Pesci deformi nell’acquario: da cosa può dipendere e come comportarsi? Se ne parla in un esauriente articolo pubblicato su Fish Channel a firma di Neale Monks, zoologo esperto di pesci tropicali. Se un acquariofilo ovviamente non acquisterebbe mai un esemplare dalla coda storta, lo scheletro ricurvo, le vesciche natatorie irregolari, le pinne sottosviluppate, può però capitare che chi alleva pesci osservi delle deformità negli avannotti, i piccoli neonati, o anche in pesci adulti: che si tratti della coda piuttosto che della spina dorsale curva che spinge verso l’alto la coda, proprio come nel caso del pesce immortalato dalla foto in homepage, scatto che riprende l’animale a sei anni di vita, a testimonianza di come non tutte le anomalie compromettono una regolare vita nell’acquario.
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Aquascaping: lo sfondo
L’aquascaping è una tecnica per l’allestimento degli acquari casalinghi, basata sulla creazione di paesaggi naturali nella vasca: per creare sfondi piacevoli cercate di scegliere piante, pesci e tronchi proporzionati tra di loro. Ad esempio una pianta bassa ci darà la possibilità di ricreare un prato o dei cespugli nell’acquario. Pesci grandi in una realizzazione di un paesaggio acquatico, renderebbe innaturale il lavoro finito.
Pesci: cure per gli esemplari più comuni
Un bambino che rimane affascinato di fronte allo spettacolo della natura e, soprattutto, osservando esseri viventi che guizzano colorati e silenziosi nell’acqua: una scena comune che rappresenta un pò l’infanzia di tutti. Parliamo, quindi, di una immagine quotidiana e di una sensazione che, probabilmente, ha riguardato tutti nell’età infantile. Ma è davvero così semplice curare un piccolo pesciolino rosso? Rispetto a qualunque altro animale, è davvero così indipendente dall’uomo? Un quesito che si pone in generale anche per tutte le altre creature del mare che possono vivere nelle case senza un apposito acquario.
Pesci rossi: vietato usare la boccia di vetro
E’ quasi una tradizione: quando si sceglie di acquistare un pesce rosso, il primo luogo dove si pensa di metterlo è la classica boccia, complici anche molti film, cartoni animati o antiche credenze. Ricordatevi, però, che quella diventerà la casa del vostro taciturno amico e non va assolutamente bene.
Probabilmente questa rivelazione, ormai neppure del tutto nuova, sarà in grado di gettare nella confusione chi non è per nulla esperto nel settore dell’allevamento delle creature del mare, ma anche quelle vinte ad una fiera o regalate da un amico, vanno rispettate al massimo, tra l’altro visto che sono pure provate dallo scomodo trasporto nel classico sacchettino con i manici.
Acquario: il fondo migliore per la prima vasca
Nell’acquario di acqua dolce è di importanza vitale la scelta del substrato per l’allestimento del fondo: nel caso di acquari ricchi di piante, occorrerà un fondo in grado di nutrirle, si useranno quindi substrati fertili (esempio: akadamo o osmocote) ricoperti da un fondo decorativo a nostro piacimento. In generale possiamo dividere i fondi in diverse tipologie:
1) Ghiaietti policromi. Si tratta della tipologia di fondo più economica e versatile, nonchè disponibile in tutte le granulometrie. Sono sostanzialmente inerti per quanto riguarda l’influenza sui valori chimici dell’acqua, per cui si adattano perfettamente agli acquari di comunità, dove acidità e durezza sono generalmente nella fascia media.
2) Ghiaietto qarzifero. Disponibile nei colori tipici del quarzo (bianco-grigio o rosa) di granulometria variabile, è uno dei materiali di fondo più consigliati per vasche con acidità e durezza bassi, non avendo presenza di calcio nella propria composizione. Permette inoltre di creare un bel contrasto con legni, pietre scure e il verde delle piante.
Le piante dell’acquario: l’Acorus gramineus
Oggi ci occupiamo di una pianta interessante, l‘Acorus gramineus, un’erba palustre ella famiglia delle araceae, originaria dell’Asia, in particolare India, Giappone e Cina. Si tratta di una pianta cespitosa con foglie nastriformi lunghe 25/30 centimetri. E’ una pianta palustre che può essere adattata per l’acquario anche se è preferibile utilizzarla in paludari.
Spesso mostra segni di intolleranza alla vita completamente sommersa, in quanto trattasi di pianta anfibia, manifestando forme di marcescenza alle foglie e alle radici: l’importante è crescerla in un buon substrato fertile. La sua temperatura idelae si aggira attorno ai quindici-venti gradi, con un ph neutro e durezza dell’acqua media.
Le piante per l’acquario: la Cryptocoryne affinis
Un’altra bella pianta, questa volta di origine asiatica, perfetta per i neofiti: la Cryptocoryne affini. Si tratta diuna pianta delal famiglia delle Araceae, originaria dell’Asia ed in particolare della penisola della Malesia. E’ una pianta acquatica e palustre, che vive principalmente ancorata nei substrati umidi o piani di acqua.
