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Squali, perché attaccano?

Perché gli squali attaccano gli esseri umani? In realtà non è una occorrenza così diffusa come sembra. E in alcuni casi, a far scatenare in tal senso il predatore potrebbe essere proprio l’essere umano.

Il comportamento degli squali con l’uomo

Di recente un turista italiano è morto attaccato dagli squali e un altro si è salvato per miracolo. Perché ciò è accaduto? Dobbiamo sempre avere paura di questi animali marini? La risposta è allo stesso tempo molto semplice e molto complessa. Ci troviamo davanti a un pericoloso predatore, inutile negarlo.

Ma allo stesso tempo dobbiamo riconoscere che a meno di particolari condizioni, gli squali non attaccano l’essere umano perché generalmente non lo vedono come preda. Il problema scatta proprio quando ciò accade. Cosa è che porta gli uomini a essere visti come cibo?

L’attacco avvenuto recentemente in Egitto è occorso mentre la vittima e l’altro ferito facevano snorkeling a circa 50 metri dal pontile. Secondo le autorità egiziane, “in acque profonde al di fuori dell’area di balneazione“. Questo già fa presagire una certa pericolosità della zona se la balneazione era vietata. Gli investigatori pensano che l’attacco sia stato perpetrato da uno squalo tigre, la stessa specie che, con molta probabilità, aveva già mietuto una vittima nel 2023.

Lo ripetiamo: è raro che gli squali attacchino l’uomo. Dobbiamo quindi chiederci: perché è accaduto?

Cosa può essere accaduto

Per capire perché gli squali talvolta attacchino gli uomini, secondo gli esperti dobbiamo prima di tutto ricordare che in questa specie esistono dei grandi predatori. Parliamo dello squalo tigre, di quello bianco e del leuca più nello specifico. Per loro natura possono scambiare gli esseri umani per prede. Senza contare che hanno una maggiore incidenza di presenza nelle acque balneabili di alcune località in particolare.

In un anno, nonostante ciò, ci verificano circa 60 attacchi a livello globale. Sono molti di più, a livello statistico, gli squali uccisi dall’uomo. Quasi sempre gli attacchi nei confronti degli esseri umani sono causati da morsi “esploratori” per capire se si tratti davvero di una potenziale preda.

Ovviamente la forza del morso può risultare troppo forte e avere conseguenze anche gravi, ma difficilmente avviene un attacco con intento predatorio. Ciò che è accaduto all’italiano deceduto a dicembre sembra però essere stato di questo secondo tipo. E chiedersi il perché è necessario.

E la risposta sta, con molta probabilità, nell’invasione dell’habitat da parte dell’uomo unita a una particolare e sbagliata consuetudine. Quella da parte di alcuni gestori di luoghi turistici, di attirare pesci e quindi anche squali, con pasture di sangue e interiora. Direttamente gettate in acqua.

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