Negli ultimi anni nel Regno Unito gli interventi di chirurgia plastica per animali sono nettamente aumentati: le cifre le ha snocciolate Petplan, una delle maggiori compagnie assicurative per animali domestici d’Europa: circa 1,7 milioni di spesa totale nel 2010, la maggior parte dei quali sono stati sborsati per lifting alle palpebre (1 milione) e per cure dentali dei cani e dei gatti. Ciò che preoccupa ulteriormente è che negli ultimi 36 mesi sono addirittura aumentati del 25% gli interventi di rinoplastica (al naso) e di certo non tutte queste pratiche sono state curative.
chirurgia estetica gatti
Viaggio nella chirurgia estetica per animali (parte 2)
Vi abbiamo impressionato con l’articolo sulla chirurgia estetica per i vostri pet? Speriamo di no, sicuramente vi abbiamo fatto riflettere su molti aspetti etici. Oggi vediamo altre bizzarre operazioni a cui – non – sottoporre i vostri animali domestici per renderli sempre più belli agli occhi del mondo bipede ma non a quello animale.
Viaggio nella chirurgia estetica per animali (parte 1)
Dopo avervi parlato della chirurgia estetica sui cani vi abbiamo lasciato con un quesito etico: mettereste sul tavolo del chirurgo il vostro animale domestico per renderlo “più bello”? Se devo darvi una risposta personale direi “no”, vediamo ogni singola operazione in dettaglio e ne capirete il perché.
Chirurgia estetica animali domestici: da dicembre vietato tagliare coda e unghie per abbellire cani e gatti
I barbari interventi estetici cui vengono sottoposti ogni anno cani e gatti saranno presto fuori legge nel nostro Paese. A dicembre dovrebbe infatti essere approvata una proposta di legge che prevede, tra le altre cose, proprio il divieto di sottoporre a vere e proprie torture chirurgiche gli amici a quattro zampe pur di renderli esteticamente più gradevoli o peggio modificarne l’aspetto in vista dei concorsi di bellezza. Una pratica molto diffusa che, è proprio il caso di dirlo, era ora venisse proibita per tutelare cani e gatti da operazioni chirurgiche non necessarie.
Un esempio su tutti? L’asportazione chirurgica delle unghie dei gatti, effettuata da proprietari incoscienti che pur di salvare il divano (basterebbe insegnare al gatto l’uso del tiragraffi) di casa dalle grinfie del micio lo sottopongono a questo intervento, che non solo è innaturale e priva il gatto di una parte fondamentale del suo corpo, ma è anche tremendamente doloroso. Per non parlare degli effetti psicologici devastanti: il gatto, infatti, tramite le unghie fa le fusa, esprime affetto, marca il territorio, lasciando traccia del suo passaggio.