Il fusto della pianta è ridotto ad un piccolo rizoma che ne consente la sua propagazione vegetativa: la pianta appare con un aspetto a rosetta, di colore verde intenso nella parte superiore e rosso-violaceo nella pagina inferiore. Le Cryptocoryne sono lunghe dai quindici ai trenta centimetri, con fiori formati da spadice e spata di un bel viola intenso.
Si tratta di una pianta che fiorisce sia emersa che sommersa: per quel che riguarda la sua coltivazione, è abbastanza semplice. Essenso una specie tropicale non sopporta le basse temperature, preferisce una temperatura dai quindici ai ventidue gradi: occorre una moderata esposizione alla luce, ma trattandosi di una pianta forte e robusta, è capace di vivere anche a contatto con una luce sia forte che debole.
Le piante per l’acquario: l’Anubias Barteri
Oggi ci occupiamo di una pianta per acquario di acqua dolce, pratica e molto carina: ce ne sono diverse varietà, tra le quali quella nana, tutte molto facili ed adatte ad un neofita. L’Anubias è della famiglia delle Araceae, tipiche dell’Africa: la qualità nana, al più diffusa negli acquari, va da un minimo di quattro ad un massimo di quindici centimetri. Necessita di una temperatura di circa 25 gradi.
E una pianta palustre poco esigente, molto apprezzata in acquariofilia proprio per al sua semplicità di gestione: la crescita è lenta e si adatta perfettamente alle condizioni in acquario, sia in acqua più o meno dura, alcalina o acida. L’Anubias cresce meglio all’ombra o con una luce media: una illuminazione forte può provocare un aumento delle alghe, che la andrebbero a ricoprire.
Aquascaping: un nuovo modo per realizzare un acquario
Oggi ci occupiamo di un nuovo modo per la realizzazione di un acquario, l’Aquascaping. Il termine deriva da Aquatic Landscape, cioè paesaggio acquatico e si tratta di una tecnica per creare acquari piacevoli alla vista, in quanto tendono a ricreare dei paesaggi naturali in vasca. L’idea è quella di abbellire l’interno dell’acquario in modo da creare un acquario bello, tale da divenire un vero e proprio strumento di arredo per la casa, lo studio o quanto altro.
Nell’Aquascaping è necessario che vi sia un elemento centrale, attorno al quale far ruotare tutta la vasca: una pianta dai colori vivi e sgargianti oppure una radice particolare che contrasti con il resto della vegetazione. Questo diventerà l’elemento dominante per cui è importante che il suo posizionamento sia ben studiato e ponderato: meglio che vi sia un solo elemento dominante sul quale focalizzare la propria attenzione.
Vediamo come realizzare un bell’acquario con la tecnica dell’Aquascaping: partiamo dallo studio dell’allestimento. Immaginate ciò che volete realizzare e partite da lì, pensate ad un ambiente naturale, agli oggetto che volete inserire per realizzare lo schema della vostra vasca. Tenete in considerazione anche gli spazi liberi, assolutamente indispensabili: offrono spazi ai pesci per nuotare ed aumentano la profondità della vasca.
La propagazione delle piante
Se l’acquario è sano, le piante che vi sono contenuto si propagheranno senza l’intervento del proprietario: la propagazione avviene in due modalità, sessuata o asessuata. Per quel che attiene alla propagazione sessuata, consiste nella produzione di semi, spore e fiori: nel caso di propagazione in acquario, è necessario che due o più piante producano dei fiori sopra la superficie dell’acqua. Si tratta di un sistema difficile da controllare.
Occorrerà aiutare la pianta a sviluppare degli steli forti, fornire una ventilazione ottimale sopra l’acquario, ed infine abbassare il livello dell’acqua. Appena sbocciati, è importante impollinare i fiori, spostando il polline dal fiore maschio al fiore femmina: se l’impollinazione ha successo e si formano i fiori, piantali quanto prima! Per quel che attiene invece la riproduzione asessuata, è il metodo più utilizzato dalle piante di acquario per la propagazione.
La pianta madre produce delle piante che sono geneticamente identiche, dette figlie: le piante di acquario si riproducono naturalmente attraverso stoloni, germogli e piante avventizie. Gli stoloni sono rami orizzontali che sviluppano delle piante figlie alle sue estremità, sono simili a radici e si propagano appena sotto la superficie: le nuove piante ricevono i nutrimenti dalla pianta madre e sviluppano radici e foglie.
Acquario: tutti i tipi di filtraggio
Nell’acquario è estremamente importante un buon filtraggio al fine di mantenere l’acqua con valori chimici adatti alla vita dei suoi ospiti. Vi sono quattro tipi di filtraggio: chimico, meccanico, biologico e sterilizzazione. Il filtraggio meccanico consiste nel rimuovere il materiale dannoso dall’acqua, eliminando i detriti visibili e garantendo una funzione estetica: si ottiene con il passaggio dell’acqua in una spugna o serie di spugne. Si possono poi rimuovere le spugne per lavarle: in tal modo di eliminano i detriti in sospensione.
