Oggi vi vogliamo raccontare la storia d’amore di Romeo e Giulietta, che è ben diversa da quella classica che conosciamo tutti: sì perchè gli amanti in questione sono amici a quattro zampe! Ma il loro amore e la loro devozione reciproca ben supera quella di molti umani: siamo in Grecia, ed i due cani protagonisti della storia sono randagi, vagano tutto il giorno per le strade senza dare fastidio a nessuno. O forse a qualcuno si.
cani randagi
Arthur, il cane salvato da un team di sport estremo
Arthur è un batuffolo di pelo beige, abbandonato a se stesso, senza nessuno che si prenda cura di lui: forse è per quello che quando ha visto un gruppo di ragazzi correre nel corso di una manifestazione di sport estremo, non ci ha pensato due volte e si è unito a loro. Ecco che da quel momento è nato un sodalizio sportivo che avrebbe portato il cane ad incontrare la sua nuova famiglia!
Randagio, gli sparano alla testa con una balestra
Quando la cattiveria umana non ha limiti… un povero cane randagio vagava da giorni a Trapani con una freccia infilata in una narice, senza potersi alimentare e in preda al terrore e al dolore per la violenza subita da ignoti. Alcuni cittadini l’hanno notato e segnalato la sua presenza alle guardie zoofile OIPA, che sono subito intervenute.
Cane randagio caduto nel pozzo, i vigili del fuoco omettono soccorso
Qualche giorno fa a Trani i volontari Oipa si sono calati in un pozzo artesiano per prestare soccorso ad una cagnolina randagia. Non erano tenuti a farlo perché per questo genere di interventi ci dovrebbero essere persone preposte e preparate per aiutare non solo gli umani, ma anche gli animali…
Nicola, il cane custode del museo civico
Nicola, così è stato ribattezzato il randagio che è arrivato nello spazio museale di Mazara del Vallo, in Sicilia, 1 anno fa. Da allora non si è mai mosso da lì e nessuno ha intenzione di cacciarlo, anzi. L’amico a 4 zampe, infatti, non solo porta il nome del sindaco, ma è diventato anche la mascotte dell’intera comunità!
Distributore di cibo per cani randagi in Turchia
La società turca Pugedon ha introdotto ad Istanbul, già da 2 anni per la verità, un distributore automatico per i cani randagi che è d’aiuto non solo agli amici a 4 zampe, ma anche all’ambiente! La macchina, infatti, rilascia acqua e cibo in cambio di bottiglie di plastica riciclate. L’idea è davvero lodevole e meriterebbe di essere copiata dovunque, ecco perché ne parliamo!
Strage di cani randagi in Russia per le Olimpiadi, petizione LAV
La storia, purtroppo, si ripete… com’era già accaduto in Ucraina per gli Europei 2012 e a Pechino per le Olimpiadi nel 2008 a Sochi, città russa che a breve ospiterà le Olimpiadi Invernali, è iniziata la guerra agli animali di nessuno. Saranno, infatti, investiti 42.500 euro per finanziare lo sterminio di massa dei cani randagi.
Il cane Spillo e la sua commovente storia a lieto fine
Il cane Spillo ora ha una casa. Mi sono imbattuta nella storia commovente di questo randagio giusto qualche giorno fa ed ora che ha un lieto fine mi fa piacere condividerla con voi, amici di Tutto Zampe. Di lui si è cominciato a parlare domenica scorsa, a San Giorgio in Bosco (Padova), in una strada, la sua casa, che è diventata anche il luogo della morte del suo compagno di giochi, un altro cane randagio, nero come lui, investito ed ucciso da un’autovettura. Ebbene Spillo non si è mai mosso dal capezzale del suo amico.
Cani randagi adottati, il Comune li allontana
Accadono cose strane in Italia. Quella che vi raccontiamo oggi riguarda 16 cani randagi, accolti e curati amorevolmente da tempo da un quarantenne, Alfredo Di Rauso, residente nel comune di Sant’Elia di Fiumerapido, tra Cassino e Frosinone. Ad uno ad uno, anno dopo anno, li ha visti feriti, ammalati, affamati e li ha raccolti nel suo giardino preoccupandosi di tutte le spese veterinarie e per il cibo. Cani di ogni razza e taglia, senza distinzione. Il tutto fino a questa estate, quando, a causa della crisi economica che ha colpito gli italiani, lui compreso: avrebbe potuto sbarazzarsene tranquillamente, ma non lo ha fatto, ha piuttosto pensato di chiedere aiuto per un minimo sostentamento agli animali.
Cane randagio salvato dalla morte, il video
Daisy, un una giovane femmina di Dogue de Bordeaux, era stata abbandonata in Florida, in una zona paludosa ad alto rischio di morte a causa della presenza di alligatori. Più volte i volontari locali, hanno cercato di recuperarla, ma ogni tentativo è fallito. Il cane, infatti, persa la fiducia nel genere umano (come darle torto? Ndr) non lasciava avvicinare nessuno.
Cane randagio accalappiato, intero paese chiede la liberazione
Era amato da tutti, Birillo, un adorabile cane randagio a cui mancava solo la parola. Ora è agli “arresti” nel canile convenzionato con il Comune di Butera, un piccolo paese in provincia di Caltanisetta. Ma gli abitanti non si arrendono, e hanno organizzato una raccolta firme affinché venga dichiarato cane di quartiere.
Salva 1000 animali randagi destinati alla soppressione
Un ex uomo d’affari americano, da sempre amante dei cani, ha raggiunto un record di tutto rispetto e noi di Tutto Zampe non potevamo non parlarne. Jeff Bennet, infatti, da quando è in pensione, dedica il suo tempo libero a salvare cani, gatti e altri amici a 4 zampe dalla soppressione.
Euro 2012, l’Italia in campo e la strage di cani continua
C’era una volta la storia dei cani randagi uccisi in Ucraina per pulire le strade in vista degli Euro 2012. “C’era”, perché sembra che il problema sia scomparso, anche se in realtà lo sterminio continua. E’ sempre così, quando il pallone comincia a girare, gli italiani si fermano, la questione del “biscotto” è passata tra i titoli principali nei telegiornali, mettendo in secondo piano anche la crisi economica. I cani randagi d’Ucraina sono stati dimenticati e così tutte le smorfie di sdegno al riguardo che si era avute nei mesi precedenti agli europei di calcio. Tra queste anche quelle dei rappresentanti del calcio italiano.
Cani randagi a Capo Verde, l’allarme di Oipa
In occasione della riunione dell’Intergruppo Benessere Animale del Parlamento Europeo, L’OIPA ha lanciato l’allarme sulla drammatica situazione dei cani randagi a Capo Verde. A causa dell’ostruzionismo da parte delle autorità locali, infatti, il progetto ideato da SI MA BO, un’associazione onlus lega membro OIPA, e che da anni si occupa dei randagi di Sao Vicente, rischia di non ottenere la seconda trance di fondi già assegnati dall’Unione Europea.