Anche il combattimento è stato definito uno “sport cinofilo”. L’usanza di far combattere gli animali arriva dall’Antica Roma, nelle arene si scontravano cani con tigri, con leoni e con altri cani. Venivano impiegati per questo “sport” i Molossi dell’Epiro, enormi cani di circa 80 chili che spesso riuscivano a sopraffare anche le bestie più feroci, di fronte a plebei e nobili che condividevano gli stessi luoghi solo per assistere a questo trionfo del sangue. Anche in Bretagna c’erano numerosi combattimenti, infatti il Bulldog fu creato proprio per il combattimento contro i tori. Il suo naso rincagnato era stato creato da incroci tra razze proprio per permettergli di respirare quando azzannava il toro alla gola.
Anche in Asia i combattimenti tra animali, e tra cane e cane, sono sempre stati numerosi, così come negli Stati Uniti. La prima nazione a impedire i combattimenti per legge fu l’Olanda, seguita a ruota dalla Francia e dall’Inghilterra, anche se poi in tutto il mondo i combattimenti non sono mai terminati, nonostante le leggi, il mercato delle lotte clandestine non perde proseliti. Anche in Italia esistono normative a riguardo, che prevedono sanzioni per chi alleva e organizza combattimenti, e alcune azioni sono anche punite con la reclusione, la leggi vengono aggiornate e tenute al passo con i tempi, non solo nel nostro paese, ma questo fenomeno è davvero difficile da eliminare completamente.
Fortunatamente esistono anche degli sport che possiamo chiamare davvero con questo nome, che esaltano le qualità dei cani e che fanno anche bene alla loro fisicità. Nascono dei campioni anche nel mondo dei cani. La corsa è uno sport canino che sembra risalire alla Gallia preromana, anche se la sua difussione si è avuta nell’Inghilterra elisabettiana. Ormai i cinodromi sono popolari quanto gli ippodromi e purtroppo c’è gente che impazzisce per le corse dei cani così come quelle dei cavalli, dilapidando patrimoni!
I Levrieri Greyhound e Wippet sono i corridori più famosi, e la corsa alla lepre meccanica è uno sport davvero molto apprezzato, soprattutto da quando nel 1876 fu costruita la prima lepre meccanica, visto che prima le gare finivano quando uno dei cani riusciva ad addentare la povere lepre! Le piste sono sabbiose e ricoprono varie distanze, 400, 600 e anche 1000 metri. I cani vanno trattati come dei veri campioni, l’addestramento inizia verso i nove mesi e dopo un anno e mezzo sono già pronti alla corsa. Vengono nutriti e curati nel migliore dei modi, e soprattutto amati, proprio come dovrebbe essere. Purtroppo c’è solo da dire che in alcune zone dell’Inghilterra e della Spagna esiste ancora l’inseguimento delle lepri vive, ma questo non dipende certo dai cani sportivi, ma dagli uomini crudeli.
Ultimo riconoscimento all’agility dog, il simpatico percorso ad ostacoli che i cani devono affrontare nel minor tempo possibile e senza accumulare penalità. L’agility dog nasce nel Regno Unito, alla fine degli anni ’70. Tutti i cani possono iscriversi alle gare e affrontare i percorsi, senza distinzioni di razza o taglia. E’ uno spot cinofilo che coinvolge molto anche il padrone, che segue il cane lungo tutto il percorso guidandolo e incoraggiandolo. Gli ostacoli vanno dai 18 ai 22 per percorso e consistono in singoli, doppi e muri sa saltare, passerella, bascula, tunnel rigidi e tunnel morbidi, tavoli (sui quali salire e restare fermi), slalom. Esistono delle scuole per l’addestramento all’agility dog, per conoscere le numerose regole che riguardano sia le esecuzioni degli esercizi che i comandi concessi al conduttore. Anche questo sport è molto sano e lega il cane al suo padrone, e in più è davvero molto divertente assistere alle gare di agility e constatare come i cani siano in grado di concentrarsi e di attraversare questi percorsi alla perfezione, mettendoci grande impegno e costanza nell’allenamento.
Troppo spesso si dimostrano migliori di noi! O in questo caso al pari dei grandi campioni dello sport!
[Photo courtesy of IJunel]
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