Quasi ogni giorno si vedono, nelle stazioni o negli aeroporti, le forze dell’ordine accompagnate dai cani antidrogra, insostituibili amici e colleghi degli uomini: ma per raggiungere importanti risultati con questi cani occorre un addestramento serio e preciso. La tecnica addestrativa adottata per i cani antidroga sfrutta in primo luogo gli istinti naturali del cane quali il senso dell’olfatto, il gioco e soprattutto quello predatorio, molto sviluppata in quasi tutte le razze canine.
L’addestramento deve indurre il cane a dedicarsi al lavoro di ricerca con interesse, senza considerare l’attività un lavoro o una costrizione, ma un gioco, uno sfogo dei suoi istinti naturali. Il cane non cerca la droga, ma un giocattolo, un manicotto di spugna creato per l’occasione e con il quale il cane è stato abituato fin da piccolo a giocare, sin dai due mesi di età: attraverso il gioco con il manicotto al cane viene insegnato a riportare l’oggetto, a trovarlo se nascosto, a frugare ovunque per raggiungere il gioco.
Quando i cani raggiungono un anno di età, una Commissione li sottopone ad una selezione psico-attitudinale, superato il quale il cane inizierà l’addestramento vero e proprio per diventare un cane antidroga inserito all’interno delle caserme ed a disposizione delle forze dell’ordine. A quel punto il giocattolo verrà associato all’odore delle sostanze stupefacenti da ricercare: nascosto in vetture, borse, valigie, il cane dovrà ritrovare il manicotto riconoscendolo attraverso l’odore della sostanza stupefacente.