Il filtraggio biologico è il più importante, soprattutto per i pesci, e sfrutta i processi naturali in cui degli organismi viventi rimuovono o trasformano delle sostanze, di per se tossiche o potenziamente tali, in composti meno tossici: vi sono superfici di contatto molte estese colonizzate da batteri, che trasformano i prodotti dell’azoto in sostanze non dannose per gli ospiti dell’acquario. Il filtraggio biologico è utile anche con vasche con molte piante vive, che esercitano tale filtraggio.
Il filtraggio con sterilizzazione è normalmente utilizzata in acquari marini, anche se può essere utile in acquari di acqua dolce: consiste nel condurre acqua attraverso una unità pressurizzata con una lampada a ultravioletti. Tale luce UV risce a distruggere alcune alghe o patogeni, con grandi benefici per i pesci e le piante: tuttavia può capitare che tali raggi distruggano anche elementi utili.
Acquario, i vantaggi delle lampade a Led
L’utilizzo dell’illuminazione a LED per il proprio acquario offre certamente diversi vantaggi, come il risparmio energetico, la grande longevità e lo scarso impatto termico . Il risparmio energetico dipende da vari fattori, come l’efficenza dei LED utilizzati, l’efficenza del circuito di controllo (driver) e l’ottimo rendimento.
Durante la progettazione di un sistema di illuminazione a LED occorre tenere in considerazione che tutto il calore sviluppato è sul lato superiore della plafoniera (che funge da dissipatore), quindi non generiamo riscaldamento in vasca e limitiamo gli sbalzi termici nella vasca stessa; grazie a questa relativamente scarsa perdita di energia per calore, si possono risparmiare fino al 60-70% dei costi energetici, dato che saranno necessari meno Watt per avere la stessa intensità luminosa in vasca (lumen). Inoltre vengono utilizzati materiali ecologici senza l’utilizzo di gas nocivi come i vapori di mercurio.
Altro fattore interessante dei LED è la vita utile, oltremodo lunga: si può facilmente arrivare fino a trenta mila ore di funzionamento, che significano circa dieci anni di utilizzo per otto ore al giorno, con una resa luminosa a fine vita pari al 70% dell’ammontare iniziale. Possiamo quindi intuire come si allungherà, grazie ai LED, il tempo tra le sostituzioni degli elementi luminosi, senza dover cambiare tubi o bulbi, solitamente molto inquinanti, e con un risparmio tangibile ogni anno.
Acquario a bassa dispersione energetica
Oggi affrontiamo un argomento che sicuramente interesserà tutti gli amanti degli acquari e gli acquariofili spesso alle prese con delle bollette un pò troppo salate a causa della loro passione. L’acquario necessita infatti di tanta energia per l’illuminazione, per il riscaldamento e per il filtraggio: si possono trovare semplici soluzioni che consentano la riduzione della dispensione energetica con un conseguente risparmio.
Illuminazione: per quel che attiene all’illuminazione è importante utilizzare lampade e neon a basso consumo, come lampade PL oppure neon T5, alle quali applicare un riflettore di buona qualità. L’utilizzo del riflettore consente un aumento del rendimento dell’illuminazione fino al trenta-quaranta %, permettendo così di utilizzare un numero minore di fonti luminose di potenza più bassa. Importante è anche ricordarsi di abbinare l’accensione e lo spegnimento con le fasce orarie più convenienti secondo il piano tariffario con l’operatore.
Riscaldamento: soprattutto in questa stagione il tallone di achille della spesa complessiva per l’energia dell’acquario è rappresentato dal riscaldamento. Possiamo però ridurre la dispersione circondando più pareti possibili (già importante sarebbe coprire la parte posteriore, una laterale e quella sotto la base), con materiale coimbentante, come il polistirolo. Inoltre la copertura consente altresì un grosso risparmio per quanto riguarda la dispenrsione di superficie: questo consentirà di far lavorare il riscaldatore meno tempo, riducendo i WAT ora necessari per mantenere la vasca alla giusta temperatura.
Regali natalizi: un acquario
Ricevere un acquario in regalo per Natale può essere una piacevole sorpresa per tutti, sia grandi che piccoli, l’importante è seguire alcune semplici regole per potersi muovere in questa direzione: la persona cui il regalo è rivolto è interessata al mondo dell’acquariofilia oppure una vasca sarebbe un regalo poco gradito? Nel caso di risposta affermativa è importante scegliere un acquario che meglio si adatti alle esigenze di chi riceve il regalo.
In commercio esistono diversi tipologie di acquario che si differenziano sostanzialmente per la dimensione, dai 30 litri in su, tenete conto che vasche superiori ai 200 litri necessitano di mobiletti appositi per sostenerli, per cui valutate bene anche ciò al momento dell’acquisto. Meglio optare per un piccolo acquario dalle dimensioni ridotte per iniziare, con filtro, riscaldatore e illuminazione. A tale spesa dovete altresì aggiungere quella per l’allestimento.