Riparte la sperimentazione sugli animali nel Regno Unito per quel che concerne i cosmetici. E sembra assurdo se si pensa al fatto che sia salito sul trono d’Inghilterra il membro della famiglia reale più attento a queste cose.
Contrarietà a 360 gradi
Ovviamente sono insorte sia le associazioni animaliste che i cittadini contro il provvedimento relativo alla sperimentazione sugli animali. Il quale consente di poter usare gli animali in determinate situazioni. Addirittura alcune aziende cosmetiche note per essere cruelty free sono scese in campo contro questa possibilità.
Dopo circa 25 anni il Governo ha deciso di dare nuovamente il via libera a questa tipologia di lavoro cosmetico. A rendere nota la questione è stata l’associazione Cruelty free International che ha sporto denuncia insieme ad altri attivisti per i diritti degli animali, senza però riuscire nel proprio in tempo.
L’Alta Corte britannica sostiene infatti che il provvedimento riguardante la sperimentazione sugli animali sarebbe perfettamente legale. E la ragione sta nel fatto dell’essere stato promulgato per allinearsi con l’Agenzia europea per le sostanze chimiche e la Commissione Europea sul tema.
Il provvedimento prevede che si possano testare gli ingredienti utilizzati nella produzione dei cosmetici sugli animali nel momento in cui nel corso della fabbricazione del make up i lavoratori vengano esposti a tale sostanze. Sembra assurdo dover parlare di ciò relativamente al Regno unito, dato che è stato lui stesso pioniere di una cosmesi più etica.
Sperimentazione su animali al bando dal 1998
Era il 1998 quando Il Regno Unito decise di bandire per legge la pratica della sperimentazione sugli animali in campo cosmetico. Il Governo ha sottolineato che queste pratiche saranno molto rare e che i test sugli animali rimarranno quasi del tutto vietati.
Rimane però comprensibile il timore delle associazioni animaliste in merito a un ritorno a vecchie pratiche crudeli nei confronti degli animali. E insieme ad esso lo shock per una decisione presa da un Governo che in passato ha stilato l’Animal Sentience Bill per proteggere gli animali in maniera più rigorosa.
La popolazione britannica è tra le più contrarie esistente ai test animali. E almeno l’84% di essa non comprerebbe cosmetici con all’interno ingredienti testati sugli animali.
È stato richiesto di non continuare su questa strada anche da aziende cosmetiche come Boots, Co-op, Waitrose e Avon. Soprattutto nel settore come quello della cosmesi, dove è possibile utilizzare ingredienti di una certa tipologia, tornare alla sperimentazione sugli animali è qualcosa non solo di anacronistico ma anche di impensabile.
Ed è ancor più scioccante che questo problema riguardi Il Regno Unito, conosciuto per essere un luogo dove le leggi che riguardano gli animali sono tra le più severe d’Europa.