In Ucraina continua il massacro dei cani. La testimonianza, ancora una volta, è quella di Andrea Cisternino, il fotografo italiano che vive e lavora a Kiev. Adesso, però, è cambiata la modalità per sbarazzarsi dei randagi e “ripulire le strade” in vista dei campionati europei di calcio. Non più veleno, ma direttamente colpi di arma da fuoco in testa.
cani randagi
A Molfetta, l’assurda caccia al cane nero
A Molfetta si è verificato un episodio davvero paradossale, ai danni di una povera cagnolina nera randagia, regolarmente sterilizzata e microchippata, accusata di aver dato un morso ad uno Yorkshire, forse un po’ troppo invadente. Da quel giorno, la padrona della “vittima” – e che sarà mai un morso! – è stata più volte avvistata nei paraggi della zona industriale della città, dove si è verificato l’accaduto, per darle la caccia!
La Uefa scende in campo contro lo sterminio dei cani randagi in Ucraina
Anche la Uefa, l’organismo alla guida del calcio europeo, scende in campo contro lo sterminio dei cani randagi in Ucraina, una barbarie senza senso, perpetrata ai danni dei nostri amici a 4 zampe, con l’unico scopo di offrire un paese “ripulito” in vista dei campionati europei di calcio 2012.
Alluvione a Messina: travolto anche un rifugio per cani randagi
Alluvioni, vittime umane ed animali a rischio: Messina, dopo Genova. Oggi è tornato il sole e la conta delle vittime è scontata, purtroppo necessaria: sono quattro, compreso un bambino di 10 anni, travolti da una bomba d’acqua impossibile da fermare che ha provocato una frana, a Saponara. Il pensiero della redazione di Tuttozampe va ovviamente a loro e a tutti gli abitanti delle aree colpite, anche se per tematica ci occupiamo di amici a quattro zampe e quindi, anche oggi, come per l’alluvione di Genova cerchiamo di capire quale è la situazione al riguardo. Diciamocelo subito: non rosea. Proprio nell’area di Saponara un rifugio per cani è stato spazzato via dal fango.
In Romania passata la legge “ammazza cani”
La Romania è diventata tristemente famosa per il massacro dei cani randagi, sterminati e torturati a colpi di forcone, picchiati a morte, avvelenati, o lasciati morire di fame, e a nulla sono valse le suppliche arrivate da ogni angolo del mondo dalle associazioni animaliste, dai cittadini e dalle cariche istituzionali.
Uccisione di cani randagi in Ucraina, primi passi di ravvedimento
Uccisione dei randagi in Ucraina, primi cenni di ravvedimento. La buona notizia arriva direttamente dal Ministro dell’Ambiente e delle Risorse Naturali dell’Ucraina Mykola Zlochevsky che ha detto basta allo sterminio di cani per la “pulizia” delle strade avviata in vista degli Europei 2012 di Calcio. Zlochevsky ha avviato un programma nazionale di costruzione nelle più importanti città di moderni rifugi per i cani ed il progetto pilota sarà realizzato a Kiev. Raggiunti già i primi accordi con le autorità locali. Vi avevamo già parlato dell’orribile situazione in corso in questo paese, anche in riferimento ad una petizione per fermare questa strage di cani randagi. Ma non sono mancate le iniziative, anche da parte dell’Aidaa ed altre associazioni animaliste, ENPA italiana compresa.
Cane Beagle sopravvive alla camera a gas per la soppressione (video)
E’ un Beagle, il cane miracolosamente sopravvissuto alla soppressione in una camera a gas di un canile di Florence in Alabama. Si chiama Daniel, anche se ora tutti lo chiamano “cane miracolo“. Immaginatevi la sorpresa dell’operatore di tale canile, quando ha aperto la porta ed ha trovato il cucciolo scodinzolante tra i corpi di 18 suoi simili. Chissà a cosa deve la vita questo cane, forse al destino che lo ha eletto testimonial, portavoce indiretto di un’azione crudele ancora così tanto diffusa negli Stati Uniti: la soppressione degli animali randagi.
La rabbia, una zoonosi da eradicare con la vaccinazione dei cani (e non solo)
L’OIE (Organizzazione Mondiale della Sanità Animale) dice basta alla rabbia, una zoonosi (ovvero una malattia che si trasmette anche agli esseri umani) che ancora non è stata del tutto debellata, neppure nel nostro Paese. Lo fa partecipando alla Conferenza mondiale per il Controllo della Rabbia in corso in questi giorni a Seoul, in Korea. Questa malattia, tra le più antiche che si conoscano, uccide ogni anno 50.000 persone, soprattutto bambini. La prevenzione e dunque in primis la vaccinazione, è la principale arma a disposizione.
In Friuli vogliono aprire la caccia ai cani e gatti randagi?
