavano sul territorio e che avevano al collo un dispositivo diverso dal solito collare per animali domestici.
Enpa: no all’uso di collari elettrici
L’Ente Nazionale della Cinofilia italiana, è stata invitata dall’Enpa, Ente Nazionale Protezione Animali, a ritirare la proposta avanzata nel corso dell’audizione presso la Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, durante la quale ha rilanciato sull’uso del collare elettrico, prospettando l’organizzazione di corsi di formazione dedicati al presunto quanto pretestuoso giusto utilizzo del dispositivo.
L’Enpa plaude invece ai parlamentari della Commissione Affari Sociali, che, nella proposta di legge alle modifiche della legge 281/1991 in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo, attualmente in discussione, all’articolo venti comma D hanno stabilito che allo scopo di garantire la tutela della salute, l’incolumita’ pubblica ed il benessere degli animali, e’ vietato detenere, cedere a qualsiasi titolo e utilizzare collari elettrici o altri strumenti atti a determinare scosse o impulsi elettrici.
Collari elettrici, vietati dalla Cassazione
La Corte di Cassazione si pronuncia nuovamente a favore degli amici animali: questa volta lo fa con la sentenza 15061 del 13 aprile 2007, in relazione all’uso dei collari elettrici. I collari elettrici, chiamati anche antiabbaio, sono degli strumenti che contengono all’interno un principio elettronico, in grado di dare una scossa elettrica all’animale che lo indossa: la scarica elettrica può essere azionata dal padrone attraverso un teecomando o autonomamente quando il collare rileva un movimento brusco del collo, come accade appunto quando il cane abbaia.
La Corte di Cassazione ha tutavia stabilito che l‘uso del collare antiabbaio, rientra nella previsione del codice penale che vieta il maltrattamento degli animali in quanto provoca uno stato di sofferenza nell’animale. Nella motivazione si legge che l’uso del predetto tipo di collare, costituisce incrudelimento senza necessità nei confronti di animali, suscettibile di dare luogo quanto meno al reato di cui all’articolo 727 c.p.
Tale articolo, ricordiamo, punisce ogni comportamento produttivo nell’animale di sofferenze, che non trovino giustificazione nell’insuperabile esigenza di tutela non altrimenti realizzabile di valori giuridicamente apprezzabili. Nel caso di specie si tratterebbe unicamente di reprimere comportamenti eventualmente molesti dell’animale che possono trovare invece adeguata correzione con trattamenti educativi etologicamente informati e quindi privi di ogni forma di violenza o accanimento.