Le spugne di mare starnutiscono? Una recente ricerca ci spiega che queste esseri viventi reagiscono in pratica come noi quando devono espellere qualcosa di estraneo.
Le specie di spugne di mare coinvolte
Ovviamente non stiamo parlando di uno starnuto uguale a quello umano. Rimane però davvero interessante sapere che anche le spugne di mare possono contare su questo meccanismo, per le stesse motivazioni per le quali lo facciamo noi.
Ovviamente per noi lo starnuto è quel riflesso involontario con il quale espelliamo pulviscolo, polline, oggetti estranei, muco dalla nostra cavità nasale. Per le spugne marine la situazione è simile. O almeno per alcune specie di queste. Ce lo spiega una ricerca pubblicata sulla rivista Current Biology in merito alle Aplysina archeri dei Caraibi e altre simili appartenenti al genere Chelonaplysilla nella zona indo-pacifica della Terra.
Nello specifico è stato possibile scoprirlo grazie alla ricerca condotta dal dott. Jasper de Goeij, biologo presso l’Università di Amsterdam. Lo scienziato ha guidato la spedizione sottomarina che ha reso possibile questa scoperta. Tale missione era stata organizzata per capire come le spugne di mare defecassero. Invece sono stati in grado di essere testimoni di un comportamento ben diverso.
Il muco nutrimento per l’ecosistema
Sono stati in grado di osservare queste creature mentre starnutivano per liberarsi di agenti patogeni e sostanze indesiderate. Osservando il video in timelapse, la squadra ha potuto vedere il muco accumularsi nei canali delle spugne fino a essere espulso dagli ostii, ovvero le piccole bocche presenti sul corpo di queste creature.
IL muco, nelle spugne di mare, aiuta queste a liberarsi di sedimenti e sabbia e rappresenta nutrimento per piccoli crostacei, gamberetti e la fauna circostante. Ricordiamo che le spugne di mare sono creature multicellulari che non posseggono cervello, muscoli o nervi ma che hanno un compito fondamentale nell’ecosistema. Questo perché filtrano l’acqua attraverso le loro aperture assorbendo materia organica come batteri e plancton e la trasformano in muco commestibile rilasciandolo all’esterno.
Gli scienziati hanno sottolineato l’importanza di questo processo, soprattutto per i piccoli animali attorno a loro. Questo perché buona parte della materia organica della barriera corallina non è in grado di fornire nutrimento sufficiente. Le spugne si occupano quindi di trasformare diversi elementi in muco commestibile.
Ora, noi parliamo di starnuto simile al nostro. In realtà le spugne hanno bisogno di mezz’ora almeno per completare l’atto. Si tratta comunque di un comportamento affascinante che potrebbe farci capire molto di più sull’evoluzione stessa degli esseri viventi.
Per quanto infatti l’essere umano studindo l’evoluzione abbia fatto passi in avanti nella conoscenza, potrebbero essere proprio le spugne marine a spiegarci come la vita si sia evoluta.