La Sindrome da coabitazione o Sindrome del nuovo e’ un’affezione comportamentale che coinvolge due gatti di cui uno e’ residente e l’altro arrivato nell’ambiente già occupato, oppure si osserva tra due gatti che in passato hanno convissuto, ma che all’improvviso non si riconoscono, perché uno dei due, per svariati motivi cambia aspetto. Entrambi i gatti sono in uno stato di ansia: aumento dell’aggressivita’ da parte del gatto, detto aggressore e ipervigilanza (con stato di all’erta per impedire all’altro di occupare certe zone del territorio).
Il gatto aggredito riduce progressivamente il suo campo di esplorazione e di attivita’, rimanendo confinato in uno spazio ristretto, per paura degli attacchi dell’aggressore. Col ripetersi delle aggressioni, il gatto aggredito entra in uno stato di ansia permanente, non mangia, non si muove, presenta attivita’ di sostituzione, per esempio si lecca continuamente il pelo fino a strapparselo. L’aggressore a sua volta focalizza tutte le sue attenzioni sull’altro gatto, aggredendolo ogni volta che lo vede e impedendogli cosi’ una vita normale.
Tale malattia è curabile, sotto stretto controllo veterinario, con una terapia comportamentale assidua: occorre in primo luogo separare i due animali e individuare una zona franca entro la quale lasciarli liberi, a turno. Piano piano, con tanta pazienza, i due gatti dovranno essere riavvicinati: nei casi di più difficile soluzione si potrà associare alla terapia comportamentale anche una terapia farmacologica con antidepressivi.
Non fate disparità tra i gatti che avete con voi, sono entrambi importanti, fateli sentire amati e coccolati: il gatto è un animale territoriale, lasciate si due nuovi amici la possibilità di esplorarsi e conoscersi. Nervosismo ed atteggiamenti aggressivi lievi, spesso ritualizzati, all’inizio sono nella norma, ciò che va assolutamente evitato sono gli scontri fisici, anche perché si rischia che l’aggressività diventi la risposta usuale e difficilmente modificabile. Appena avvertite segni di eccessivo nervosismo o di ostilità, separate i mici e procedete nuovamente, ma più lentamente, al processo di familiarizzazione. (Fonte www.veterinario.it)