Italia, rischio riapertura caccia ai lupi?

lupi

Il rischio c’è ed è concreto: da martedì prossimo potrebbe essere riaperta la caccia ai lupi. Una vera e propria inversione di tendenza dopo 46 anni di protezione assoluta grazie alla quale si è riusciti a preservare la specie scongiurando l’estinzione.


La Conferenza Stato Regioni però potrebbe cambiare le carte in tavola rivedendo il piano nazionale di conservazione che prevederebbe anche l’uccisione dei lupi. 

Lupi a San Pietro per essere ricevuti dal Papa

Lupi in piazza san Pietro per essere ricevuti dal Papa

Tre lupi appenninici si aggirano di notte a piazza San Pietro. Sono scesi dai boschi abruzzesi e arrivati direttamente a Roma nel cuore della cristianità per assediare il Vaticano? O forse vogliono solo essere ricevuti dal Papa in quanto fratelli lupi minacciati e uccisi? In realtà si tratta di una provocazione: è uno dei fotomontaggi realizzati dallo staff del parco nazionale della Majella per lanciare la campagna informativa #Salviamofratellolupo dettatata da ragioni forti e urgenti: porre fine alla persecuzione della specie che invece va protetta e salvata.

 

lupi a san pietro

Borzoi, il levriero delle steppe russe

Borzoi (1)

Il nome Borzoi, in russo, significa velocità, “borzoi” ne è proprio il significato letterale. Questa razza ha origine nel XVI secolo, ai tempi di Ivan il Terribile, nelle steppe dell’alto Volga, infestate dai lupi. Infatti questo cane ottenuto proprio dall’incrocio tra Levrieri asiatici e altri esemplari locali, non era stato pensato solo per le gare e le corse, ma anche per aiutare l’uomo nella caccia ai lupi.

In Russia la caccia ai lupi divenne una vera e propria passione, e come abbiamo visto parlando dell’Airedale Terrier e della caccia alla volpe, l’esagerazione e l’ego degli esseri umani trovavano sfogo in battute di caccia decisamente eccessive. Potevano essere utilizzati all’incirca un centinaio di Foxhound e un centinaio di Borzoi, accompagnati da un centinaio di allevatori; 300, tra cani e uomini, per la caccia a un branco di lupi.

Nel XVII secolo venne apportata una modifica alla razza, perchè i Borzoi risultavano estremamente veloci e abili nella caccia, ma pativano il freddo russo, insopportabile durante i lunghi e crudeli inverni. La razza venne fatta incrociare con esemplari russi, simili ai Collie, e con il cane da slitta lappone. Il risultato fu un cane concepito per la velocità, resistente al freddo, tenace, buon avvistatore e molto valoroso nella caccia al lupo. Il Borzoi che è arrivato fino a noi è un po’ diverso, altrimenti sarebbe impossibile immaginarlo in una vita diversa da quella che in Russia avevano immaginato per lui.