Amate i gatti ma non li potete tenere con voi a causa dell’allergia che il contatto con il loro pelo vi provoca? Da oggi potrete dire addio a fastidi e starnuti perchè pare sia stata scoperta la causa che provoca l’allergia al gatto: un team di ricercatori dell’Univerità di Cambridge, guidati da Maureen Jenkins, il direttore del servizio clinico dell’Allergy Uk, ha reso nota la scoperta fatta, che definisce un enorme passo in avanti dal punto di vista clinico e scientifico. Oggi come oggi l’allergia al pelo del gatto era incurabile e pare fosse causata una molecola appiccicosa che, dal pelo, si sposta su ogni superficie, rendendo inutile ogni tentativo di pulizia accurata per debellarla.
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Allergie nei gatti, le più frequenti ed i sintomi da non trascurare
Anche i gatti soffrono di allergie ed è importante capire cosa disturba il loro organismo per la salvaguardia della salute stessa del micio, oltre che a volte, anche della sua vita. Ricordiamo che l’allergia consiste in una reazione negativa del sistema immunitario, rispetto ad un agente esterno, solitamente innocuo ma individuato come nemico. Si può trattare di un alimento, come di una sostanza dispersa nell’aria (i pollini) o la puntura di un insetto. E’ importante dunque prestare attenzione ai sintomi e all’ambiente circostante quando questi si manifestano.
Il gatto provoca allergia se la convivenza inizia da adulti, ma…..
Alcune allergie si possono sviluppare anche in età adulta, oppure possono rilevarsi, in quanto già esistenti. E’ il caso che riguarda ad esempio l’allergia al pelo del gatto: secondo quanto riportato da uno studio scientifico pubblicato sul “Journal of Allergy and Clinical Immunology“, il rischio di sviluppare una reazione immunitaria di questo tipo triplica addirittura se la prima convivenza con un micio, da parte di un soggetto già tendenzialmente allergico, avviene “da grandi”, a differenza di quanto accade se invece si vive a contatto con un gatto sin dalla tenera età: altri studi scientifici hanno dimostrato infatti come si sviluppi una sorta di immunizzazione.
Allergia agli amici a quattro zampe: le cause
Allevare in casa un amico a quattro zampe, a volte, può diventare una impresa se uno dei componenti del proprio nucleo familiare si scopre improvvisamente allergico. L’amore per queste tenere creature può non bastare di fronte a starnuti, occhi rossi e asma e allora bisogna cercare di correre ai ripari se non si vuole allontanare quello che in tutto e per tutto è diventato un indispensabile componente tra i propri cari. Se avvicinandovi ad un cane o un gatto vi sentite carichi di prurito, cominciate a preoccuparvi anche perchè di fronte a tali manifestazioni, nella maggior parte dei casi è difficile capire il perchè di tanta esagerata reazione.
Gatti e cani per chi soffre di allergie – parte due
Continuiamo la nostra carrellata di gatti e cani, reputati ipoallergenici.
Maltese.
I cani Maltese sono generalmente di piccole dimensioni, pesano tra 1,8 kg e 2,7 kg e sono coperti da un pelo lungo e setoso, che deve essere spazzolato tutti i giorni.
Il dottor Sublett spiega che
spazzolare un cane all’esterno della propria abitazione può aiutare a ridurre gli allergeni al suo interno. Inoltre è consigliabile usare un panno umido e asciugare l’animale verso il basso.
Una semplice pulizia quotidiana con un panno leggermente insaponato rimuove gli allergeni così come gli spray appositi che si trovano in commercio nei negozi specializzati.
Gatti e cani per chi soffre di allergie – parte uno
Se amate gli animali ma odiate le allergie, ovvero siete allergici al pelo dei pets più diffusi, cani e gatti in primis, una soluzione, prima di rinunciare del tutto all’idea di avere un amico a quattro zampe, è quella di optare per le razze più ipoallergeniche di cani e gatti.
In realtà, non è solo il pelo che scatena le reazioni allergiche, bensì anche alcune proteine contenute nella saliva e nella pelle. A dirlo è James Seltzer, portavoce dell’American College of Allergy, Asthma and Immunology che spiega come i soli animali domestici anallergici siano quelli con la pelle squamosa, come iguana e serpenti, per intenderci. Tuttavia ci sono alcune razze di cani e gatti che si pensa siano più adatti, ovvero provochino meno reazioni e soprattutto di minore entità, a chi soffre di allergie, anche se scientificamente non è mai stato provato. Dopo il salto, vediamo nei dettagli di quali specie si tratta.
Il raffreddore nel gatto
I gatti, proprio come gli umani, possono contrarre l’influenza e soffrire di sindromi da raffreddamento. Mentre i casi lievi possono essere curati a casa, molte volte è necessario il consulto del veterinario che prescriverà un ciclo di antibiotici.
Se il vostro gatto ha lacrimazione dagli occhi, il naso che cola e frequenti attacchi di starnuti, anche violenti, è chiaro che sia stato affetto da raffreddore. Un’infezione delle vie respiratorie superiori, più o meno grave, è la causa principale che determina i classici sintomi influenzali.
Può capitare, però, che a causare la lacrimazione degli occhi e gli starnuti sia una qualche forma di allergia di cui soffre il gatto. I gatti che soffrono di raffreddore provocato da allergia, al contrario di quelli colpiti da influenza, starnutiscono anch’essi molto ma non diventano apatici e non sviluppano febbre.
I gatti piccoli e i gatti anziani sono più esposti a raffreddori violenti perchè hanno un sistema immunitario ancora poco sviluppato nel caso dei cuccioli e indebolito se si tratta di esemplari più avanti con gli anni.