Mucche a terra. Ancora un’inchiesta shock di Edoardo Stoppa per Striscia la Notizia. E’ andato in onda lunedì sera un video incredibile che riguarda i maltrattamenti di alcune mucche. Cerchiamo di spiegarvi nel dettaglio. Già il modo con cui questi poveri animali sono “rinominati” la dice lunga: “mucche a terra“. Sono così definite perché non in grado di mantenersi in piedi, ridotte in tale situazione da uno sfruttamento intensivo per la produzione del latte. La legge ne vieta il trasporto e la macellazione, ma da ciò che risulta da numerose denunce delle associazioni animaliste e dalle prove documentate ora da Stoppa, ancora una volta, si tratta di una legge ampiamente disattesa.
animali maltrattati
Maltrattamenti animali: il comune di Milano stanzia 48.000 euro
Che la sensibilità degli amministratori stia cambiando? A fronte di continue notizie sui maltrattamenti degli animali, ci fa piacere vedere ( e raccontare) che alcune istituzioni pubbliche si impegnano concretamente per un’azione di controllo e cura dei randagi e non. L’ultima notizia arriva dal Comune di Milano: la giunta ha approvato lo stanziamento di 48.000 euro per la tutela della difesa degli animali maltrattati (nel corso del prossimo 2012). I soldi saranno impiegati nella prevenzione, gestione e vigilanza contro tutti i gesti di violenza sugli animali.
In Israele un cane è stato condannato alla lapidazione
Hadrei Haderim, che si occupa nel suo sito web di ebrei ultraortodossi, ha scatenato l’inferno dopo aver pubblicato una notizia secondo cui una corte rabbinica ha condannato un cane randagio alla lapidazione, per una colpa ritenuta terribile: è la reincarnazione di un avvocato, laico e impenitente che oltre venti anni fa offese i giudici del rabbinato.
Dal Trentino alla Puglia, storie di violenze sui cani
Ad esser razzisti si fan proprio delle brutte figure, due storie da due “Italie” molto diverse accomunate da cattiveria e violenza nei confronti di animali inermi.
Amici a quattro zampe: mai così tante violenze
Sembrano notizie strillate e pompate da giornali e giornalisti in cerca di scoop: se fosse così, un lato positivo ci sarebbe e riguarderebbe un relativo benessere per gli animali che, invece, sembrano essere sempre di più maltrattati o ignorati dall’uomo. Con la loro amicizia fedele e silenziosa mostrano tanto amore agli esseri umani che non hanno tempo per loro, per le esigenze più importanti o semplicemente per qualche coccola.
Ecco che l’Aidaa, conferma che stavolta si è registrato davvero un boom di violenze, superiore agli altri anni e che la situazione è veramente al limite. Nelle scorse ore la Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente ha presentato i dati che sono proprio allarmanti. Si parla, addirittura, di 71.132 casi e gli amanti di quste creature tremano.
Spara al cane del vicino con la pistola
Una storia di cattivo vicinato si è trasformata in tragedia, a Pozzuolo del Friuli Udine un proprietario di terreni ha sparato al cane del vicino.
Il vicino a cui è stato ucciso il cane possiede numerosi cani, anche di taglia grossa, custoditi in modo non idoneo che spesso entravano nella proprietà attigua dello “spartore”, un terreno adibito ad azienda agricola di proprietà di un uomo di 59 anni.
Non si sa ancora cosa è successo precisamente, probabilmente spaventato dalla presenza dei cani nel suo terreno avrebbe prelevato la pistola calibro 22 appartenente alla figlia, sparando e uccidendo un grosso incrocio di rottweiler del peso di circa 50 kg, che si era introdotto, probabilmente come altre volte, nel suo terreno spinto anche dalla paura di altre aggressioni come era avvenuto nel passato.
Aidaa: in rete troppi filmati di animali maltrattati
Un gioco crudele e per nulla divertente ma, evidentemente, in grado di colpire chi non è perfettamente in equilibrio con se stesso o, comunque, non mostra alcun rispetto verso altre forme di vita importanti quanto gli esseri umani. La Lav denuncia la presenza continua e in costante aumento di animali maltrattati e ripresi con telecamere di fortuna per poi essere messi in rete. Un passatempo che meriterebbe una punizione esemplare e, purtroppo, difficile da bloccare, visto che non se ne può quasi mai conoscere la provenienza o prevedere dove scoppierà la prossima violenza. In particolare, a parte i cani e i gatti, a subire atroci mutilazioni e sofferenze, sono soprattutto piccioni, corvi e conigli.