La Lav e l’Enpa chiedono ai ministri dello sviluppo Economico dell’Ambiente e della Salute di bloccare il provvedimento che prevede la sperimentazione sugli animali allo scopo di determinare l’ammissibilità dei rifiuti (e quindi la pericolosità!) destinati alle discariche. Lo schema di decreto ha già ottenuto il via libera della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
Come hanno spiegato le due associazioni animaliste:
Il testo del provvedimento prevede che gli animali siano sottoposti al saggio di resistenza elettrica transcutanea; una procedura non solo estremamente dolorosa, ma soprattutto inutile poiché tale verifica potrebbe fornire dati scientificamente più attendibili se venissero utilizzati metodi sostitutivi affidabili, etici e sicuri.
Secondo Enpa e Lav l’applicazione di un metodo che preveda la sperimentazione animale per determinare se un rifiuto possa andare a finire in discarica o meno è una notevole forzatura. Le associazioni fanno appello anche alla sensibilità di tutti noi. Come dimostrano le recenti statistiche dell’Istituto Eurispes più dell’80% degli italiani è contrario ai test sugli animali e prova avversione verso quei metodi di sperimentazione che prevedono la morte di numerose specie.
Le due associazioni, perciò, chiedono di rivedere il testo originario prevedendo espressamente l’indicazione dell’esclusiva applicazione di metodi sostitutivi alla sperimentazione. E onestamente noi di Tutto Zampe non possiamo che essere d’accordo, appoggiamo completamente la Lav e l’Enpa e ci auguriamo che i Ministeri possano tornare sui loro passi. Del resto dopo tutto il trambusto fatto per liberare i poveri Beagle dall’allevamento lager di Green Hill, sarebbe un’assurdità da parte del Governo sostenere ancora tali procedure da medioevo. L’affidabilità delle tecniche sostitutive, come dimostra Equivita, è un fatto.
Purtroppo la questione della sperimentazione animale è ancora un capitolo aperto, nonostante il 90% dei farmaci testati sugli animali non supera nemmeno le prove cliniche sull’uomo… Un dato che la dice lunga sulle resistenze da parte di chi gestisce questo business.
Via| LAV; Photo Credit| Thinkstock