La Lega Nord del Friuli Venezia Giulia intende modificare la legge regionale sulla caccia proponendo l’addestramento dei falchi con l’utilizzo di fauna selvatica, inserendo tra le specie che si possono cacciare ilpiccione selvatico occidentale, la tortora dal collare e, a sorpresa, la fauna domestica inselvatichita. E’ chiaro che nessun animale dovrebbe essere cacciato per sport, però l’idea di inserire la fauna domestica inselvatichita significa cacciare cani e gatti protetti sia dalla legislazione nazionale e quella regionale che esprimono l’assoluto divieto di ogni tipo di maltrattamento.
Cane randagio ferito e abbandonato: a chi spetta soccorrerlo?
Lo splendido cane che vedete nella foto è un meticcio e si chiama Fortunato. Il nome non è casuale. Abbandonato e randagio, è stato investito da un’automobile: in gravi condizioni sul ciglio della strada è stato notato e soccorso da Antonio, un vero amico degli animali che ci racconta:
“ l’11 Maggio scorso, intorno alle ore 15,00 su una strada del comune di San Martino Valle Caudina (AV) vedendo il cane pieno di sangue mi sono fermato ed ho cercato di contattare 118, Asl, 113, Vigili Urbani, Commissariato di Polizia di Cervinara (AV), ma nessuno è intervenuto. Non ho potuto far altro che prenderlo e portarlo presso il primo ambulatorio veterinario reperibile”.
Cani di Pompei, in 1500 con il microchip
Ricordate i cani di Pompei? Stiamo parlando dei randagi che per tanto tempo si sono aggirati, totalmente abbandonati a loro stessi tra gli scavi di Pompei, uno dei più affascinanti siti archeologici del mondo. 26 di loro sono stati adottati e gli altri vaccinati, sterilizzati e microchippati, grazie ad una serie di iniziative ad hoc che hanno coinvolto varie associazioni impegnate nella lotta al randagismo.
Aidaa: un milione di firme per fermare la pena di morte per i cani
Una raccolta firme per fermare la pena di morte dei cani dei Paesi dell’Unione Europea e per sostenere il documento di proposta della nuova convenzione europea intitolata “Nuovi diritti per gli animali in Europa”. Per raggiungere questi obiettivi servono un milione di firme e la raccolta è iniziata già da qualche mese grazie agli sforzi di Giuliana Poletti responsabile del Centro Contro la Sperimentazione Animale, che ha diffuso l’iniziativa in alcuni stati Europei quali Spagna, Germania e Ungheria.
Nelle prossime settimane, inoltre, la raccolta firma raggiungerà a tutela del documento “Nuovi diritti per gli animali” in Europa anche altri Paesi quali Romania, Gran Bretagna, Francia, Belgio, Olanda e Polonia, con l’obiettivo di raggiungere entro la fine del mese di giugno un milione di firme da recapitare a Bruxelles e alle sedi delle delegazioni nazionali dei Paesi dell’Unione Europea.
Tre milioni di cani rischiano di essere uccisi: è l’allarme dell’Aidaa
Nuovo all’allarme lanciato dall’Aidaa, l’Associazione italiana difesa animali e ambiente, e questa volta riguarda ben tre milioni di cani che entro la fine del 2011 potrebbero essere giustiziati all’interno di alcuni paesi europei.
Nella sola Romania circa 2 milioni di cani randagi malati potrebbero essere uccisi tramite iniezione letale: se il Parlamento romeno approverà la nuova legge, questo è il numero dei cani che verranno uccisi. Senza arrivare in Romania, c’è anche la vicina Spagna che pratica l’uccisione sistematica dei cani nelle Perreras; poi ci sono le situazioni meno note ma non per questo meno crudeli che avvengono in altri Stati Europei, nei quali i cani vengono usati per la caccia agli squali o per altre barbare pratiche.
Ai cani uccisi, per così dire “legalmente”, si aggiungono le centinaia di migliaia di cani da caccia ammazzati dagli stessi cacciatori; se sono noti gli oltre 80.000 levrieri spagnoli uccisi ogni anno, non devono essere dimenticati nemmeno i 5.000 cani da caccia che muoiono in Italia ogni anno, sia perché vittime del “fuoco amico” sia perché non sono più in grado di svolgere il loro “compito”.
Cani randagi, 6 milioni in Europa. Aidaa chiede norme condivise
Cani randagi a frotte vagano, abbandonati a se stessi e senza assistenza alcuna, nel territorio dell’UE. Le ultime stime dell’Aidaa parlano di un esercito di sei milioni di cani allo sbaraglio, senza cibo, senza un proprietario, senza cure veterinarie, soli.
In Italia i randagi sarebbero circa un milione. Tutte cifre, sia quelle per l’Europa che per il nostro Paese, al ribasso. In realtà potrebbero essere complessivamente 8 milioni i cuccioli di strada.
La cattura e la sterilizzazione come politiche nazionali per affrontare il problema sono insufficienti, spiega l’associazione. Per non parlare di altri modi tristemente noti di risolvere la cosa, come quelli attuati, in barba alla stessa normativa europea, da Romania e Spagna ovvero l’eutanasia di massa per contenere la popolazione o addirittura battute di caccia legalizzate o comunque per le quali le autorità sono disposte a chiudere un occhio o entrambi.