I cani soldato sono una grandissima risorsa per gli eserciti e le forze di polizia di tutto il mondo: grazie al loro fiuto hanno salvato moltissime vite, individuando bombe e mine nascoste. Oggi questi eroi a quattro zampe vengono celebrati in una serie di fotografie realizzate dal fotografo Adam Ferguson, e pubblicate sulla rivista National Geographic. Insomma un modo per ricordare questi pelosini importanti e coraggiosi, che si sottopongono ad addestramenti duri e faticosi per poterci aiutare.
cani soldato
Cani e soldati americani di nuovo insieme dopo la guerra
No Dog Gets Left Behind è un’associazione no profit con uno scopo ben preciso: vuole fare incontrare nuovamente e magari adottare, i cani randagi che i soldati americani hanno avuto accanto a loro, mentre si trovavano in guerra. Ci sono tante storie raccolte da questa associazione, e ci sono amici a quattro zampe che ora hanno una nuova famiglia che li ama. Il sergente TJ Homan mentre si trovava nel 2011 a combattere in Afghanistan ha incontrato un cucciolo maculato bianco e marrone: era spaurito dagli spari e dalle violenze, solo e abbandonato.
Barol, cane soldato italiano, morte per malasanità?
Barol purtroppo non ce l’ha fatta: il fedele pastore di razza belga malinois che per nove lunghi anni ha servito fedelmente il nostro esercito, è morto a causa della malasanità del nostro stato. Barol era un cane soldato arruolato nelle unità cinofile antisabotaggio dell’Esercito Italiano, ed ha prestato la sua attività in tantissime missioni come in Iraq, a Nassiriya, ma anche in Afghanistan, a Kandahar, Kost e Kabul per stanare i presunti kamikaze. In Kosovo invece il fedele amico a quattro zampe ha aiutato gli artificieri nei controlli finalizzati a prevenire e stroncare il traffico di armi ed esplosivi.
Due medaglie per il cane soldato Athos
Athos era un coraggioso cane soldato in forza all’esercito degli Stati Uniti, un pastore tedesco di quattro anni che tempo fa rimase gravemente ferito dall’esplosione di un missile durante una missione di pace in Afghanistan. A causa di questa esplosione il pastore tedesco venne sottoposto ad un delicato intervento chirurgico: oggi quel coraggioso amico a quattro zampe è stato insignito di un prestigioso riconoscimento militare dal ministero della Difesa della Repubblica Ceca.
Il cane soldato che entrò nel covo di Osama Bin Laden
Ha vissuto un pezzo di storia il cane soldato che è entrato nel covo di Osama Bin Laden, ad Abbottabad, in Pakistan, il 2 maggio scorso. Un pezzo del commando, a quattro zampe, il cui nome e razza resteranno sconosciuti, proprio come l’identità degli altri elementi, umani, che hanno preso parte al blitz che sta facendo discutere il mondo intero per l’alone di mistero che circonda gli ultimi minuti della vita del numero uno di Al Qaeda.
Il New York Times celebra questo soldato alla stregua degli altri eroi della lotta al terrorismo titolando Un cacciatore a quattro zampe. L’identità del cane dei Navy Seals resterà chiusa da uno stretto riserbo come del resto tutta l’operazione che ha portato alla morte di Bin Laden. Di lui si sa soltanto che potrebbe trattarsi di un pastore tedesco o di un belgian malinois.
Anche il suo ruolo nella missione, come quello dei tanti cani soldato presenti a fianco dell’esercito nei focolai di guerra accesi nel mondo, è noto. Il cane doveva probabilmente verificare che non vi fossero esplosivi interrati nel covo o trappole sempre esplosive appese alle porte o alle maniglie.