L’istoplasmosi nel cane è una malattia che si trasmette attraverso un fungo, l’Histoplasma capsulatum: è diffuso in tutto il mondo, predilige ambienti caldo-umidi e prospera particolarmente bene in terreni ricchi di escrementi di uccelli. Il contagio avviene tramite l’inalazione di spore microscopiche. Colpisce essenzialmente cani e gatti, ma anche le altre specie animali, uomo compreso. Scopriamo come riconoscere i sintomi, le razze predisposte, la diagnsi e la cura.
I sintomi dell’Istoplasmosi nel cane
E’ difficile dire quali siano i sintomi di questa infezione fungina, perché dipendono dall’organo colpito e nella maggioranza dei casi sono aspecifici, ovvero non indicatori di una sola e particolare patologia, anche quando si è una fase di gravità (ad esempio se colpisce i polmoni). In generale va ricordato che l’istoplasmosi può essere oculare, colpire i polmoni o il tratto gastrointestinale o tutto l’organismo (Istoplasmosi sistemica). I sintomi possono essere i seguenti:
- Febbre leggera
- Depressione
- Perdita d’appetito e conseguentemente di peso
- Respiro affannoso
- Diarrea che non passa
- Vomito
- Sangue nelle feci
- Tenesmo
- Stanchezza e debolezza, anche letargia
- Lesioni infette sulla pelle
- Infezione oculare
In fase avanzata si può assistere anche a
- Milza, fegato e/o linfonodi ingrossati
- frequenza cardiaca elevata (tachicardia)
- Zoppia
Razze di cani maggiormente a rischio
Trattandosi di un’infezione fungina l’Istoplasmosi può riguardare qualunque razza canina. Dato però l’ambiente in cui prolifera l’Histoplasma capsulatum è più facile che vi incappino cani abituati ad attività all’aperto, in zone definite endemiche, come i cani da caccia. Una particolare predisposizione inoltre sembra essere riscontrata nei giovani adulti e nei cani di taglia grande, anche se non ne è stato definito ancora il perché in modo attendibile. Chiaramente pets malati e soprattutto affetti da malattie autoimmuni, tendono ad infettarsi più facilmente rispetto a quelli sani.
Diagnosi e terapia
Per la diagnosi il veterinario si avvarrà di una serie di test atti a valutare le condizioni di salute generale del cane e per escludere la presenza di altre patologie con sintomi simili. Test citologici o istocitologici potranno dare la conferma definitiva della malattia. A questo punto sarà necessaria una terapia con farmaci antifungini, da somministrare al cane anche per 6 mesi. La prognosi dipenderà da una serie di fattori, come il grado di avanzamento dell’infezione, gli organi colpiti e lo stato di salute generale del nostro amico a quattro zampe.
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Fonte: PetHealth Network
Foto: Thinkstock